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Nel secondo trimestre 2022 su produzione e ricavi Rivian (ma perde di più)

La società diretta da RJ Scaringe batte di $26 milioni le aspettative degli analisti sui ricavi trimestrali incrementando la produzione di veicoli del 72%, ma per l’anno in corso annuncia perdite aggiuntive di $700 milioni

Nel panorama delle imprese che sono considerate buoni interpreti della transizione industriale verso la sostenibilità, una i cui progressi (o le battute d’arresto) sono guardate da addetti ai lavori ed analisti con grande interesse è certamente Rivian.

La società di RJ Scaringe ieri sera dopo la chiusura di Wall Street ha diffuso i propri risultati trimestrali, attesi con curiosità anche alla luce di sorprese, in bene e in male, contenute nei conti di altre startup americane dei veicoli elettrici come Lordstown, Nikola e Lucid, diffuse la settimana scorsa.

Ebbene, Rivian nel secondo trimestre appena concluso è stata in grado di battere le aspettative quanto a ricavi, e quindi a mantenere dritta la barra sugli obiettivi di produzione 2022, ma ha anche dovuto dare delle cattive notizie riguardo alle perdite per l’anno in corso.

Per cominciare, in confronto ai sondaggi effettuati dalla società Refinitiv, i ricavi relativi al secondo trimestre sono stati di $364 milioni, contro i $337,5 previsti dalla media delle previsioni degli analisti consultati.

La perdita per azione (rettificata) è stata di $1,62 contro la previsione di $1,63. In totale tra aprile e giugno Rivian ha avuto una perdita netta di $1,7 miliardi che è andata ad assottigliare il contenuto di una cassaforte aziendale che il 30 giugno era di $15,5 miliardi. Sul totale di dodici mesi, l’azienda ha modificato le aspettative delle perdite: a maggio si attendeva $4,75 miliardi che sono invece stati aggiornati a $5,4 miliardi.

In pratica la fase di ramp-up, la crescita della produzione nelle linee di assemblaggio e la stabilizzazione della catena della fornitura, si sta rivelando più onerosa del previsto, tra inflazione, costi dell’energia e delle materie prime.

Così Rivian, che pure era incline a spendere nella fase iniziale per recuperare più rapidamente quote di produzione e di mercato, deve invece ora rallentare il ritmo di spesa: il suo capex, le spese in conto capitale, sono infatti state abbassate dalla precedente previsione di $2,6 miliardi a $2 miliardi.

E tuttavia questi numeri altalenanti, tra sforzi di crescita e venti contrari dell’economia, non hanno impedito a Rivian di confermare la precedente guidance riguardo all’obiettivo 2022 di produrre 25.000 tra SUV e pickup elettrici nella ex-fabbrica Mitsubishi attiva nell’Illinois, un traguardo a cui si avvicina con 4.467 pezzi prodotti nel secondo trimestre (il 72% in più del trimestre precedente) e in totale nel primo semestre 5.694.

Un obiettivo aziendale supportato da pre-ordini che, secondo le dichiarazioni della casa californiana, ammontavano al 30 giugno scorso a 98.000, in crescita rispetto agli oltre 90.000 indicati il mese precedente.

Nei prossimi due trimestri Rivian dovrebbe produrre circa 9.000 esemplari, tra R1T, R1S e furgoni per il suo azionista Amazon, per alleggerire la lista d’attesa degli ordini e per confermare quanto contenuto nel suo business plan: un obiettivo impegnativo ma che non appare impossibile, salvo peggioramenti repentini del quadro economico americano e/o globale.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Rivian