INFRASTRUTTURA

Fa progressi la ricarica induttiva nell’«Arena del Futuro»

La ricarica ad induzione anche sul terreno di prova nei pressi dell’A35 Brebemi sta dimostrando di essere una tecnologia ormai pronta a passare a sviluppi commerciali

L’Arena del Futuro, una pista di prova realizzata in Val Padana per studiare la ricarica induttiva durante la guida ha compiuto importanti progressi, riferiscono in una nota recente i partner, che comprendono tra gli altri Stellantis, Iveco ed Electreon.

Alla tecnologia DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer) perfezionata dalla società israeliana presso vari campi di prova e progetti pilota fin dalla fondazione nel 2013, Stellantis e partner attribuiscono un grande potenziale per il futuro elettrificato della mobilità.

In particolare, secondo la società diretta da Carlos Tavares, i test che si svolgono nell’area di prova nei pressi dell’autostrada BreBeMi e costruita lo scorso anno, sono stati validati i primi risultati preliminari, che confermano che un veicolo elettrico puro possa guidare a velocità autostradali (intese come velocità italiane, non quelle senza limiti delle autobahn tedesche) senza consumare l’energia immagazzinata nel suo pacco batterie.

I test sono stati effettuati utilizzando una Fiat 500 elettrica appositamente equipaggiata con la tecnologia di ricarica induttiva di ElectReon, coinvolta insieme ai due gruppi automobilistici, ad ABB, Prysmian, Mapei, FIAMM Energy Technology e tre università italiane nel progetto battezzato Arena del Futuro.

I test hanno mostrato anche che l’efficienza del flusso di energia dall’asfalto all’auto è paragonabile all’efficienza tipica delle stazioni di ricarica rapida. Ulteriori misurazioni dell’intensità del campo magnetico hanno dimostrato che non ci sono effetti negativi sul conducente e sugli altri occupanti del veicolo o pedoni. Nella fase successiva, toccherà ad una Maserati di essere convertita con la tecnologia adeguata alle operazione ed essere ricaricata induttivamente durante la guida.

Da notare che Stellantis non ha fornito dati nella sua nota stampa, attenendosi a commenti generali, mentre Iveco è più specifica nel proprio comunicato stampa, indicando che un autobus elettrico potrebbe essere caricato induttivamente con una potenza di 75 kW a velocità superiori ai 70 km/h. Si tratta in questo caso di un modello Iveco E-Way con lunghezza di dodici metri, che è stato dotato della necessaria connettività e tecnologia di ricarica.

Il Dynamic Wireless Power Transfer si basa su loop conduttori che vengono posati sotto l’asfalto e trasmettono l’energia induttivamente alle piastre riceventi installate nei veicoli elettrificati. Si tratta di un sistema a corrente continua che dovrebbe offrire diversi vantaggi.

Ad esempio questo comporta che sia possibile installare cavi più sottili rispetto a un sistema a corrente alternata, essendo più leggeri ed occupando meno spazio. Inoltre, questo renderebbe possibile l’uso di cavi realizzati in alluminio invece del più costoso rame, non un dettaglio, specie in fasi come l’attuale di picchi dei prezzi delle materie prime. Inoltre fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico, possono essere integrate direttamente senza conversione in corrente alternata.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Stellantis