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Debutta CX-60, prima ibrida plug-in nella gamma Mazda

Mazda introduce sul mercato europeo dei SUV CX-60: il top di gamma è ibrido plug-in, nuova l’architettura con disposizione longitudinale della meccanica, con motore anteriore e trazione integrale (o posteriore)

La nuova ammiraglia della gamma Mazda, presentata oggi, viene definito il più importante dei modelli introdotti nell’ultimo decennio: dotata del primo propulsore ibrido plug-in della casa giapponese, rappresenta tutto ciò che Mazda ha acquisito nel proprio DNA nella sua storia: dal design alla cura artigianale giapponese guardando a innovazioni che la filosofia di marca vuole incentrate sull’uomo.

I motori convenzionali sono un diesel da 3,3 litri, un motore benzina Skyacitv-X e dal 2023 un sei cilindri mild hybrid con sistema 48 volt e la possibilità di avere tre file di sedili. Ma ad andare sul mercato europeo dalla prossima estate come versione di punta, almeno se si parla di auto aziendali probabilmente, è il modello ibrido ricaricabile.

Rappresenta il modello di produzione più potente che la casa giapponese abbia finora offerto: 241 kW (ovvero 327 cavalli) e coppia massima di 500 Nm. Avrà come componente termica un quattro cilindri benzina da due litri e mezzo con 191 cavalli che dialogherà con un motore elettrico che eroga 136 cavalli (100 kW), ospitato nell’alloggiamento della trasmissione automatica a otto rapporti. L’energia degli elettroni agisce direttamente sull’albero mentre una frizione multidisco sostituisce il comune convertitore di coppia idraulico.

Sotto il pavimento del modello ibrido plug-in ci sarà una batteria agli ioni di litio con capacità di 17,8 kWh e con energia disponibile di 14,5 kWh. Davvero basse le emissioni di CO2 combinate WLTP annunciate dalla casa giapponese, che sono di soli 33 g/km, molto al di sotto della media della categoria PHEV.

Con queste dimensioni di batteria, la casa ha dotato il veicolo di un caricatore imbarcato da 7,2 kW che può richiedere poco più di due ore per ricaricare completamente le celle da un wallbox domestico o da una colonnina pubblica AC.

In base alla scheda tecnica basata sui dati preliminari la Mazda CX-60 ibrida plug-in sarà in grado di percorrere fino a 63 chilometri in modalità solo elettrica, consumando tra 1,5 e 1,6 litri di benzina (e 17,1 kWh) per 100 chilometri. La velocità massima possibile con sola spinta elettrica arriva a 100 km/h, quella totale a 200 km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h viene affrontata in 5,8 secondi, che non sono un valore trascurabile con oltre due tonnellate di peso.

La Mazda CX-60 ibrida plug-in formalmente è una trazione integrale che incorpora il trasferimento della coppia tra gli assali tramite cardano, di fatto l’asse primario è quello posteriore, dove va alle ruote il 90% della forza motrice. In base alle condizioni di guida del momento fino al 50% può essere trasferito all’assale anteriore.

Mazda definisce la CX-60 in versione ibrida plug-in e le sue cugine convenzionali un modello flagship, una portabandiera se non una ammiraglia, e le sue dimensioni sono da grande auto: 4.745 mm di lunghezza, 1.890 mm di larghezza e 1.680 mm in altezza (credito foto: ufficio stampa Mazda)

Lo stile della CX-60 rispecchia le ultime evoluzioni del design Kodo: il concetto giapponese di Ma, cioè la tranquilla e solenne bellezza dello spazio vuoto applicato alla architettura di un SUV con motore anteriore e trazione posteriore o integrale nel caso della versione ibrida ricaricabile.

Il design degli interni introduce l’idea di Kaichô, un elemento di rottura che mescola materiali e aspetti diversi come legno d’acero, pelle nappa, tessuti con tipiche lavorazioni giapponesi e dettagli cromati, e Musubu, l’arte della rilegatura che è stata l’ispirazione per una cucitura del cruscotto dal particolare dettaglio. (credito foto: ufficio stampa Mazda Italia)
Credito foto di apertura: ufficio stampa Mazda Italia