Il SUV elettrico Ocean non è sogno di Hollywood ma realtà a Los Angeles
Fisker si appoggia a partner dalle spalle larghe come Magna e CATL (e Foxconn) per tenere competitivi nei costi e nei prezzi i nuovi SUV Ocean, in arrivo a inizio 2023
Al Salone Auto di Los Angeles non sono mancate le anteprime di case storiche del panorama mondiale, ma il periodo di boom a Wall Street che ormai rasenta la bolla speculativa per le giovani società della mobilità elettrica che ricorda quello nel 2020 delle startup cinesi, ha creato molta curiosità attorno al SUV Ocean con cui Fisker Inc. si candida a ripetere i successi recenti, almeno in borsa se non nelle immatricolazioni, di rivali come Rivian e Lucid Motors.
Il concept mostrato dalla società fondata da Henrik Fisker nel 2020 al CES di Las Vegas, era basato sulla piattaforma MEB, che Fisker si era candidata a ottenere da Volkswagen come peraltro avverrà con modelli dell’alleata dei tedeschi Ford. Ma tale accordo era sfumato e per la produzione la Ocean non condividerà i pianali di altri SUV come l’ID4, ma nascerà dalla partnership con la canadese Magna International, che attraverso la consociata austriaca Magna Steyr costruisce già il SUV sportivo Jaguar I-Pace.
A Graz sono già realizzati gli esemplari di pre-produzione e la linea dei pezzi destinati alla clientela è previsto che si possa mettere in moto a novembre 2022. Alla piattaforma del SUV Ocean ha collaborato attivamente Fisker e a Los Angeles viene presentata come Fisker FM29. Magna si sta attrezzando per produrre fino a 50.000 Ocean l’anno, con circa metà della produzione destinata al Nord America e il resto all’Europa.
La piattaforma sarà seguita per altri modelli da un pianale differente, realizzato in collaborazione con Foxconn: la collaborazione coi taiwanesi già iniziata, peraltro si vede a occhio nudo negli interni dell’Ocean con un grande schermo da 17,1 pollici che può ruotare in orizzontale per visulizzare film e videogame quando gli occupanti sono fermi. Al contrario di Tesla la Fisker rientra tra quelle case che ritengono di non inserire nello schermo tutti i comandi, specialmente per servizi come la climatizzazione.
La Ocean ha all’incirca le dimensioni di Tesla Model Y e Ford Mustang Mach-E, sia pure con un passo marginalmente più lungo (2.921 mm). Al contrario delle rivali non avrà un frunk: il cofano anteriore sarà fisso e apribile solo dalle assistenze, in caso di interventi su motore anteriore ed elettronica di potenza che sono lì collocati. Un cofano fisso, come nel caso del SUV BMW IX, consente di ridurre componenti di carrozzeria, con benefici su costi di produzione e prezzi.
A differenza dei SUV elettrici rivali la Fisker conserva un tetto allungato che aiuta per lo spazio posteriore e consente di dare molta luce quando il tetto sarà fatto scorrere. Il SUV elettrico Ocean dispone di una modalità particolare in cui tutti e quattro i finestrini e il lunotto del portellone si abbassano mentre il tetto scorre all’indietro, per trasmettere una sensazione simil-spider agli occupanti.
L’entry level Ocean Sport avrà mono-motore anteriore da 275 cavalli, sia per massimizzare la rigenerazione che l’autonomia, nonché per gestire meglio l’asfalto con poca aderenza (il fondatore è di origine scandinava e tra i pre-ordini non gli mancano quelli dal Nord Europa).
Su tutte le Ocean troveremo celle fornite dalla cinese CATL, che per la versione base saranno con chimica LFP, come sulle Tesla Model 3 base. Fisker nella sua nota ufficiale ha indicato l’autonomia EPA della Ocean Sport, che arriverà a 250 miglia (402 chilometri); il valore europeo WLTP sarà certo migliore.
Le versioni Ocean Ultra, Extreme e Ocean One saranno a trazione integrale, con un secondo motore posteriore e celle dalla chimica nichel, manganese e cobalto più performanti. Questa opzione anche più costosa consentirà secondo il costruttore di arrivare a un range EPA di 340 miglia (547 chilometri) per la Ultra e a 350 miglia per la Extreme. La Ultra viene accreditata di 540 cavalli e di una accelerazione 0-60 miglia in 3,9 secondi, tempo che scenderà a 3,6 secondi per la Extreme che quanto a cavalleria arriverà a 550.
Secondo il costruttore danese i pannelli solari, che non saranno di serie e disponibili sulla Extreme e sulla Ocean One, sarebbero in grado di aggiungere fino a un massimo di 2.000 miglia di autonomia l’anno, con la previsione per la clientela californiana di 1.500 miglia (2.414 chilometri) ottenute grazie al sole.
Fisker, che col concept EMotion aveva addirittura disegnato la mascherina attorno al sensore laser, continua a prestare molta attenzione alle opportunità dei sistemi di assistenza alla guida anche col SUV elettrico Ocean, che includerà per la prima volta il radar avanzato Icon prodotto dal partner Magna International.
Maggiori dettagli sui sistemi di assistenza alla guida, che nella più conservativa delle ipotesi dovrebbero essere di Livello SAE 2, saranno forniti nella seconda parte del prossimo anno, quando la commercializzazione si avvicinerà.
E quanto a politica commerciale, mentre Tesla, Rivian e Lucid hanno deciso di aprire proprio showroom, Fisker cercherà di vendere al 100% mediante app, con centri di distribuzione ed assitenza collocati ai bordi delle aree urbane più centrali e con spazi commerciali più costosi. In America ha avviato una partnership con il gruppo Cox Automotive per le necessità dell’assistenza al suo SUV elettrico Ocean e in seguito agli altri modelli.
Questo genere di paletti alle spese in conto capitale sulla rete commerciale dovrebbe consentire a Fisker Inc. di rendere la Ocean Sport base un prodotto in attivo anche con un prezzo a partire da $37.499. La Ocean Ultra dual motor partirà invece da $49.999, mentre la Extreme e la Ocean One da $68.999. Le prime 5.000 consegnate, presumibilmente a inizio 2023, saranno proprio le più accessoriate Ocean One.