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I Vision Circular insegna l’economia circolare alla BMW Neue Klasse

Nel Salone Auto che si svolge sulla porta di casa, BMW sorprende con un design che rompe con la tradizione, ma soprattutto con contenuti sostenibili al 100% che saranno un faro per la piattaforma in arrivo nel 2025

Quando BMW aveva rivelato che passerà ad una architettura completamente nuova e del tutto elettrica con un nome vecchio e del tutto glorioso come Neue Klasse, il suo amministratore delegato aveva anticipato che si tratterà anche di un nuovo modo di fare manifattura: all’insegna dell’economia circolare.

Al Salone Auto in corso a Monaco di Baviera BMW ha appena lanciato I Vision Circular: non è la prima istantanea della Neue Klasse, piuttosto è un concept in cui è racchiusa l’idea di come vada costruito, vissuto e riciclato quel nuovo tipo di veicolo elettrico, previsto dal 2025.

Così il contenuto visibile all’IAA Mobility 2021 e in decine di immagini e video è più importante della forma, che peraltro non è certo banale, e anche uno stacco netto da straripanti SUV, caso mai una nuova generazione I3, più cibernetica e sostenibile.

La silhouette della I Vision Circular si sviluppa in un unico volume offrendo su una superficie limitata un ampio abitacolo, favorita dagli sbalzi anteriore e posteriore particolarmente ridotti (credito foto: ufficio stampa BMW Group)

Che si chiami I Vision Circular non lascia alcun dubbio sul fatto che miri ad utilizzare materiali interamente riciclati, e anche il veicolo di produzione che ne deriverà sarà interamente riciclabile. Attualmente il gruppo bavarese afferma di essere già col marchio principale, Mini e Rolls-Royce al 30% di materiali riciclati e riutilizzati.

“Il fattore decisivo nella lotta al riscaldamento globale è nel quanto decisamente possiamo migliorare l’impronta di emissioni dei veicoli lungo l’intero arco delle loro vite. La BMW I Vision Circular illustra il nostro modo di pensare onnicomprensivo e meticoloso quando si tratta di mobilità sostenibile. Simboleggia la nostra ambizione di essere una forza pionieristica nello sviluppo di un’economia circolare”, ha affermato il presidente BMW Oliver Zipse.

Che ha continuato: “siamo all’avanguardia per l’efficienza delle risorse nella produzione e stiamo cercando di estendere questo status a tutte le fasi del ciclo di vita del veicolo. Anche questa è una questione di sostenibilità economica, poiché l’attuale andamento dei prezzi delle materie prime mostra chiaramente le conseguenze finanziarie in serbo per qualsiasi settore che fa affidamento su risorse limitate”.

La I Vision Circular abbandona l’idea della carrozzeria verniciata: i pannelli sono realizzati in alluminio riciclato che è stato anodizzato mentre i paraurti sono realizzati in plastica riciclata. A sorpresa, la tradizionale, a volte contestata, calandra BMW non è più un componente fisico: la sostituisce una superficie digitale che ingloba anche i gruppi ottici, mentre marchi e loghi dell’auto sono incisi o creati al taglio laser piuttosto che essere pezzi fisici di rivestimento che devono essere attaccati utilizzando chili di colla.

Realizzare un’auto che può essere facilmente riciclata, ha richiesto a BMW di ripensare al modo in cui è stata assemblata e come sarà smontata. BMW ha escogitato il concetto di Joyful Fusion, con cui viene rappresentato lo smontaggio dei componenti. Invece di unire i componenti, grazie a collegamenti separabili, vari particolari del veicolo possono essere rapidamente e facilmente smontati in singoli componenti e reintrodotti nel ciclo dei materiali. Si utilizzano connettori come bottoni automatici e chiusure a sgancio rapido per elementi quali i sedili e i pannelli degli strumenti. Anche il volante è stampato con tecnologia 3D.

L’interfaccia utente dell’auto è forse il miglior indizio di come questo concept tenda ad immaginare un’auto molto proiettata nel futuro, liberandola anche dall’utilizzo di tecnologia attuale o imminente. Così al contrario della stragrande maggioranza dei concept di veicoli elettrici ha lasciato da parte gli invadenti touchscreen, grandi e piccoli.

Sulla I Vision Circular si interagisce coi sistemi dell’auto tramite una fantascientifica struttura di cristallo stampata in 3D sul cruscotto o tramite i comandi più tradizionali sul volante. Secondo i designer BMW nel futuro che connetterà non solo auto all’infrastruttura, incluso col V2G, ma l’automobile al suo guidatore per un’esperienza phygital. Non cercate la parola sul vocabolario: è una visualizzazione inventata da BMW che si colloca a metà strada tra fisico e digitale, che consentirà al cliente di vedere l’intelligenza del veicolo all’opera.

La plancia strumenti si presenta come un complesso scolpito e sospeso che si estende a forma di V all’interno dell’abitacolo, uno spazio dove non serve più nemmeno un display della strumentazione principale davanti al guidatore, sostituito da immagini che l’head up display proietterà sul parabrezza.

Credito foto di apertura: ufficio stampa BMW Group