AUTO

Crossover ibridi e «plug-in» Geely per il rilancio asiatico Renault

Un accordo di programma firmato con Geely prevede che i francesi abbiano accesso alla piattaforma modulare CMA per modelli ibridi da vendere in Cina, mentre in Corea del Sud Renault attingerà anche alla gamma di Lynk & Co

I vertici del gruppo Renault avevano anticipato durante la presentazione del piano strategico Renaulution che non avrebbe facilmente alzato bandiera bianca in Cina e sul Pacifico, malgrado i risultati negativi degli ultimi anni. Oggi con la firma di un accordo di programma col più grande gruppo auto privato cinese, Geely, scopriamo un nuovo componente del rilancio.

La cooperazione tra i due gruppi ha come orizzonte geografico la Cina e la Corea del Sud. In Cina saranno introdotti nuovi modelli con marchio Renault basati sulla tecnologia ibrida già presente nella gamma Geely, mentre i francesi si occuperanno della strategia di marca, lo sviluppo del business e della rete commerciale e di assistenza.

Non solo ibride convenzionali però sono previste nella gamma della nuova collaborazione. In Corea del Sud (un mercato in cui Renault è presente anche col marchio Samsung Motors, di cui detiene l’80%) è previsto che siano sviluppati modelli basati sull’architettura modulare di Lynk & Co.

Si tratta della divisione Volvo Cars creata per puntare agli abbonamenti all’auto e che anche in Italia propone SUV medi 01, ibridi o in versione ibrida plug-in con autonomia elettrica pura di 69 chilometri. In Corea del Sud Renault sta raccogliendo un discreto successo con i modelli SUV e l’aggiunta di un altro SUV medio analogo alla Lynk & Co 01 amplierebbe questa gamma nel momento in cui la domanda locale è vivace.

Il partenariato che coinvolge la divisione Lynk & Co sembra indicare che Renault intenda iniziare a cercare spazi dalle caratteristiche maggiormente premium nei mercati del Pacifico. Una strategia che aleggiava nell’aria da tempo, visto che il mese scorso fonti di stampa cinesi suggerivano che il gruppo diretto da Luca de Meo avesse intenzione di puntare a sviluppare modelli per la Cina appoggiandosi alla piattaforma CMA di Geely. Al perfezionamento dell’accordo confermato oggi ha certamente partecipato il nuovo amministratore delegato del gruppo francese in Cina Weiming Soh, entrato in carica a primavera dopo una carriera durata tre lustri coi tedeschi di Volkswagen.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Lynk & Co