Centoventi: il concept che trasformerà la Panda in uno smartphone con le ruote
FCA nel mercato fondamentale delle compatte guarda a una elettrica accessibile a tutti e altamente configurabile, ormai più attenta alle lezioni impartite da Cupertino che a quelle del Lingotto
Non ce ne vogliano i fan del marchio Jeep, che al Salone di Ginevra ha portato le novità ibride ricaricabili della sua gamma, ma una volta tanto non si può non parlare del più torinese dei marchi italiani del gruppo FCA: la Centoventi, il concept col quale Fiat ha saputo dare a sorpresa la prima traccia di una tardiva svolta elettrificata annunciata da Sergio Marchionne lo scorso anno a Balocco, è un segnale di speranza sulle intenzioni del gruppo italo-americano di unirsi al flusso di marchi che viaggiano verso le basse emissioni.
Considerato il peso specifico di FCA nell’economia italiana, anche nella sua versione omeopatica attuale che non è certo quella dei tempi della FIAT di Vittorio Valetta, si fa una gran fatica a spogliarsi dei panni del tifoso del sistema-Italia. Ma non è più quello il punto. Il punto è se Centoventi e Tonale siano un segnale di avvio o un bagliore in un buio destinato a richiudersi da ogni lato.
Per avere una prospettiva meno italo-centrica della nostra sulle possibilità di successo di FCA nella sua svolta elettrica abbiamo ritenuto di dare conto delle reazioni di alcuni organi della stampa specializzata presenti al Salone di Ginevra alla Centoventi, cercando di capirne le reazioni: dopo tutto se le elettriche e le elettrificate FCA avranno successo dovrà essere principalmente grazie al gradimento globale, e non al sempre più asfittico mercato domestico.
Di certo gli osservatori sono stati sorpresi, come il francese L’Argus che ha commentato dagli stand: “per i 120 anni della marca FIAT, il pubblico del Salone Auto di Ginevra si attendeva un concept che prefigurasse la sostituta della 500. Scommessa persa: la clamorosa Centoventi s’ispira all’altra cittadina della gamma, la Panda, e non solamente al livello del suo aspetto squadrato“.
La testata britannica Autocar ha contestualizzato il legame col modello del quale Centoventi dovrebbe diventare l’erede elettrica: “l’attuale Panda resta un modello fortemente venduto, specie in Italia. Circa 170.000 Panda sono state vendute in Europe lo scorso anno e le immatricolazioni a gennaio erano in salita rispetto all’anno precedente. La terza generazione è stata svelata la Salone di Francoforte 2011. Peraltro ha ottenuto titoli lo scorso dicembre quando l’organizzazione per la sicurezza Euro NCAP le ha dato zero stelle nel suo rating“.
L’inglese Autoexpress segnalava due punti del piano della marca torinese: “Fiat sta usando la Centoventi per promuovere la sua ambizione di rendere la guida elettrica alla portata delle masse. Come standard la Centoventi ha una batteria in grado di sostenere una modesta autonomia di 100 chilometri. Ma con la capacità di sostituire ed aggiungere pacchi batterie, Fiat afferma che questa autonomia può espandersi fino a 500 chilometri. Le batterie possono essere aggiunte in officine Fiat in appena 5 minuti, mentre un vano batterie sotto lo spazio del passeggero permette rapide sostituzioni, per chi ha fretta“.
I francesi di Auto-Moto si sono subito dati pena di fare qualche confronto con altre elettriche: “con una lunghezza di 3,68 metri si mostra più lunga della Panda, ma molto più corta di una Renault Zoe che passa allegramente i 4 metri. Stilisticamente parlando la Fiat Centoventi ricorda anche la Honda E Prototype, parimenti svelata a Ginevra. Ma privilegia le astuzie della progettazione, immaginando una produzione futura in una sola livrea”.
Ma la scelta limitata è in realtà una spinta a far scatenare il pubblico con gli accessori. Scrive ancora Autocar: “Mopar, il marchio dei ricambi FCA produrrà una gamma di 114 accessori e FIAT dice che il modello supporterà un nuovo business model basato sull’e-commerce. Altri pezzi su misura saranno offerti e il manager Olivier François ha detto che gli acquirenti potranno acquistarli dai concessionari, terze parti, di seconda mano o anche stampandoli in 3D se ne hanno la capacità”.
In altri termini, dopo anni di ripetizioni del mantra dell’auto del 21° secolo interpretata come smartphone con le ruote, anche gli osservatori professionali dell’auto fanno fatica a contestare un piano che sembra avere come cardine quello della personalizzazione, con tante plastiche scelte su misura che andranno ad integrare il prodotto come la cover di un iPhone.
La britannica Top Gear in effetti ha messo a fuoco proprio questo aspetto: “l’auto sarebbe prodotta in un colore (Henry Ford ne sarebbe orgoglioso). Poi toccherebbe al cliente selezionare uno dei quattro colori di pellicola per la carrozzeria, quattro tetti colorati, quattro copriruota e, avete indovinato, quattro paraurti. In base all’aritmetica di Top Gear fanno 256 combinazioni di colori”.
Così scelte spartane come quella di lasciar vuoto il posto del passeggero o un tetto che richiama una spiaggina o un dune buggy, appaiono escamotage per invitare a configurare la versione che più attrae, più che soluzioni al limite della bizzarria. Sarà forse anche la nuova Panda, ma il concept Centoventi degli smartphone sembra aver studiato il marketing, più che le batterie agli ioni di litio.
In effetti forse questa è stata ormai anche una scelta obbligata: come impietosamente ha sottolineato il tedesco Auto Motor und Sport, FCA e i suoi marchi italiani quando si tratta di elettrificazione essendo partiti tardi non possono più sperare nella sola gloria passata quando si tratta di mobilità elettrica: “eccetto per una compatta elettrica, che è ancora uno studio, non c’è offerta. Dove altri costruttori stanno sfornando un SUV elettrico dietro l’altro e aggiornando costantemente la loro gamma di modelli, Alfa e FIAT stanno ricordando la loro tradizione. Ma la tradizione è nel passaggio della fiaccola, non nella custodia delle ceneri“. Ma, da Ginevra in poi, in FCA si guarda alla tradizione di Cupertino, non più solo a quella del Lingotto…