MOBILITA

A Londra Uber prenota un posto comodo nello schieramento della mobilità elettrica

Il boss Dara Khosrowshahi vuole solo elettriche nella flotta di Uber dal 2025 nella capitale britannica e tariffe più alte per aiutare il passaggio dei 45.000 autisti alle auto a zero emissioni

Il numero uno di Uber Dara Khosrowshahi ha approfittato della presenza a Londra, invitato ad un evento del Financial Times, per annunciare l’intenzione di voler avere nella propria flotta della capitale britannica entro il 2025 soltanto veicoli elettrici.

La politica verde di Uber avrà un costo, costo che si rifletterà nelle tariffe di chi utilizza l’app americana per viaggiare sui suoi taxi privati. Saranno leggermente alzate all’inizio del 2019 per supportare il rinnovamento dei veicoli degli autisti, che per aggiornare i loro mezzi dovranno mettere in conto le nuove spese di acquisto o leasing.

Il colosso californiano, che si avvia verso la quotazione di borsa l’anno prossimo, metterà in conto una commissione di 15 pence (circa €0,17) al miglio, con l’obiettivo di accantonare oltre 200 milioni di sterline (oggi €226 milioni).

Un capitale che sarà indirizzato verso i circa 45.000 autisti che a tempo più o meno pieno sono registrati con Uber, a fronte di 3,6 milioni di persone che si sono registrati al servizio nella metropoli sul Tamigi.

Primo obiettivo è convertire entro fine 2021 circa 20.000 autisti alle auto elettriche, specie quelli che oggi hanno vetture meno verdi. Finora a Londra c’era stato in scena un numero limitato di auto elettriche, inclusa una ventina di Leaf entrate in campo nel 2016, mentre numerose sono le ibride.

La presenza di solo elettriche nella flotta di Uber dal 2025 porterà la “regina delle startup” a tessere una strategia locale per assicurarsi che l’infrastruttura di ricarica sia adeguata alle dimensioni della nuova flotta (e magari perché gli autisti non abbiano troppe sorprese coi prezzi dell’energia). All’infrastruttura di Londra dovrebbero in effetti guardare anzitutto il sindaco Sadiq Khan e le utility, ma Uber promette di sostenerne l’impegno.

Khosrowshahi nei suoi interventi in occasione del forum del Financial Times, ha anche definito la direzione nella quale vuole spingere, ricordando che in un settore come quello dei trasporti da $6.000 miliardi, Uber vale meno dell’1% di quel mercato.

L’idea è quella di uscire dallo steccato del ride hailing, piccola fetta della torta dei trasporti, per espandersi trasversalmente: il che spiega la moltiplicazione delle attività dell’azienda su cui sta spingendo il manager venuto da Expedia. Se Uber vuole essere l’Amazon dei trasporti, le auto per essa sarebbero quello che i libri sono stati per Jeff Bezos.


Credito foto di apertura: press kit Uber