BATTERIE

Il gruppo BMW ha votato la fiducia alle batterie della cinese CATL

Il colosso cinese fabbricherà batterie in Turingia, un impianto che faciliterà la catena della fornitura alla nuovissima generazione di BMW elettrificate

Il gruppo BMW, ha confermato ieri l’amministratore delegato Harald Krüger al quotidiano finanziario Handelsblatt, ha ordinato batterie per auto per un valore di svariati miliardi a CATL, quello che ormai appare non solo il più grande gruppo cinese del settore ma anche il leader a livello mondiale.

Il tentativo europeo di creare la discussa Airbus delle batterie (un progetto che bene che vada riuscirà a trasformarsi in realtà produttive solo a medio termine) si scontra con le esigenze e la fretta di chi deve pianificare la produzione se non per domani per dopodomani, o quasi.

BMW, che ha una scaletta di lancio dei nuovi modelli meno frenetica di quelle dei rivali diretti, in compenso ha quote di vendita dei veicoli “con la presa” che sono migliori rispetto agli altri marchi tedeschi premium. Nei primi cinque mesi del 2018 i marchi del gruppo di Monaco hanno venduto 46.849 veicoli plug-in, un balzo del 21%.

I risultati, particolarmente significativi negli USA, Regno Unito, Norvegia e in alcuni paesi dell’Asia fanno pensare che l’obiettivo 2018 del gruppo di vendere oltre 140.000 veicoli con batterie ad alto voltaggio (in maggioranza ibride plug-in) sarà centrato e superato.

CATL, che grazie ad una recente riuscita quotazione in borsa non ha oggi problemi di finanziamenti, per fornire il gruppo bavarese ed altri suoi rivali tedeschi che l’hanno scelta ha ormai deciso di aprire una sede al più presto in Germania, e la scelta pare essere caduta su Erfurt, in Turingia.

In passato i manager BMW non avevano nascosto di preferire un fornitore che potesse assicurare una contiguità nella catena di fornitura, e i cinesi si sono adattati, portando le batterie in Turingia.

Come CATL, di recente anche Tesla ha manifestato interesse per un mega-impianto in Germania, ma proprio i maggiori gruppi dell’auto tedesca, salvo un possibile ripensamento di Volkswagen, non sono attirati da un settore che è ultra-competitivo ma ha anche margini risicatissimi. E da poco uno dei colossi della fornitura come Bosch ha rinviato ogni investimento nelle batterie, almeno in quelle della tecnologia attuale.

Così in Europa solo Northvolt ed il partenariato tra Saft e Siemens sembrano poter spuntare qualche significativo contratto di fornitura nell’automotive entro i prossimi 3-4 anni.

Ad Handelsblatt Kruger ha confermato che quando la iNext uscirà nel 2021 monterà la quinta generazione di batterie agli ioni di litio CATL. Nel frattempo BMW guarda oltre: il suo centro sulle competenze delle batterie a Monaco di Baviera ha da poco attirato un investimento di €200 milioni, ma là si studiano batterie ad altissime densità di energia, con nuove chimiche degli elettrodi e innovazione negli elettroliti.

Opportunità che hanno spinto la rivale Volkswagen a investire da poco milioni nell’americana QuantumScape, un’altra delle startup all’avanguardia nella corsa alle batterie solid-state.


Credito foto di apertura: ufficio stampa BMW Group