AUTOMAZIONE

Guidare ma non parcheggiare? Col self-driving valet si potrà

Jaguar Land Rover e il consorzio UK Autodrive testano sulle strade di Milton Keynes un dispositivo che affida a un maggiordomo virtuale i parcheggi

A così pochi giorni di distanza dall’incidente del robo-taxi di Uber in Arizona che ha scatenato tante polemiche, può sembrare temerario che un gruppo automobilistico diffonda una nota stampa per rivelare un dispositivo in cui il guidatore è superfluo.

Non così temerario però se si considera anzitutto che quello che Jaguar Land Rover sta testando è un dispositivo a guida autonoma in grado di trovare i propri spazi di parcheggio. Ovvero per definizione, anche quando ad avere il controllo è un guidatore in carne ed ossa, agendo a bassa velocità e con grande circospezione.

Così il gruppo britannico con quello che chiama il suo self-driving valet propone un supporto per una fase noiosa della guida urbana, che dovrebbe un giorno consentire alle persone di scendere dai loro veicoli verso la loro destinazione lasciando l’auto a sbrogliarsela col parcheggio o ad attendere, vuota, che se ne liberi uno.

Un giorno, non domani o dopodomani però perché, con le regole ed i codici in vigore nella maggior parte dei paesi, non sarà consentito a brevissimo termine.

Ma è invece consentita una dimostrazione pratica, che ha avuto luogo questa settimana su strade pubbliche di Milton Keynes, in quell’area inglese che corrisponde al cuore della Formula 1.

I test sono stati condotti in collaborazione col consorzio britannico UK Autodrive, aziende dell’automotive riunitesi per facilitare lo sviluppo di auto a guida autonoma.

Ovviamente Jaguar Land Rover non è il primo gruppo auto a dimostrare un parcheggio autonomo. Peraltro in questo momento di apparente frenata sulle prospettive delle auto a piena guida autonoma, un dispositivo che si occupa di questo compito lascia pensare che possa prendere piede molto più rapidamente rispetto ai robo-taxi.

Jaguar Land Rover ha anche colto l’occasione per sottolineare lo stato di avanzamento dei suoi sistemi di comunicazione tra veicoli per fornire ai conducenti informazioni importanti, anche e soprattutto per la sicurezza, facendo ad esempio scattare luci-spia sul cruscotto quando si avvicina un veicolo di emergenza, o quando una vettura davanti frena pesantemente.

Sia il self-driving valet virtuale per il parcheggio, sia la tecnologia di comunicazione sembrano puntare, più che ad accelerare sulla guida autonoma, a rendere più semplice la coesistenza di fasi in cui gli automobilisti hanno il controllo e fasi in cui per un motivo o un altro passa ai computer.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Jaguar Land Rover