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Viaggiare verso il Pianeta Rosso pare più facile che uscire dai conti in rosso

Una Roadster rossa lanciata dal Falcon Heavy di SpaceX viaggia verso Marte, ma le perdite Tesla nel quarto trimestre 2017 sono più rosse della carrozzeria

Quanta differenza tra il martedì ed il mercoledì per Elon Musk. L’imprenditore sudafricano l’altro ieri era intento a godersi il meritato trionfo del lancio inaugurale del Falcon Heavy, attualmente il più grande ed efficiente sistema disponibile nell’industria astronautica. Ieri presentava la trimestrale di Tesla, nella quale ancora una volta i traguardi come raggiungibili poco tempo prima sono mancati o rinviati.

Musk sembra essere l’allenatore di una squadra di calcio in grado di battere il Barcellona ed il Manchester in Champions League giocando in modo splendido, ma che poi balbetta contro una rivale di Serie B.

Perché, rispetto a lanciare un razzo un giorno destinato a viaggiare verso Marte, produrre auto è una cosa che molte aziende sono in grado di fare. Tesla invece continua a dover dipanare i nodi nella produzione dell’auto più importante della sua storia: quella Model 3 con cui vuole adesso competere nel segmento dei modelli medi.

A Fremont sono mesi frenetici in cui le spese decollano e le auto che escono dalla linea continuano ad essere poche. Soprattutto per problemi (che Musk assicura ormai vicini alla soluzione) nella nuova Gigafactory che produce i pacchi batteria per le Model 3.

Tesla dovrebbe entro la prossima estate arrivare finalmente a sfornarne 5.000 la settimana. A metà del 2017 Musk aveva previsto di produrne 20.000 la settimana, proponendosi di arrivare ad un totale di 500.000 nell’intero 2018.

Nell’ultimo trimestre ne hanno consegnate circa 1.550. Gli analisti delle maggiori banche, società finanziarie e di consulenza se ne aspettavano oltre 4.000. Pertanto non è passando per una accelerazione della produzione che gli azionisti potranno consolarsi delle perdite.

Quelle Tesla nel quarto trimestre 2017 sono state da record anche per una società che ha una lunga storia di perdite: $675,4 milioni (al cambio odierno €552 milioni). Durante la conference call con gli investitori Musk ha detto di attendersi con cauto ottimismo conti in nero entro quest’anno: nel recente passato l’unica volta è stato nel terzo trimestre 2016. Nel 2017 le perdite sono state di $1,4 miliardi.

Intanto, mentre i ricavi crescono (da $2,28 a 3,29 miliardi) continuano a crescere le spese in conto capitale, che nel 2017 sono state di $3,4 miliardi. Non potrebbe essere diversamente visto che oltre alla messa in produzione della nuova Model 3, che pare assorba circa il 50% delle spese, sono partiti i programmi della Model Y, della Roadster e del camion elettrico.

Con meno auto del previsto da vendere, la produzione 2018 si attesterà tra le 150.000 e le 200.000, il responsabile Tesla Jon McNeill ha deciso di trasferirsi a Lyft, dove invece di vendere auto senza concessionari venderà mobilità come servizio.

Qualche aspirante cliente Tesla sembra aver perso, come McNeill, la pazienza, riprendendosi l’anticipo. Ma si tratta quasi esclusivamente di persone che avevano ordinato la Model 3 con la batteria base: le loro prenotazioni stanno scivolando sempre più indietro, e molti ne hanno dedotto che la Tesla da $35.000 è un miraggio o una trovata pubblicitaria.

Ma con il fiuto di Musk per conquistarsi i titoli, gli effetti negativi sembrano ancora molto inferiori a quelli positivi. Tesla ha affermato che nel quarto trimestre i depositi sono rimasti stabili rispetto ai periodi precedenti.

E gli effetti del trionfo tecnologico e pubblicitario di martedì scorso non si erano ancora prodotti: avrà certamente allungato la lista della prenotazioni di chi vorrebbe possedere una Roadster come quella ora in viaggio verso Marte.

Così, di fronte ad un personaggio che è l’hype personificato, non sorprende più di tanto che una società specializzata conducendo a dicembre 2017 uno studio abbia scoperto che secondo le stime degli interpellati Tesla è una società che fa utili.


Credito foto di apertura: ufficio stampa SpaceX