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Con il Velodyne VLS-128 arriva il primo sensore laser studiato per le autostrade

La casa californiana afferma che il suo nuovo LiDAR “vede” più distante, con un campo più ampio e ad una maggiore risoluzione della concorrenza

Quali caratteristiche possono rivelarsi più importanti nel settore dei sensori per i veicoli autonomi? Quando i sensori di cui si parla sono i LiDAR, basati sui raggi laser, è determinante la quantità di dati prodotta in tempo reale alla massima velocità.

Velodyne, che del settore è stata a lungo leader, ha appena presentato un prodotto che è convinta possa confermarne la posizione di supremazia. Il suo nuovo VLS-128 racchiude il meglio della tecnologia di raccolta punti-dati grazie a quella che la casa di San José afferma essere la massima risoluzione, il miglior range e la più ampia larghezza di campo visuale disponibili oggi sul mercato.

Il modello che deve soppiantare l’HDL-64 (che è stato lo standard finora nel mondo dei veicoli autonomi con la vistosa eccezione di Tesla, che i LiDAR invece non li usa) nasce insomma con notevoli responsabilità. Grazie alle 128 linee di raggi laser, che danno parzialmente il nome al modello, la “nuvola di punti” tracciata è quattro volte più densa di quella del predecessore.

nuvola di punti Velodyne VLS-128
Una “nuvola di punti” acquisita dai sensori laser del VLS-128 in California, ad Alameda (credito immagine: ufficio stampa Velodyne via PRNewswire)

Una accuratezza che si traduce in maggiore accuratezza dei dati raccolti e digeriti dai chip che controllano i sistemi di guida autonoma. Non solo: il VLS-128 si distinguerà anche per il raddoppio della distanza entro cui è in grado di lavorare, che per l’HDL-64 era di 120 metri.

Sensori laser in grado di operare fino ad oltre 200 metri con grande accuratezza nella risoluzione delle immagini saranno determinanti perché si possa ampliare il campo di applicazione dei sistemi di guida autonoma di Livello 3 SAE e superiori a velocità autostradali o di strade a scorrimento veloce in piena sicurezza. Identificare oggetti o persone, fermi o in movimento, a distanze maggiori aggiungerà un cuscinetto di sicurezza al lavoro degli algoritmi di guida sviluppati dalle case auto e dai loro fornitori.

Non è chiaro, visto che nella nota stampa diffusa da Velodyne non se ne fa cenno, quali siano esattamente i campi di scansione verticale ed orizzontale del nuovo VLS-128. Considerato che probabilmente l’azienda californiana vorrà che il dispositivo sia in grado di fornire informazioni anche sullo stato del piano viario, cosa che LiDAR meno costosi e meno sofisticati non fanno, è probabile che si sia attorno ai 60° verticali e ai 270° orizzontali, con le 128 righe di raggi separati da angoli piuttosto stretti (sull’HDL-64 sono 0,4°).

Le case auto ed in generale la clientela che ha visto in anteprima ed in gran segreto il VLS-128 al recente salone di Francoforte saranno sicuramente molto interessati alla riduzione delle dimensioni del nuovo prodotto di fascia alta Velodyne: il 70% più piccolo del predecessore. L’azienda americana ha promesso anche costi competitivi, forse anche pressata dalla imminente concorrenza dei nuovi LiDAR allo stato solido: sarà interessante scoprire come cambierà il prezzo rispetto agli $80.000 (ca. €68.500) dell’HDL-64.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Velodyne via PRNewswire