AUTOMAZIONE

Toyota ha svelato la sua seconda generazione per la guida autonoma

Il Toyota Research Insitute presenta la prima piattaforma tutta realizzata in casa, che presto varerà un sistema “guardian”

Creato nel 2015 in America per accelerare sulle tecnologie all’avanguardia, oggi il Toyota Research Institute ha tolto i veli sul veicolo di ricerca avanzata sulla sicurezza di seconda generazione. Cogliendo l’occasione della giornata di prenotazione del circuito californiano di Sonoma per il Prius Challenge, i presenti all‘evento (imprenditori, tecnici, stampa) hanno potuto vedere da vicino il nuovissimo veicolo che servirà ad esplorare una ampia gamma di sistemi per la guida autonoma.

Il lavoro di Toyota sui veicoli autonomi negli Stati Uniti ha preso il via nell’ormai lontano 2005, presso il centro tecnico di Ann Arbor, non lontano da Detroit. Il primo brevetto americano risale all’anno seguente, e nella nota Toyota ci tiene a sottolineare che, secondo una classifica compilata dalla Thomson Reuters, la casa delle tre ellissi è quella che detiene il maggior numero di brevetti in questo campo.

Il capo del TRI è una delle figure che godono di maggior considerazione nell’ancora piccolo mondo della guida autonoma: il professor Gill Pratt. Nella nota si legge la sua dichiarazione: “Questo nuovo veicolo per la ricerca avanzata sulla sicurezza è la prima piattaforma per i test sull’autonomia sviluppata interamente dal Toyota Research Institute, e riflette il rapido progresso del nostro programma sulla guida autonoma”.

Il sistema è molto ricco per capacità computazionali, e si incentra particolarmente sulla visione computerizzata e l’apprendimento automatico. La combinazione e stratificazione del sistema costituito da un reticolo di sensori distribuiti tra LiDAR, radar e telecamere riduce il bisogno di affidarsi troppo pesantemente alle mappe ad alta definizione, in particolar modo coi sistemi di immediata realizzazione, progettati per l’uso in aree dove tali mappe possono non esserci ancora.

La piattaforma è la seconda generazione del veicolo di ricerca avanzata inizialmente lanciato in pubblico al Consumer Electronics Show 2013. E’ stato realizzato su una recente Lexus LS 600hL, scelta per la sua qualità nell’interfaccia drive-by-wire. La piattaforma per i test 2.0 è progettata per essere flessibile e plug-and-play in modo da poter essere aggiornata continuativamente e di frequente. Il frutto della sua tecnologia sarà usato per sviluppare entrambi i due nuclei di ricerca del TRI: i sistemi chauffeur e guardian.

Il sistema chauffeur equivale all’ambito che nella classificazione SAE comprende sia il massimo Livello 5 (autonomia senza restrizioni) che il comunque elevato Livello 4 (operazioni in autonomia completa in aree e situazioni delimitate).  Il guardian è invece un alto livello di assistenza alla guida, il culmine dei sistemi ADAS che già oggi hanno iniziato a vedersi sulle auto di produzione.

Il guardian monitora costantemente l’ambiente circostante dentro e fuori il veicolo, pronto ad allertare il conducente di potenziali pericoli ed intervenendo ogni volta che serve ad evitare incidenti. Pratt ha detto del nuovo mezzo sperimentale: “Fondamentalmente è un veicolo intelligente progettato per diventarlo sempre di più col tempo. Apprenderà abilità ed abitudini del singolo guidatore e beneficerà dell’intelligenza condivisa con le altre auto man mano avanzeranno la raccolta di dati e le tecnologie di condivisione e di connettività. Crediamo che guardian probabilmente potrà essere messo in campo prima e più diffusamente di chauffeur, mettendo a disposizione doti di assistenza alla guida di alto livello in grado di mitigare collisioni salvando vite, e questo prima piuttosto che dopo”.

Chi desidera conoscere altri dettagli sull’approccio del Toyota Research Institute ai livelli della guida autonoma può approfondire con questa interessante intervista rilasciata dal professor Pratt a Francesco Paternò per Affari&Finanza lo scorso anno. Intanto i risultati dell’approccio Toyota sono già nei fatti più che nei progetti. L’automatic emergency braking diventerà dotazione standard di praticamente ogni modello e versione Lexus e Toyota in America dalla fine di quest’anno, con cinque anni di anticipo sulla data target del 2022 fissata a questo fine dalla NHTSA, l’autorità della sicurezza del traffico.