AUTOMAZIONE

Giù le mani dal nuovo Super Cruise della Cadillac CT6

In General Motors la guida semi-autonoma debutta col marchio di lusso del gruppo dal prossimo autunno

La corsa tra i sistemi di guida automatizzati proposti dalle case automobilistiche continua settimana dopo settimana. Tesla ha quasi completato la dotazione del nuovo Autopilot 2.0 e Mercedes-Benz ha appena presentato la nuova versione del Distronic (che in America quando arriverà in autunno continueranno a chiamare Drive Pilot). A questi ed altri sistemi Cadillac risponde al salone di New York presentando il Super Cruise. Sarà pronto dall’autunno come opzione per i clienti delle sue CT6.

Si tratterà di un dispositivo di Livello 2 SAE (autonomia parziale): ovvero sarà in grado di accelerare e sterzare in modo indipendente, allo stesso tempo assicurando il mantenimento della linea ideale in corsia. Non si fa cenno nella nota diffusa dalla casa americana di possibilità di superare altre auto cambiando corsia, funzione presente nei sistemi Mercedes e Tesla. In compenso il marchio di lusso del gruppo General Motors non si è perso l’occasione di sottolineare che il suo sistema offrirà al cliente l’opportunità di una sicura e semplice guida hands-free, senza mani.

Una piccola punzecchiatura all’Autopilot 2.0 della rivale Tesla che ormai da tempo esige che chi siede al posto di guida tenga le mani sul volante. Se il sistema Cadillac libera le mani, non altrettanto succede per gli occhi: il Super Cruise è un dispositivo eyes on. I sistemi di guida autonoma di Livello 2 e 3 delle case auto comportano infatti uno degli incubi di allenatori e tifosi di calcio: quando la propria squadra attacca l’80% del tempo ma il portiere finisce per distrarsi subendo il gol col primo ed unico tiro in porta avversario.

Se in America il calcio non è così popolare, questo non vuol dire che GM (o Tesla) rinuncino a verificare che l’automobilista presti la dovuta attenzione all’ambiente circostante per essere in grado di riprendere la guida all’occorrenza. Nel caso del Super Cruise è prevista la presenza di una telecamera ad infrarossi per monitorare la postura del guidatore.

Se accerta che perde troppo a lungo la concentrazione sull’ambiente che circonda l’auto, l’automobilista viene avvisato da segnali acustici, vibrazioni al sedile e anche da una luce di allarme sul volante. E se non dovesse riprendere il controllo, i progettisti hanno previsto una funzione simile all’Active Emergency Stop Assist di Daimler: fermerà la CT6 in modo controllato mentre il sistema OnStar avvertirà i soccorsi della posizione della vettura in sosta di emergenza.

Il Super Cruise sarà uno di quei dispositivi di guida autonoma in cui saranno presenti delle limitazioni geografiche. Ovvero sarà utilizzabile in Nord America solo su percorsi equivalenti alle nostre autostrade, privi di attraversamenti a raso. Questo perché Cruise Automation, il reparto avanzato GM concentrato sulla guida autonoma, ha finora completato la mappatura di tutta la rete con queste caratteristiche, realizzando un database di estrema precisione grazie ad una flotta di sensori LiDAR in grado di identificare minimi dettagli tridimensionali.

Cruise Automation sicuramente non si fermerà alle autostrade, anche se questo non implica che tutti i 1.100 nuovi dipendenti che il reparto sta cercando per la sede californiana si occuperanno di mappe. Peraltro il colossale sforzo indica quanto sia complicato mettere al loro posto tutti i componenti di un progetto complesso come la guida autonoma: il completamento dell’operazione di mappatura tridimensionale, a cui in Europa provvede principalmente HERE controllata dai grandi gruppi tedeschi, è forse il motivo principale per cui l’arrivo del Super Cruise è slittato dal 2016 al 2017.


Credito foto di apertura: ufficio stampa internazionale Cadillac