BATTERIE

Si avvicina ancora il traguardo del riciclo al 100% delle celle delle batterie dei veicoli elettrici

Fino a maggio un impianto pilota creato da American Manganese Inc. e Kemetco Research effettua test per riportare allo stato di materia prima pronta alla manifattura i componenti dei catodi

Un aspetto incoraggiante dell’opportunità di inserire la mobilità basata sulle batterie di trazione nell’economia circolare è il fiorire di iniziative per creare filiere nelle quali gli elementi di valore delle celle delle batterie possano essere recuperati. La società belga Umicore ad esempio ha aperto progetti con case auto come BMW e Audi, e si è posta pubblicamente come traguardo, insieme alla seconda delle due marche del 95% degli elementi recuperabili.

Si tratta di una quantità sostanziale rilevante, ma anche di un obiettivo non immediato. Ma questo non implica che obiettivi di questa portata siano lontani lustri o decadi. Sembra dimostrarlo un’iniziativa concorrente, della canadese American Manganese Inc.: collaborando col partner Kemetco Research ha avviato un progetto che sta per diventare realtà con la realizzazione di un impianto pilota in grado di recuperare il 100% del materiale dei catodi delle batterie usate in veicoli elettrici.

L’impianto pilota opererà attraverso cinque fasi di lavorazione: pre-trattamento del materiale dei catodi, filtraggio del materiale attivo mediante percolazione, purificazione, recupero dei materiali base (ad esempio nickel, cobalto, manganese), recupero del litio e riciclo dell’acqua.

Grazie a una piccola ondata di brevetti l’impianto pilota (che è stato finanziato con $2,3 milioni e condurrà i test fino a maggio) sarà in grado di recuperare, affermano i partner del progetto, carbonato di litio ed ossidi dei metalli base con un grado di purezza tale da poter rientrare immediatamente nel processo della manifattura di nuovi elettrodi per batterie.

La società canadese è stata prodiga di numeri nel dettagliare la praticabilità economica che andrà a supportare la creazione di impianti di riciclo del materiale di pregio delle batterie. Nelle batterie dell’elettronica di consumo, ad esempio quelle degli smartphone, nei quali i catodi realizzati con chimica LCO hanno contenuto di cobalto fino all’89% del totale, il riciclo dei materiali può arrivare a valere $75,8 milioni per ogni GWh di capacità.

Quando si passa alle batterie che hanno catodi realizzati in maggioranza con chimica NMC (nickel-manganese-cobalto), con l’eccezione della flotta Tesla, il valore della materia prima di 100.000 veicoli elettrici con batterie di ampia capacità 100 kWh, ad esempio i SUV elettrici Audi E-Tron o Jaguar I-Pace equipaggiati con celle di quel tipo, varrebbe $340 milioni.

American Manganese Inc. punta a capitalizzare la tecnologia proprietaria che sta perfezionando per arrivare in perfetto orario al momento in cui le batterie dei veicoli elettrici diventeranno appetibili per il riciclo in alternativa ai contratti di fornitura della materia prima dalla fonti minerarie.

Mettere in produzione 1 GWh di catodi realizzati con chimica NMC 622 (le cifre corrispondono a 60% nickel, 20% manganese e 20% cobalto) oggi richiede contratti per l’approvvigionamento di 1.200 tonnellate di cobalto, litio, nickel e manganese che valgono $25 milioni di materia prima.

Una volta completata la fase di sviluppo, la società canadese ha in mente di cercare finanziatori per i $10 milioni necessari a costruire un impianto commerciale in grado di trattare 1.100 tonnellate di materiale l’anno.

Come ha spiegato l’ amministratore delegato di American Manganese Inc. Larry W. Reaugh durante una conferenza a Vancouver (che potete vedere qui) con questa capacità di trattamento un impianto sarebbe in grado di generare ricavi annuali di quasi $18 milioni, con prospettive di rapido rientro dell’investimento.

Per rafforzare la competitività delle soluzioni che mirano al riciclo al 100 per cento delle celle delle batterie, a dicembre 2018 la società nordamericana e l’olandese Battery Safety Solution hanno firmato un accordo di programma, nel quale la società contribuisce con la propria esperienza nei processi di scarica completa e disassemblaggio dei componenti.


Credito foto di apertura: sito web American Manganese Inc.