AUTO

A Ginevra grande offerta di ibride plug-in, nelle quali Mitsubishi vuol restare leader

La nuova versione dell’Outlander PHEV tenta di migliorare un modello da record, Mercedes-Benz ed Honda portano novità per scrivere i propri, di record

La novità più interessante del salone di Ginevra che oggi chiude i battenti, per chi si interessa ai modelli ibridi con la presa, probabilmente sarebbe sfuggita ai più, se non fosse arrivato negli stand della rassegna svizzera preparato. Sì, perché i designer di Mitsubishi hanno fatto veramente i salti mortali per non rovinare un modello di successo come l’Outlander PHEV.

La nuova versione di un veicolo che ha venduto oltre 100.000 unità in Europa e si avvia nel mondo verso i 150.000, è riconoscibile all’apparenza dalla vecchia solo aguzzando la vista: qualche ritocco alla calandra, alla fanaleria. Non così per quanto riguarda invece la sostanza.

Il nuovo modello sarà spinto da un 2,4 litri termico a ciclo Atkinson al posto dell’attuale motore 2 litri a ciclo Otto, forse più brillante ma certamente meno efficiente e meno elastico dell’Atkinson.

Il motore elettrico posteriore di questa integrale giapponese avrà il 10% di potenza in più, mentre la capacità della batteria crescerà del 15% da 12 kWh a 13,8. Un miglioramento che per l’autonomia potrebbe voler dire poter passare in modalità silenziosa dagli attuali 54 a circa 70 chilometri solo elettrici.

Per chi in autunno o inizio inverno acquisterà l’Outlander PHEV ci saranno anche da scoprire due nuove modalità di guida: la Sport e la Snow, che si aggiungono alle attuali Normal e 4WDLock, rispettivamente per aggiungere brillantezza in performance e in condizioni di asfalto invernali.

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Ola Källenius, responsabile Mercedes-Benz per lo sviluppo, inSvizzera ha presentato nuove versioni ibride plug-in di Classe C ed E che si appoggeranno a motori a gasolio (credito foto: ufficio stampa Daimler AG)

Ancora tra le ibride plug-in Ginevra 2018 è stata l’occasione per il gruppo Daimler di mettere in evidenza la terza generazione dei propri sistemi ibridi combinati con motori quattro cilindri diesel per modelli Classe C e Classe E che saranno avviati alla produzione entro la prossima estate.

Numerose saranno quindi le versioni Mercedes-Benz in grado di accogliere le varianti ibride plug-in, con batterie di capacità 13,5 kWh dalla chimica NMC realizzate dalla sussidiaria Daimler Deutsche Accumotive. L’autonomia in modalità elettrica resta peraltro di circa 50 chilometri misurati col blando (e presto destinato ad andare in archivio) ciclo NEDC.

Le nuove Classe C e Classe E con la presa potranno contare sui circa 90 kW (con coppia di 440 Nm) di un motore elettrico  che spingerà una trasmissione 9G-Tronic studiata da Bosch per lavorare al meglio coi sistemi ibridi.

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Honda al salone di Ginevra 2018 ha portato il CR-V con sistema ibrido i-MMD (credito foto : ufficio stampa Honda Motor Co.)

La nuova Honda CR-V, che in Europa si fa ancora desiderare ma in America è già nelle concessionarie, rispetto alla precedente avrà l’aggiunta di una versione sette posti e soprattutto offirà la possibilità di scegliere una versione col sistema ibrido i-MMD (Intelligent Multi Mode Drive).

Ma anche in Honda sembrano essere stati assaliti dalla timidezza come altre case, e alla CR-V che si vedeva negli stand è stata appioppata una poco credibile denominazione concept. La quinta generazione di questo crossover giapponese sarà però quasi certamente identica al concept.

Chiamarlo così ha però offerto ad Honda l’occasione di non parlare di capacità della batteria o di autonomia, ma di dire solo che ci saranno due motori elettrici: uno con funzione di propulsione ed uno di generatore.

L’ibrido però, che non si vedeva in questa fascia di modelli dai tempi della Jazz, sarà certamente abbinato ad un motore due litri benzina iVTEC a ciclo Atkinson, come ormai è la prassi.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Mitsubishi Motors