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Le reti con tecnologia blockchain riusciranno ad incatenare i furbi?

I chilometraggi delle auto, la logistica dei ricambi: due esempi nei quali Bosch si prepara già all’internet delle cose

L’argomento più eclatante dell’annuale edizione della conferenza Bosch ConnectedWorld è stata senza dubbio l’accordo confermato tra la casa tedesca e la californiana Nvidia. Peraltro a Berlino è diventato chiarissimo che Bosch per lo sviluppo in nuovi settori non punta solo sui sensori o sull’intelligenza artificiale ed il dispiegamento di tutto il suo potenziale, fino alle reti neurali stratificate. E, tra le soluzioni avanzate che riscuotono sempre più interesse, spicca la tecnologia blockchain.

Diventata famosa, ma al contempo sospetta, con l’esplosione di popolarità delle valute virtuali, i più famosi dei quali sono i bitcoin, ha attirato l’interesse della finanza (Visa, American Express, UBS) così come di gruppi della tecnologia (Microsoft, Amazon, IBM). Ma questa tecnologia ha un potenziale che va molto oltre la finanza: la startup torinese Reply, ad esempio, lavora all’emissione di titoli di viaggio di trasporto locale basati su transazioni blockchain.

E per una volta, questa è anche una tecnologia in cui l’Europa è in prima linea nello sviluppo e nelle sue applicazioni. In Nord Europa specialmente, c’è già un piccolo ma attivissimo eco-sistema di startup interessate a trovare impieghi che non coinvolgano necessariamente bitcoin o pagamenti fuori dai circuiti bancari ufficiali.

La seconda generazione di tecnologia blockchain, nota come IOTA, per la sua innata multi-dimensionalità viene proposta come pilastro su cui poggiare il cosiddetto internet delle cose. Già si stanno studiando reti energetiche distribuite, un passo che dovrebbe coinvolgere anche chi guida le auto elettriche: il tutto attraverso il concetto V2G (vehicle-to-grid), ovvero la connessione dei veicoli alla rete per compensare e stabilizzare le forniture.

Via blockchain è e sarà possibile agli utenti condividere i loro dati online in modo sicuro senza coinvolgere terzi. Avranno la possibilità di stringere accordi e concludere contratti online, come nel caso della cessione di minuti di carica a una utility. Al contrario del circuito bitcoin, la rete curata dalla IOTA Foundation ha un approccio che per ora non prevede nemmeno commissioni, un problema rilevante nel caso delle micro-transazioni.

In questa tecnologia l’anonimato dei dati è un must, per poter effettuare pagamenti in modo sicuro. Una blockchain è basata su un registro, una banca dati centralizzata che distribuisce informazioni ricevute attraverso migliaia di nodi (computer). In questo modo sarà impossibile falsificare i dati, per cui gli utenti non dovranno dipendere da un unico centro informatico.

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Bosch sta già collaborando con l’ente di certificazione TÜV Rheinland ad una soluzione per contrastare una manomissione che esiste perlomeno da quando esistono le auto usate: quella dei contachilometri. L’amministratore delegato Bosch Volkmar Denner ha illustrato un uso pratico verso un problema che solo in Germania reca un danno economico di circa €6 miliardi.

L’idea è di combattere i furbi inclini a questa pratica fraudolenta con un diario di bordo digitale distribuito attraverso vari computer. Tramite un semplice connettore CAN-BUS le auto possono inviare aggiornamenti sulle letture dei loro contachilometri. Da una app i proprietari potranno controllare in qualsiasi momento il chilometraggio attuale confrontandolo con quello visualizzato dal veicolo. Qualora desiderino vendere la propria auto, sarà loro rilasciato un certificato che attesti con precisione il chilometraggio. Sarà anche possibile condividere questo certificato in rete: ad esempio su una piattaforma per la vendita di auto online.

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Ma Bosch sta pensando anche ad altre opzioni che potranno cambiare la nostra vita quotidiana. Immaginate che una pietra vagante rompa il finestrino laterale dell’auto. L’officina potrà ricevere una notifica automatica tramite il cloud preparando subito tutto il necessario per effettuare la riparazione. Nell’internet delle cose la logistica connessa significherà che il pezzo di ricambio è pronto in attesa dell’arrivo del cliente.

Poi, indossando un paio di occhiali a realtà aumentata che renderanno possibile visualizzare istruzioni e procedure, il meccanico potrà eseguire i lavori di riparazione nel modo più semplice e veloce rispetto a quello tradizionale. Ed i clienti avranno il vantaggio di poter risparmiare tempo di attesa e di ridurre il fermo macchina…


Credito foto di apertura: press kit RWE