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Un ‘guscio d’uovo’ sull’auto di Google?

Le automobili a guida autonoma puntano a ridurre in modo drastico gli incidenti, al punto da minacciare, secondo alcuni, i futuri bilanci delle principali compagnie di assicurazione. Ma anche la stessa Google non prevede di riuscire in modo perpetuo a evitare l’inevitabile: incidenti che coinvolgano pedoni. E non si può dire che al gigante della Silicon Valley manchi l’inventiva e l’originalità nello studiare soluzioni: la carta moschicida, ad esempio.

Lo riferisce oggi Ethan Baron nelle pagine di tecnica del San Jose Mercury News: Google ha ottenuto un brevetto per un materiale destinato a ridurre le conseguenze di incidenti coi pedoni. L’impatto di uno scontro tra auto e pedone sarebbe attutito da uno speciale rivestimento, con caratteristiche da nastro biadesivo o, se preferite, da carta moschicida, che incollerebbe il malcapitato pedone al muso della vettura per ridurre la possibilità di ferite e fratture, quelle derivanti dal essere lanciato in aria o trascinato sotto il veicolo, soprattutto.

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Un diagramma dell’ufficio brevetti americano mostra come potrebbe funzionare il materiale che incollerebbe un pedone al cofano per impedirgli peggiori ferite in caso di collisione. (Source U.S. Patent Office)
Col materiale brevettato, le conseguenze dell’urto sull’asfalto o di impatti con altri veicoli dopo l’investimento sarebbero drasticamente ridotte, secondo la società americana. La parte interessante del brevetto è che le caratteristiche anche decisamente sgradevoli dell’innovativo rivestimento sarebbero normalmente celate da uno strato superficiale esterno che si romperebbe solo in caso di impatto, come il guscio di un uovo, per lasciar emergere la vernice adesiva.

Che Google voglia puntare ad un prodotto automobilistico ambiziosamente indenne da incidenti non è un mistero, e tuttavia le nuove invenzioni per proteggere i pedoni sono quanto mai utili: in America le ultime cifre parlano di un aumento del dieci percento degli incidenti che hanno coinvolto pedoni. In passato Jaguar e Volvo si sono date molto da fare per creare sistemi di sicurezza che tutelino i pedoni oltre che i passeggeri. Non è chiaro se il brevetto passerà dalla registrazione alla pratica sulla prossima generazione di self-driving cars di Google, quel che è sicuro è che per i pedoni avere gli abiti rovinati dalla colla sarebbe una conseguenza assai meno pesante di fratture e ferite.