MOBILITA

Oltre 40.000 chilometri di autostrade americane elettrificate

È il regalo d’addio della Casa Bianca di Obama agli americani che hanno già puntato sull’auto elettrica

Si tratterà forse di uno degli ultimi importanti atti pubblici a portare la firma di Barack Obama: la Casa Bianca giovedì scorso ha fatto sapere di aver intrapreso un altro passo destinato a rendere più facile la vita degli automobilisti americani che già possiedono o vogliono comprare veicoli a zero emissioni. Un’iniziativa che coinvolgerà trentacinque stati dell’Unione e quarantotto tragitti autostradali consentirà presto ai guidatori di V.E. di trovare punti di ricarica all’incirca ogni 50 miglia (80 chilometri).

Mentre una nuova generazione di V.E. come la Chevrolet Bolt sta per arrivare nelle concessionarie pronte a sfoggiare un’autonomia di oltre 300km in condizioni reali (ovvero il doppio dell’attuale generazione delle Spark, Leaf ed e-Golf) l’altro elemento critico generatore di “ansia da autonomia” che ha trattenuto molti potenziali clienti americani, i punti di ricarica, è a sua volta destinato a ridimensionarsi. Anche per le lunghe destinazioni.

I percorsi da costa a costa saranno provvisti di apposite segnaletiche, in aggiunta al ricorso abituale alle app, con la possibilità di orientarsi su 25.000 miglia di strade nordamericane anche con uno smartphone fuori uso. Gli itinerari inclusi nella rete, battezzata “corridoi nazionali di ricarica dei veicoli elettrici”, sono autostrade convenzionali potenziate da punti di ricarica, e la rete riguarderà tutte le alimentazioni alternative: quindi anche il gas, il propano e l’idrogeno. Ma il maggior ed immediato riscontro sarà per i proprietari di auto a batteria.

L’iniziativa, ovviamente bene accolta dagli ambientalisti a stelle e strisce, ha già messo insieme un piccolo gotha dell’industria: BMW, General Electric, General Motors, Nissan e PG&E tra le altre. I percorsi sono stati tracciati anche in base alle raccomandazioni dei singoli stati toccati dalle strade, con il governo, in particolare il ministero dei trasporti e quello dell’energia, incaricati di produrre gli studi sulla struttura più adatta a creare una rete fitta ed efficace. Ventiquattro stati, contee e municipalità si stanno attivando per elettrificare le rispettive flotte.

L’iniziativa pubblica non impedisce ai privati di andare in parallelo: Tesla, che non ha aderito al progetto, secondo electrek.co avrebbe appena rinforzato la propria rete di ricarica veloce nello stato centrale del Nebraska, dove finora non era presente alcun Supercharger. Il sito ricorda che al lancio della Model 3 la casa di Palo Alto (California) aveva annunciato la propria intenzione di quadruplicare il numero attuale di colonnine fino a 15.000 unità entro il 2017.

 


Credito immagine di apertura: sito internet FHWA/DOT