AUTO

Ecco la carta d’identità del futuro Volkswagen

Con la I.D. il gruppo di Wolfsburg presenta le proprie credenziali per un’auto elettrica e connessa senza compromessi

Forse si chiama I.D., come l’espressione internazionale per identificare la carta d’identità personale, perché tutti i modelli di veicoli elettrici con lo stemma Volkswagen del prossimo futuro saranno identificabili con gli stilemi tecnici ed estetici di questa concept. La Casa tedesca ha diffuso ieri le prime immagini e svelato oggi con una diretta streaming dal suo stand al salone di Parigi le informazioni principali sulla concept car I.D., dando già appuntamento al 2020 per il lancio del modello di serie.

Quello di oggi per il marchio di Wolfsburg dovrebbe essere il primo passo per mettersi alle spalle gli anni del dieselgate. La presentazione della compatta è tanto importante per la storia della marca di Wolfsburg da far arrischiare paragoni con il Maggiolino. Il fatto è che per dimenticare il diesel, che stanno dimenticando anche i clienti visto che le vendite di auto a gasolio nei primi otto mesi in Germania sono ai più bassi livelli da quattro anni, da qui al 2030 Volkswagen presenterà trenta modelli elettrici. Audi, la fonte inesauribile di profitti del gruppo controllato dalle famiglie Porsche e Piëch manderà nelle sue concessionarie tre modelli entro il 2020.

Gli obiettivi fissati a lungo termine sono ambiziosi, molto: un milione di auto elettriche. Quasi ai limiti della temerarietà degli annunci di un Elon Musk, se si pensa che non tutti gli analisti sono concordi sul livello futuro di vendite delle elettriche: alcuni, come IHS Markit citata ieri da Bloomberg, parlano di solo il 3%. Ed il motore endotermico rimarrà familiare per almeno vent’anni, ha detto ieri Mathias Müller, numero uno del gruppo. Ma la sua presenza inizia a diventare un lascito, più che un asset.

La concept di Parigi ha dimensioni da Golf ma comodità da Passat ed anticipa una generazione di modelli che sarà solo a propulsione elettrica, senza i compromessi visti nei “matrimoni di convenienza” come l’attuale e-Golf. Una delle cose più interessanti del comunicato stampa che accompagna la presentazione è l’indicazione del livello di prezzo che potremo attenderci: quello di una Golf ben equipaggiata e con motorizzazione (s’intende, con motore tradizionale) di uguale potenza, 170 cavalli quelli dichiarati per la I.D. con motore singolo e cambio . Insomma il gruppo Volkswagen ci anticipa che il divario di prezzo tra propulsione elettrica e tradizionale, oggi sfavorevole alla prima anche dove siano presenti gli incentivi, è destinato a crollare insieme ai prezzi delle batterie.

Le vetture a batteria sviluppate sulla piattaforma dedicata denominata MEB precederanno di un quinquennio la versione che potrà fare a meno di un guidatore in carne ed ossa. Il contenuto si crea la propria forma. Ovvero le batterie, che secondo la versione potranno portare i passeggeri da 400 a 600 chilometri ed essere ricaricate in mezz’ora, sono installate in posizione ideale in un pianale che nasce senza compromessi. La cifra tecnica delle auto elettriche ed autonome del futuro passo lungo e sbalzi minimi consentono agli stilisti delle carrozzerie di farla finita con le auto tutte e uguali ed ai colleghi responsabili degli interni di scatenarsi col concetto di Open Space (e almeno nel caso della concept col Nastro di Moebius).


Credito foto di apertura: Volkswagen Group Italia media website