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Nissan è al lavoro sulla “telepatia” che vuole farci sentire piloti migliori

A Las Vegas la casa giapponese non si affiderà alla magia ma alla tecnologia Brain-to-Vehicle, che sarà in grado di anticipare le nostre intenzioni al volante

Quest’anno al CES di Las Vegas che è ormai alle porte non ci sarà un discorso di apertura di Carlos Ghosn, che la scorsa edizione era ancora amministratore delegato Nissan. Ma la casa giapponese ha in serbo il lancio di un progetto di ricerca che le permetterà comunque di restare sotto i riflettori della grande kermesse del Nevada.

La tecnologia Brain-to-Vehicle (per brevità B2) che a Las Vegas verrà svelata nei dettagli, punta a permettere ai veicoli di interpretare i segnali emessi dal cervello dei conducenti, facendo voltar pagina in modo piuttosto radicale all’interazione tra persone e automobili.

Anzitutto, anticipa la nota stampa, consentirà di ridurre i tempi di reazione, portando alla realizzazione di auto adattive per trasformare la guida in un’esperienza ancora più piacevole. La tecnologia B2V è l’ultima pietra miliare della visione Nissan Intelligent Mobility, la strategia con cui i giapponesi vogliono ridefinire il modo in cui i veicoli vengono guidati ed integrati nella società.

La tecnologia B2V, ha spiegato Daniele Schillaci, Executive Vice President Nissan “sfrutta i segnali del nostro cervello per rendere la guida ancora più emozionante e godibile. Tramite la Nissan Intelligent Mobility, vogliamo traghettare le persone verso un mondo migliore, all’insegna di una maggiore autonomia, elettrificazione e connettività”.

Il responsabile del progetto, il dottor Lucian Gheorghe, che è Senior Innovation Researcher del Centro di Ricerca Nissan in Giappone, ha detto che “Le potenziali applicazioni della tecnologia B2V sono incredibili. Questa ricerca sarà un forte catalizzatore per l’innovazione dei veicoli Nissan nei prossimi anni”.

La tecnologia B2V di Nissan è la prima e unica nel suo genere al mondo. Il conducente deve indossare un caschetto: magari fa molto pilota di Fokker della prima guerra mondiale, in questo caso però il caschetto è aggiornato con elettrodi e sensori in grado di misurare l’attività delle onde cerebrali, che vengono poi analizzate dai sistemi di intelligenza artificiale.

Prevedendo le intenzioni e i movimenti dell’essere umano, i sistemi possono intervenire (girando il volante o frenando il veicolo, ad esempio) con un anticipo di 0,2-0,5 secondi sul conducente, senza quasi far percepire il loro intervento. In altri termini, l’intelligenza artificiale sembrerebbe in grado di spianare la strada alle normali azioni rendendole più facili e rapide.

In modalità automatica i sistemi sono non solo al lavoro per far sentire il conducente un pilota più reattivo e brillante, ma anche in grado di rilevare e valutare il grado di comfort del conducente per poi modificare, se necessario, la configurazione o lo stile di guida per riportarla ad un livello adeguato.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Nissan Italia