SHARING

Grazie a questo scatolotto chiunque potrà guidare la vostra Lexus

…col vostro consenso, se deciderete di noleggiarla. Così spera Toyota, che sviluppa un nuovo servizio con Getaround

Toyota annuncia che a partire da gennaio sperimenterà nell’area di San Francisco un nuovo tipo di car sharing che permetterà a proprietari di Lexus e Toyota Prius aderenti di condividere la propria vettura con altri iscritti. Si inizia con chi fa parte del servizio Getaround, una startup in cui Toyota ha già investito $10 milioni mediante un proprio fondo e insieme alla societa giapponese di gestione Sparx Group.

Al contrario di Car2Go ed Enjoy o delle americane Zipcar e Maven, quello di Getaround è un servizio peer-to-peer: ovvero si sale su auto appartenenti non ad una società ma ad altri privati. Con la differenza importante che a guidare non è il proprietario ma una delle persone aderenti al servizio di car sharing. Finora 300.000 si sono iscritti a Getaround, con la possibilità di guidare spendendo (o guadagnando) a partire da $5 per un’ora.

Il peer-to-peer piace alle case auto, e Toyota è nella scia delle dichiarazioni entusiastiche sulle opportunità delle servizio sentite da Dieter Zetsche di Mercedes-Benz e da Elon Musk (che ha già fatto fluviali encomi del sistema a cui pensa di dedicare l’iniziativa Tesla Network con i propri marchi). Considerando però che Mercedes, Tesla e Lexus non dispongono di molti modelli con cartellini del prezzo irrisori, abbiamo molte riserve sulla fiducia che questi gruppi manifestano (e anche sorvolando sulla tradizionale gelosia italiana verso la propria auto).

Toyota, se non altro, si sta dando da fare per attirare l’interesse almeno semplificando al massimo le procedure di noleggio. La sua Smart Key Box è una scatola nera che via connessione bluetooth consentirà agli utenti di sbloccare le portiere e far partire il motore semplicemente avvicinandosi all’auto prenotata. Gli aderenti al servizio che metteranno a disposizione le loro auto dovranno solo installare a bordo il dispositivo. Della gestione, ad esempio la durata di accesso alla vettura di chi affitta l’auto, si occuperà totalmente Toyota.

Il cliente riceverà i codici necessari via app al momento della prenotazione, non diversamente da quanto avviene per i clienti del servizio car sharing tradizionale Maven o di Zipcar o Enjoy. Di norma in auto si trovano le chiavi convenzionali, mentre questo passaggio sarà evitato ai clienti di Getaround. Toyota, che il servizio peer-to-peer abbia successo o meno punta in ogni caso a sfruttare quanto imparato con la propria piattaforma per proporla presto in Giappone anche ad aziende del settore del noleggio auto, che potrebbe essere notevolmente velocizzato.


Credito foto di apertura: Toyota global media website