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Si sono messi in moto i SUV NIO per i test Mobileye

NIO Mobileye

Già sbarcati in Israele i SUV elettrici cinesi su cui saranno messi alla prova sensori e chip per la guida autonoma avanzata di Livello 4 SAE sviluppati dall’azienda del gruppo Intel

Non importa come si chiamino o a quali gruppi facciano capo, i nuovi marchi dell’auto elettrica cinese sembrano in grado di riprendersi dalla fase acuta della pandemia e in questi giorni sono iperattivi a vario titolo.

Xpeng Motors, sostenuta da Alibaba, è in predicato per una quotazione in borsa negli Stati Uniti nonostante le tensioni commerciali, un’idea accarezzata anche dalla giovane rivale Lixiang.

Polestar, la marca a zero emissioni locali del gruppo Geely già apprezzata per la molta tecnologia premium occidentale e svedese in particolare, presto aprirà una ventina di saloni per meglio contrastare la concorrenza, quella Tesla per cominciare.

Un altro marchio, NIO, superata una fase critica lo scorso anno e dopo una ristrutturazione che vede coinvolta la provincia di Anhui, ora accumula risultati lusinghieri nelle vendite e progetta salti in avanti tecnologici.

La marca, grazie a 6.993 consegne nei primi quattro mesi del 2020 a dispetto della crisi sanitaria, ha finora riscontrato una crescita su base annua del 180,7%. Soprattutto grazie al successo del SUV ES6, mentre il SUV a sette posti ES8 fra poco potrebbe vedere gli effetti del suo primo facelift.

La stampa specializzata israeliana scrive che sono arrivati in Medio Oriente i primi modelli NIO per i test destinati a trasformare in pratica l’accordo annunciato a novembre dello scorso anno con Mobileye, la divisione rivolta alla guida autonoma ed ai sistemi ADAS del colosso Intel.

NIO ha una solida storia di collaborazione con la divisione Intel: quando era stato lanciato l’ES8 era stato il primo modello a disporre del chip Mobileye EyeQ4. Ora SUV cinesi alloggeranno l’hardware e il software necessario per la guida di Livello 4 SAE, ovvero i sistemi non richiederanno interventi umani nelle aree prestabilite o mappate precedentemente (geo-fenced).

Tra i test condotti insieme a Mobileye, NIO punta a ottenere sistemi in grado di consentire ai veicoli di recarsi da sé ai punti di ricarica più vicini, rendendo sicura ed efficiente una soluzione che si rivelerebbe una grande comodità per la clientela, se applicata su larga scala ed approvata dai codici della strada.

Non è ancora chiaro se NIO oltre alla collaborazione con Mobileye preveda anche di iniziare ad esportare i suoi SUV localmente: quello israeliano è stato un mercato che finora ha accolto particolarmente bene i prodotti delle case asiatiche, ed è uno dei migliori al mondo per il gruppo Hyundai.

Localmente c’è anche curiosità per scoprire se NIO intenda riproporre in Medio Oriente anche il sistema delle batterie scambiabili, reso popolare per qualche tempo dalla startup israeliana Better Place ma finito in un clamoroso fallimento.

Di questa tecnologia delle batterie a cambio rapido NIO in Cina (insieme a BAIC/BJEV, che su questo punta soprattutto per la propria flotta di taxi) è ora uno dei maggior protagonisti. Recentemente è stata superata la soglia di mezzo milione di cambi rapidi delle batterie effettuate nelle 136 postazioni di assistenza della rete cinese NIO Power.

Credito foto di apertura: sito web NIO
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