AUTOMAZIONE

Due anni di tempo per vedere i robotaxi di NIO e Mobileye, e non solo in Cina

Il fresco accordo sui sistemi di guida autonoma avanzati tra NIO, che ha accusato problemi di crescita nello sviluppare i suoi SUV elettrici, e Mobileye è un’iniezioni di fiducia per i cinesi

Nelle presentazioni dei suoi SUV elettrici, il sette posti ES 8 e quello di taglia media ES 6, la startup cinese, ma di respiro globale, NIO aveva sottolineato la collaborazione con Mobileye, azienda israeliana del gruppo Intel che produce alcuni dei sistemi ADAS più avanzati in commercio e li vende a 27 marchi automobilistici.

Il SUV ES 8 è stato anche il primo veicolo ad avere di serie a bordo il chip Mobileye EyeQ4, che è in grado di svolgere un numero importante di funzionalità di sicurezza grazie alla gestione delle immagini recuperate dalle camere di bordo.

La collaborazione industriale deve essere andata a gonfie vele perché le due aziende hanno confermato che partirà un nuovo accordo per realizzare un sistema di guida autonoma di Livello SAE 4 (ovvero in grado di fare a meno del guidatore nella maggior parte delle situazioni normali) e che sarà poi dispiegato sul campo in un servizio di robotaxi che utilizzerà la seconda piattaforma di veicoli elettrici NIO. Questo dovrebbe corrispondere al momento (nel 2022) in cui l’azienda avrà una propria sede produttiva, dato che finora usa gli impianti di partner, ad esempio per i SUV attuali JAC Motors.

L’accordo è una iniezione di fiducia per NIO dopo le vicissitudini dalle molte cause che hanno scosso la reputazione dell’azienda che si candidava al ruolo di “Tesla cinese”. Nel progetto a Mobileye ovviamente toccherà lo sviluppo dei sistemi EyeQ e del software collegato, mentre NIO sarà responsabile dell’integrazione dei sistemi nella piattaforma e della produzione di massa.

Nelle note finora diffuse non si fa menzione di nuovi sensori nel sistema dell’azienda del gruppo Intel, il che farebbe pensare che l’approccio di Amnon Shashua che si basa sulle camere e sul software tenderà evitare l’uso di costosi sensori laser, ma forse persino di più abbordabili radar. Se questo fosse confermato dai fatti il sistema si rivelerebbe un autopilota dai costi industriali particolarmente contenuti e quindi di rapida diffusione.

Inizialmente il servizio di robotaxi NIO  Mobileye pare destinato ad essere concentrato sulla Cina per facilità di ingresso e uniformità delle normative, ma la casa auto penserebbe ad un progetto globale per il servizio. Anche per la commercializzazione dei suoi SUV elettrici, per ora limitata al mercato domestico, aveva dagli inizi puntato a raggiungere anche i maggiori paesi occidentali.


credito foto di apertura: ufficio stampa NIO