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Cinque stelle verdi a Hyundai Kona e Renault Zoe

Cinque stelle verdi a Hyundai Kona e Renault Zoe

Gli ultimi test effettuati da Green NCAP premiano le elettriche al 100% e tra le auto senza presa apprezzano le ibride compatte (purché dotate di filtri anti-particolato)

Non ha ancora raggiunto la fama e il rispetto del consorzio “cugino” Euro NCAP nato per dare valutazioni inoppugnabili sulla sicurezza delle automobili, ma Green NCAP, l’associazione creata per assegnare pagelle di sostenibilità ai veicoli passeggeri europei, sta recuperando velocemente terreno.

Il consorzio, di cui fanno parte vari istituti di ricerca, la Federazione Internazionale dell’Auto e organismi nazionali tra cui l’Automobile Club d’Italia, ha appena assegnato le stelle verdi al merito ai modelli presi in esame per far capire in modo immediato quanto siano amici dell’ambiente, usando sia test di laboratorio che in condizioni reali.

Tra le 24 auto che sono state prese in esame in base alla capacità individuale di far bene quanto a emissioni di sostanze inquinanti e/o clima-alteranti si segnalano due elettriche pure che in questo 2020 il pubblico e le aziende d’Europa stanno da parte loro votando col portafoglio (comprandole…): Renault Zoe e Hyundai Kona Electric. Entrambe hanno portato a casa il punteggio massimo che come per il ranking della sicurezza è di cinque stelle, sia peri il rispetto della qualità dell’aria, per l’efficenza energetica e per l’impatto riguardo alla CO2.

Bene anche la classifica Green NCAP di due ibride: C-HR ha ricevuto 3,5 stelle verdi, la rivale Honda CR-V 2,5 stars. Tra le due ibride giapponesi si sono inseriti quattro modelli compatti a benzina: Peugeot 208, Renault Clio, SEAT Ibiza e Volkswagen Polo, quasi a sottolineare che i veicoli studiati per usi prevalentemente urbani come questi hanno raggiunto ormai il massimo di efficienza che ci si possa attendere dalla tecnologia tradizionale.

Nelle classifiche si sono inserite a metà veicoli anche diesel come Mercedes-Benz C220d che di stelle verdi ne ha ricevute tre, distanziando di poco BMW 320d e Volkswagen Passat 2.0 TDI ferme a 2,5. Difficile invece farsi largo in classifica per modelli che hanno dovuto scontare una massa rilevante.

Un effetto di cui hanno risentito SUV di varie dimensioni come Kia Sportage (1,5 stelle), Jeep Renegade e Mazda CX-5 (2 stelle). Meglio Nissan Qashqai e Peugeot 3008 che hanno portato a casa 2,5 stelle ciascuno. I grandi minivan come Mercedes-Benz Classe V, Opel Zafira e Volkswagen Transporter hanno invece concluso verso il fondo della graduatoria con 1,5 stelle verdi.

Alla valutazione di Green NCAP non sono state sottoposte ibride plug-in, oggetto di critiche recenti, in particolare da parte dalla ONG ambientalista T&E dopo la pubblicazione di uno studio sulle emissioni in condizioni reali. Nella prossima classifica saranno incluse. Niels Jacobsen, fresco presidente dell’Euro NCAP che ospita il consorzio parente stretto, ha sottolineato nella nota stampa come la formula attuale favorisca le elettriche pure rispetto agli altri modelli.

Col peso nel fare classifica attribuito alle emissioni degli scarichi anche le full hybrid sono favorite rispetto alle auto a motore tradizionale, anche se questo non si è sempre rivelato vero là dove qualche casa ha, per risparmiare, evitato di dotare alcuni modelli di dispositivi ormai comuni come i filtri per il particolato. La differenza si nota in classifica là dove le ibride erano provviste anche di filtri per il particolato.

In futuro Green NCAP prevede di aggiornare la formula che assegna le stelle attribuendo un peso anche ai processi di produzione delle auto e dei carburanti. Il che significa che in un’auto elettrica saranno considerate anche le emissioni della manifattura, rilevanti per grandi batterie, e in un’auto che brucia combustibile fossile l’effetto dell’estrazione e del trasporto sui mari del globo. Ha detto Jacobson: “Green NCAP continuerà ad evolversi, e abbiamo in programma di includere le misurazioni well-to-wheel e alla fine anche quelle del ciclo di vita completo come riferimento per i futuri rating.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Hyundai Italia
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