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Un richiamo a breve per le batterie delle Kona EV?

Un richiamo alle viste per le batterie delle Kona?

Secondo la stampa coreana gli undici incendi verificatisi al crossover elettrico Kona nei confini nazionali stanno facendo decidere Hyundai ed LG Chem per un richiamo volontario

Il gruppo Hyundai ha grandi aspettative su un futuro di auto volanti elettriche, con l’intenzione di entrare nel 2028 in questo avveniristico mercato sia per i veicoli passeggeri con impronta urbana sia per il trasporto merci.

Se i droni spiccano il volo, le auto elettriche odierne invece danno un dispiacere a Hyundai e al suo fornitore LG Chem, che stanno discutendo soluzioni ad alcuni episodi di thermal runaway presentatisi su modelli Kona e progettano un richiamo, secondo quanto scrive stamattina il sito specializzato coreano TheElec.

Secondo le fonti, la decisione più probabile che arriverà come effetto dei problemi insorti recentemente sarà un richiamo volontario di cui i due gruppi industriali coreani condividerebbero gli oneri economici. Oneri presumibilmente non di poco conto, visto che delle versioni Kona EV nel corso del 2019 sono state vendute globalmente 96.053 unità.

Le auto fino all’inizio del 2020 erano tutte costruite in Corea del Sud, ma la domanda ha indotto Hyundai ad attrezzare anche il sito produttivo ceco, da cui provengono dalla scorsa primavera i modelli per la clientela europea.

Secondo TheElec LG Chem si attenderebbe di dover affrontare costi simili a quelli che avevano riguardato i problemi ad unità di stoccaggio nel corso del 2019, rassegnandosi a inglobare le perdite nei propri conti perché un richiamo volontario avrebbe effetti più immediati sul recupero di immagine successivo al problema.

Il richiamo probabilmente riguarderà un aggiornamento che limiterà modalità velocità delle operazioni di ricarica. Questa viene ritenuta l’opzione più plausibile mentre gli esperti dei due gruppo identificheranno con certezza le origini degli incendi verificatisi.

Finora gli incendi di cui c’è riscontro in Corea del Sud (undici quelli registrati, più due all’estero) hanno avuto luogo in fasi di ricarica o durante il parcheggio. Circostanze che hanno indotto le fonti della testata coreana a ritenere che il problema sia nel battery management system e in una gestione imperfetta di questa fase, nella quale le celle si riscaldano, specialmente se collegate a colonnine veloci o ultra-veloci.

La Kona EV è stata lanciata nel 2018 e sia la versione con batteria di capacità 39,2 kWh sia quella con maggiore capacità da 64 kWh sono dotate di celle LG Chem con catodi NCM 622. La sigla corrisponde alla chimica dell’elettrodo, costituita al 60% da nickel, al 20% da cobalto e al 20% da manganese.

I pacchi batterie sono realizzati da HL Green Power, una joint venture tra LG Chem e Hyundai Mobis, con quest’ultima divisione che aggiunge elettronica di potenza e battery management system alle unità che affluiscono agli impianti Hyundai Motor.

Le notizie di stampa coreane per ora non menzionano alcuna prospettiva di richiamo per il modello Ioniq, da più tempo sul mercato rispetto a Kona, e che dispone a sua volta di celle LG Chem NCM622. Insieme Hyundai ed LG Chem hanno avviato diverse iniziative, l’ultima delle quali per la produzione di batterie in Indonesia.

LG Chem non è il solo fornitore del gruppo Hyundai, che monta anche celle SK Innovation, specialmente sulle elettriche Kia e col quale ha rinnovato la collaborazione per programmi futuri. Rispetto alle forniture di LG Chem e SK Innovation solo una piccola parte di veicoli coreani sono equipaggiati con le celle del terzo produttore nazionale: Samsung SDI.

N.B. Aggiornamento di giovedì 8 ottobre: le autorità della Corea del Sud hanno confermato un richiamo che riguarderà 25.564 modelli Kona EV prodotti tra il 2017 e il 2020. Ad oggi non ci sono ancora conferme riguardanti interventi su vetture vendute in Italia ed in Europa.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Hyundai Motor
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