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Varta e Istituto Fraunhofer fanno le prove di innovazione nella produzione di nuove celle

Varta e Istituto Fraunhofer fanno le prove di innovazione nella produzione di nuove celle
Con DigiBattPro 4.0 i due partner ed il Centro ZSW di Ulm puntano a migliorare l’efficienza nei processi, candidandosi ad un ruolo leader nel consorzio voluto dalle istituzioni tedesche

A gennaio 2019 partirà un nuovo progetto battezzato DigiBattPro 4.0 che mira a creare le basi per la produzione innovativa di celle per batterie ed ha come principali partner Varta, l’Istituto Fraunhofer IPA di Stoccarda ed il Centro ZSW per la ricerca sull’energia solare e l’idrogeno della città di Ulm.

L’iniziativa pubblico-privata che vede fianco a fianco impresa e ricerca, punta a tecnologie che possano costituire una svolta nell’efficienza delle celle. La regione Baden-Württemberg ed il governo federale di Berlino hanno garantito al programma DigiBattPro 4.0 rispettivamente 8 e 30 milioni di euro di finanziamenti.

L’Istituto Fraunhofer IPA collaborerà con Varta raccogliendo ed analizzando dati sulle linee di produzione che Varta ha in attività ad Ellwangen per rendere i processi il più fluidi ed efficienti possibile e l’attività ancora più competitiva nel confronto coi maggiori rivali internazionali. Secondo gli esperti del celebre istituto tedesco, un campo in cui si può raggiungere un consistente efficientamento è quello che riguarda gli scarti di lavorazione, oggi vicini al 10%.

Varta al momento è il solo gruppo nazionale che stia producendo celle per batterie nella repubblica federale, destinate a impiego soprattutto in impianti di accumulo e per elettronica di consumo. Ha quindi esperienza nella produzione di massa, mentre i gruppi dell’auto stanno facendo la fila per prenotare componenti per i pacchi batterie dei loro futuri modelli.

Lo scorso ottobre il maggiore azionista di Varta Michael Tojner aveva offerto in borsa un terzo del capitale. Una quota del denaro che è affluito nelle casse è stata destinata ad investire in innovazione, innovazione che non dovrebbe passare solo per i cicli produttivi ma anche attraverso un chiacchierato consorzio tedesco o mitteleuropeo che il ministro tedesco dell’economia Peter Altmaier assolutamente ritiene necessario.

Berlino promette per chi ci si lancerà sussidi di circa €1 miliardo, approvati anche da Bruxelles, che ritiene questa produzione strategica per il futuro della manifattura continentale. Tra i candidati figura il gruppo Volkswagen. Dal momento in cui Herbert Diess è al timone, è cambiato l’atteggiamento di Wolfsburg verso l’eventualità di collaborare ad un consorzio per produrre celle per le batterie auto oltre ad acquistarle da fornitori asiatici.

Accanto a Varta e Volkswagen, tra gli interessati al consorzio potrebbero esserci il colosso petrolchimico BASF e Ford-Werke GmbH, divisione renana della casa di Dearborn. Mentre questi potenziali partner trattano, la società tedesca BMZ pare interessata a riprendere le fila del progetto di produzione avviato da TerraE, un altro consorzio abbandonato dai sostenitori originali poche settimane fa.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Fraunhofer IPA/Rainer Bez
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