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Fa da sé Volkswagen sulla «citycar» elettrica “dall’Europa, per l’Europa”

Volkswagen ha deciso di costruirla in proprio l’auto elettrica per tutti gli europei al prezzo di circa €20.000, rinunciando ad una partnership con un’altra casa auto e in particolare alla collaborazione con Renault

Se fino al 2025 lo sforzo industriale maggiore per il gruppo Volkswagen sarà incentrato su quella “Electric Urban Car Family” che sboccerà dal concept ID2all, da oggi al 2027 a quel progetto se ne aggiungerà un altro ancora più difficile (vista la storia pregressa di Wolfsburg) per un modello entry-level di cui proprio per quell’anno l’azienda ha confermato il lancio.

L’amministratore delegato Oliver Blume afferma che si tratterà di mobilità elettrica accessibile a tutti dall’Europa per l’Europa, aggiungendo anche un chiaro impegno a favore dell’Europa come base industriale. La rappresentante dei lavoratori nel board del gruppo Daniela Cavallo ha affermato che i dipendenti apprezzano molto la decisione di veicoli elettrici al prezzo accessibile a molti bilanci familiari di €20.000.

Ha infatti dichiarato alla stampa nazionale: “soprattutto quando si tratta di elettromobilità, l’obiettivo del gruppo deve rimanere quello di offrire modelli entry-level nella fascia di prezzo più bassa con i suoi marchi di volume”. Il veicolo avrà sul cofano almeno tre marchi, quelli cioè del marchio principale Volkswagen, ma anche quelli di Skoda e SEAT/Cupra, forse col più storico dei marchi spagnoli privilegiato.

La stampa finanziaria e automobilistica tedesca dà per scontato che non venga costruito in Germania: sono invece ipotizzabili sedi nell’Europa dell’Est, come ad esempio lo stabilimento Skoda di Bratislava, dove dalla catena di montaggio sono uscite in passato anche le piccole auto Volkswagen Up, Skoda Citigo e Seat Mii, tutti modelli che come in precedenza per la marca Volkswagen le precedenti Lupo e Fox hanno sempre deluso le aspettative dell’amministratore delegato di turno.

La produzione degli ultimi micro-modelli del Segmento A era stata interrotta nel 2023. Tra quell’anno e il 2033 in cui il marchio principale vorrebbe vendere solo auto elettriche in Europa a metà strada si inserisce appunto il lancio di ID1, che dovrebbe essere cruciale nel confermare (o rinviare) quell’obiettivo.

Il capo del marchio Volkswagen Thomas Schäfer sostiene che la progettazione sia già avviata e di sapere con sicurezza come dovrebbe essere l’auto. Dichiarazioni che chiariscono chi abbia puntato i piedi nelle trattative con Renault naufragate. Nonostante il prezzo basso l’obiettivo è stabilire nuovoi standard nel Segmento A, qualcosa che col prezzo previsto rappresenta un grosso ostacolo

“È estremamente impegnativo dal punto di vista economico”, ha ammesso Schäfer. “Questo compito è diventato più impegnativo a causa dell’aumento dei costi di energia, materiali e materie prime”.

Pur con la continua discesa dei prezzi delle batterie, in Cina le celle a base ferrosa sono di recente scese in taluni casi dai precedenti $56/kWh ad appena $47/kWh, il prezzo di €20.000 potrà essere raggiunto solo con volumi molto grandi e con massimizzazione della capacità delle linee.

Volkswagen spera di trarre vantaggio dalla cella prismatica “standard” che sarà prodotta contemporaneamente nelle Gigafactory della controllata PowerCo a Salzgitter, Valencia in Spagna e St. Thomas in Canada.

La possibilità di bilanciare costi elevati e mobilità per tutti è un esercizio di equilibrismo che spaventa molti manager e che per questo spinge molti esperti a dubitare che in Europa si possa fare senza collaborazioni, una sorta di “Airbus della citycar“. I margini di profitto per le auto piccole sono così significativamente inferiori rispetto a quelli dei veicoli più grandi perché costano poco meno da sviluppare e produrre ma vengono vendute a prezzi inferiori.

Alla conferenza stampa annuale di marzo, il capo del marchio Volkswagen Schäfer aveva affermato che sarebbero state esaminate un totale di quattro opzioni per dar vita a un veicolo con queste caratteristiche.

Il consiglio di amministrazione veniva accreditato dagli addetti ai lavori di una preferenza a un’auto entry-level con Renault, ma i negoziati si sono arenati due settimane fa; soprattutto, pare, sulla scelta dei poli produttivi che avrebbero dovuto accoglierlo.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Volkswagen Group