AUTOMAZIONE

Il prototipo di Software Republique: definito dagli algoritmi sì, ma «human-centric»

Alla fiera della tecnologia Viva Tech il consorzio francese svela il concept H1st Vision, laboratorio che prende l’aspetto di Renault Scénic Vision, integrando un ventaglio di innovazioni del futuro prossimo

Con l’occasione della settima edizione del Viva Tech, che si svolge a Parigi da oggi al 17 giugno, il consorzio Software République, promosso da Renault e subito trasformatosi in una sorta di “équipe de France” dell’innovazione, presenta 20 innovazioni concrete a portata di futuro dietro l’angolo.

Sono incentrate sulla sicurezza, sul benessere di guidatori e passeggeri, sull’ambiente, sull’energia, le novità svelate oggi e che si sono concretizzate in un prototipo che è sì una rivisitazione della già nota Scenic Vision ma che, come indica il nome scelto H1st Vision, ha molto di nuovo.

Soprattutto l’approccio: il nome è l’abbreviazione (in inglese) di “Human First Vision” e per essere un veicolo che si può definire legittimamente come software-defined non si tratta certo di un dettaglio. Che Software République abbia puntato su una visione della mobilità del futuro centrata sull’essere umano (human-centric) è certo importante, e curiosamente cade in una giornata in cui il Parlamento dell’Unione Europea vota sul controllo dell’AI e dei suoi algoritmi, guardati con sempre più inquietudine da chi ha neuroni biologici invece che sintetici.

Mantenere l’impegno di produrre macchine centrate sull’essere umano piuttosto che lasciar decidere agli algoritmi cosa importi non sarà forse scontato un giorno; ma oggi nella concept-car di Software République di inquietante non c’è nulla: in essa sono riunite 20 innovazioni concrete e operative.

Questo veicolo si sdoppia in una replica virtuale, un gemello digitale che si muove in un mondo dove i sistemi oggi indipendenti (infrastrutture, energia, servizi pubblici, utenti di varie categorie, ecc.) comunicano e interagiscono tra loro in permanenza.

Ciò consente di modellizzare, visualizzare e simulare una molteplicità di casi d’utilizzo che si possono presentare nel mondo reale. Grazie all’interconnessione spinta con l’ambiente circostante, H1st Vision stabilisce un costante dialogo con gli ecosistemi digitali e fisici, dicono i progettisti. Vera e propria esperienza che va oltre la mobilità automobilistica, H1st Vision non è solo una concept-car, ma un assaggio dell’esperienza di mobilità del futuro.

Nel cruscotto della concept car si nasconde un “angelo custode” grazie ai sensori reali e virtuali integrati nel veicolo. I recettori nel volante sono responsabili del monitoraggio della frequenza cardiaca, mentre quelli nella cintura di sicurezza monitorano la frequenza respiratoria del conducente. Col tocco di un pulsante, i dati vengono visualizzati sul cruscotto (Credito foto: ufficio stampa Renault Italia)

Un’esperienza più che mai centrata sull’essere umano. Le venti innovazioni presenti a bordo di questa demo di tecnologie che si prendono cura del conducente, dei passeggeri e degli altri utenti della strada. H1st Vision propone tra l’altro: 1) accesso biometrico sicuro e innovativo al veicolo; 2) esclusiva esperienza sonora nell’abitacolo; 3) autonomia e ricarica della batteria ottimizzate (incluso col ricorso al V2G); 4) monitoraggio e assistenza dello stato di salute del conducente e del veicolo; 5) protezione degli occupanti e degli altri utenti della strada tramite avvisi predittivi.

H1st vision è il frutto dell’esperienza dei membri del consorzio di open innovation del 21° secolo creato da sei grandi gruppi (Atos, Dassault Systèmes, Orange, Gruppo Renault, STMicroelectronics, Thales) appena due anni fa, da riconosciuti protagonisti del settore e promettenti startup selezionate per il contributo esclusivo che possono apportare.

H1st vision è stata sviluppata da un team di cento persone in un tempo record di soli sei mesi. Con questa concept car sia reale e funzionale, sia virtuale, Software République dimostra la validità del modello dell’open innovation per elaborare i progetti industriali che contribuiranno a rendere l’Europa un polo centrale per la mobilità del futuro.

“La concept-car H1st vision è un oggetto connesso, fisico e virtuale, che dimostra non solo la validità del metodo di collaborazione tra i partner, ma anche la complementarità che sussiste tra le tecnologie di Dassault Systèmes, Orange, STMicroelectronics, Renault Group e Thales per costruire la mobilità del futuro”, ha dichiarato nella nota Eric Feunteun, già responsabile del progetto Zoe e adesso Direttore delle Operazioni di Software République.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Renault Italia