AUTO

Honda non vuole restare indietro con la gamma al 100% elettrica

Il business briefing della casa giapponese ha articolato cosa preveda la sua strategia per le batterie, il “cuore” di ogni gamma elettrica: anche Honda lavora alle celle solid state

Honda si sta preparando per una rapida accelerazione della transizione alla elettrificazione sui due mercati più importanti: Cina e Nord America. In particolare negli Stati Uniti e Canada dei due modelli al 100% elettrici (Honda Prologue e l’Acura ZDX) dal 2020 è risaputo lo sviluppo comune con General Motors.

Saranno in vendita il prossimo anno rispettando le tabelle di marcia di Honda e Acura, mentre un veicolo elettrico più grande basato su una nuova piattaforma (E&E) è ora collocato nel 2025, anticipando di un anno quanto previsto dal business plan originario.

“Crediamo che il valore che la società attribuisce all’essere rispettosi dell’ambiente non farà che aumentare lo slancio”, ha dichiarato mercoledì il presidente Toshihiro Mibe durante un business briefing in Giappone nel quale ha annunciato una serie di iniziative volte a mettere sulla mappa globale dell’auto elettrica Honda in posizione migliore dell’attuale con effetti sulla gamma.

Honda ha fissato l’obiettivo di avere tutti i suoi modelli in tutto il mondo elettrici o a celle a combustibile, pertanto privi di emissioni, entro il 2040 e mira a produrre oltre 2 milioni di veicoli elettrici all’anno entro il 2030.

In Giappone, dove la domanda di veicoli elettrici sta aumentando gradualmente, un veicolo elettrico basato sul minuscolo modello N-ONE sarà in vendita nel 2025 e altri due modelli di veicoli elettrici sono previsti per il 2026.

E tuttavia in Asia è la Cina, il più grande mercato di veicoli elettrici al mondo, dove Honda deve sgomitare come altre case occidentali o comunque di paesi sviluppati che sono messe alle corde dall’aggressività ed agilità delle case locali. Honda avrà tre modelli di veicoli in vendita dal prossimo anno nella sua gamma elettrica locale.

Si tratta di E:NS2, E:NP2, più un concept presentato al recente Salone dell’Auto di Shanghai. Entro il 2027 Honda varerà altri sette modelli di veicoli elettrici in Cina ed entro il 2035 punta al 100% elettrico per le sue vendite su quel mercato, prima di altre regioni del globo.

Honda ha in una specifica slide, che riproduciamo qui di seguito, articolato cosa preveda la sua strategia per le batterie, che sono il “cuore” di ogni gamma elettrica. In Cina resta partner CATL, mentre in Giappone ed Europa conferma la collaborazione con AESC Envision.

In futuro sulle auto elettriche giapponesi di questi due mercati appariranno anche celle GS Yuasa. Poche ore dopo il business briefing della casa auto, la stampa giapponese ha rivelato che i due partner costruiranno in Giappone una fabbrica di celle da almeno 20 GWh di capacità, investendo circa $3 miliardi e col governo di Topkyo che finanzierà il piano per quasi metà della somma necessaria, per tutelare la manifattura nazionale.

La diapositiva dedicata ai partenariati attuali e futuri nelle batterie da Honda inserita nel Business Briefing con la stampa il 26 aprile 2023. (credito grafico: presentazione Honda Motor)

In Nord America, dove costruirà veicoli elettrici in Ohio, come già noto utilizzerà le batterie General Motors e quelle della joint venture con LG Energy Solution, adeguandosi alle strettoie della normativa Inflation Reduction Act.

Ma Honda ha anche sorpreso, perché è stata la prima dopo Nissan (e precedendo Toyota che pure investe in ricerca e sviluppo di settore) a confermare che sta lavorando allo sviluppo di batterie con elettroliti allo stato solido, come ha affermato Mibe. In pratica una fase successiva all’impiego di celle con elettroliti allo stato semi-solido ai quali collabora già con la startup SES.

Ma non solo dalla batterie, anche dalla filiera dipenderà il successo e le quote che la gamma elettrica globale Honda saprà conquistare. Per quanto riguarda l’aspetto della filiera, Honda prevede di sfruttare la sua partnership strategica con Hanwa, grande società commerciale giapponese, per garantire un approvvigionamento stabile di nichel, cobalto e litio per le batterie.

E oltre alle materie prime un tema scottante è quello di chip e software, che a più gruppi auto hanno creato grandi grattacapi. La piattaforma 2025 di Honda si chiama “architettura E&E”, con un richiamo ad “elettrica ed elettronica” che si riferisce al software, alla connettività e ai servizi attivi durante la guida e che vengono aggiornati nel tempo via etere.

Mibe coi media nazionali ha affermato che Honda ha appreso dalla recente carenza di chip che ha colpito tutte le case automobilistiche, in parte a causa delle restrizioni legate alla pandemia. Perciò la casa ha raggiunto un accordo di base col colosso di Taiwan TSMC, il più grande produttore mondiale di semiconduttori, per proteggersi da tali carenze in futuro, che si impegna a garantire un approvvigionamento stabile di semiconduttori.

Se pare che nei paini la parte del leone la facciano i mercati di America e Asia è perché è proprio così, con l’Europa sullo sfondo. Una novità interessante per il 2023 la clientela europea Honda c’è, ma riguarda le due ruote: lancerà infatti lo scooter elettrico EM1 E: dotato di batteria sostituibile Honda Mobile Power Pack E: in Giappone, Indonesia e appunto Europa.

Honda prevede di introdurre 10 o più modelli di motociclette elettriche a livello globale entro il 2025 e mira ad aumentare le vendite annuali di modelli elettrici a 3,5 milioni di unità, pari a circa il 15% delle vendite totali di unità, a partire dal 2030.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Honda Motor Europe