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Toyota è ancora il gruppo leader di vendite nel primo semestre 2022

5,14 milioni di veicoli prodotti nei primi sei mesi, veicoli commerciali inclusi, distanziano Volkswagen che si è fermata a 3,88 milioni: Toyota si candida per confermarsi leader del 2022, anche con poche elettriche in gamma

 Il gruppo Toyota Motor Corp. è già certo di guidare le vendite globali di auto nel primo semestre del 2022, capeggiando una lista in cui precede la rivale tedesca Volkswagen per il terzo anno consecutivo, malgrado una fase caratterizzata da crisi globali, carenza di chip e lockdown per la pandemia in Cina, hanno mostrato i dati pubblicati dal gruppo nipponico giovedì. E Toyota ben difficilmente perderà quella posizione il 31 dicembre, quando si faranno i conti del 2022.

La casa automobilistica giapponese ha dichiarato di aver venduto circa 5,14 milioni di veicoli a livello globale nel periodo di riferimento, compresi quelli venduti dal produttore di mini-veicoli del gruppo Daihatsu Motor Co. e dal produttore di camion Hino Motors Ltd., in calo del 6,0% rispetto a un anno prima, segnando il primo calo nell’ultimo biennio.

Ma per la rivale Volkswagen le vendite globali sono crollate del 22,2% a 3,88 milioni di veicoli negli stessi mesi, anche se quelle elettriche sono salite del 27% (Toyota per ora non fornisce dati sulle consenge delle poche elettriche pure in gamma).

Il calo delle vendite generalizzato è derivato dalla riduzione della produzione globale, che è diminuita del 3,8% a 5,10 milioni di unità, riducendosi anche per la prima volta in due anni, sebbene sia riuscita a limitare l’impatto della carenza di semiconduttori che ha creato grandi buchi di produzione ai gruppi automobilistici in tutto il mondo.

“Il volume delle vendite non è mai stato la nostra massima priorità”, ha detto un funzionario Toyota dopo la pubblicazione dei suoi risultati. “Continueremo a dare priorità alla sicurezza e alla qualità e ci sforzeremo di realizzare auto migliori”. Come fa la rivale tedesca, Toyota diffonde separatamente le cifre di vendita e i bilanci semestrali, per cui occorrerà qualche giorno per scoprire come i numeri di produzione abbiano influito sui conti.

La carenza di componenti si è fatta sentire ovunque: in effetti anche le vendite Toyota sul mercato nazionale sono crollate: del 18,1% a 954.173 unità, con una produzione interna che ha perso il 17,7% a 1,74 milioni di unità, poiché molte auto prodotte in Giappone incorporano componenti avanazati che si basano sui semiconduttori.

Le vendite all’estero sono diminuite del 2,8% a 4,18 milioni di veicoli, ma la produzione all’estero è cresciuta del 5,6% a 3,35 milioni di unità, registrando un livello record per il primo semestre grazie all’espansione della capacità produttiva in Cina.

Le vendite globali della casa automobilistica a giugno, escluse quelle di Daihatsu e Hino, sono diminuite del 3,2% rispetto all’anno precedente a 817.321 unità. La sua produzione globale è scesa del 4,6% a 793.378 vetture.

Tra le altre case automobilistiche giapponesi, ricordava l’agenzia di stampa Kyodo, le vendite globali del primo semestre di Honda Motor Co. sono diminuite del 19,5% a 1,90 milioni di unità a causa dei cali in Nord America e Asia. Nissan Motor Co. ha visto un calo del 23,9% delle vendite globali a 1,67 milioni di veicoli. Quelli Suzuki Motor Corp. sono aumentati del 2,0% a 1,47 milioni di unità, sulla scia di vendite vivaci in India.

Le vendite globali totali delle otto principali case automobilistiche giapponesi, tra cui anche Subaru Corp., Mazda Motor Corp., Mitsubishi Motors Corp. e Daihatsu sono diminuite dell’11,4% nel periodo di sei mesi da un anno prima a 11,63 milioni di unità. La loro produzione globale totale è scesa del 6,0% a 11,56 milioni di veicoli.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Toyota Motor Corp.