BUSINESS

7 giorni di business che cambia la mobilità: 29 novembre – 5 dicembre 2021

Protagonisti della settimana: Cummins, DB Schenker, Entek, Factorial, GM, Grab, Mercedes-Benz, Nexeon, Panasonic, Posco, Prime Planet, Stellantis, Volta Trucks

29 novembre: tra tanti nuovi accordi e progetti in formazione, la settimana si è aperta con uno che salta, in Scandinavia. Infatti Equinor, Norsk Hydro e Panasonic hanno deciso che non lavoreranno più insieme nel settore delle batterie. Come annunciato dal gruppo dell’alluminio Norsk Hydro, i tre partner porranno fine all’iniziativa congiunta sulle batterie Joint Battery Initiative (JBI) e non creeranno uno studio di fattibilità come prevedeva un accordo di programma sottoscritto nell’estate dello scorso anno. Questa decisione si basa sulla valutazione complessiva del business case per la partecipazione alla catena del valore europea delle batterie. Al momento non sono previste ulteriori attività da parte dei partner. Ciò significa che il processo di selezione del sito in corso in Norvegia e nell’Unione Europea verrà interrotto da JBI. Le società Panasonic, Equinor e Hydro insieme intendevano partecipare alla fase di rapida crescita del business europeo delle batterie. Volevano costruire una fabbrica di batterie in Norvegia e avevano già identificato quattro sedi come possibili ubicazioni per la nuova fabbrica, che avrebbe avuto un organico di 2.000 tecnici, ingegneri ed operai.

30 novembre: i rapporti di collaborazione tra Prime Planet Energy & Solutions e Nexeon sono stati ampliati al fine di commercializzare la tecnologia interessata dal progetto comune in applicazioni di mobilità, hanno confermato i partner. La prima società è la joint venture creata nel 2019 da Panasonic e Toyota Motor Corp., mentre la seconda è una startup britannica che sta sviluppando materiali avanzati in silicio per gli anodi delle celle agli ioni di litio. L’azienda diretta da Scott Brown e i giapponesi avevano stipulato un accordo di ricerca e sviluppo nel gennaio 2021 e il lavoro congiunto ha evidenziato il potenziale del materiale in silicio di Nexeon per aumentare la densità energetica delle batterie agli ioni di litio. PPES ritiene che i materiali in silicio siano un componente chiave importante per celle di nuova concezione e gli esperti delle due società stanno esplorando il materiale e studiando il suo comportamento nelle batterie assemblate, collegandolo con le loro conoscenze nella produzione e nello sviluppo.

30 novembre: l’azienda tedesca della logistica DB Schenker ha ordinato quasi 1.500 nuovi camion elettrici Volta Trucks da utilizzare nelle consegne dell’ultimo miglio nelle città europee, secondo un comunicato stampa congiunto delle due società. Schenker, di proprietà della compagnia ferroviaria statale tedesca Deutsche Bahn, utilizzerà i primi camion elettrici pre-produzione durante la prima metà del prossimo anno in un progetto-pilota che raccoglierà dati; il feedback che emergerà da questi test riverserà nei 1.470 camion di produzione consegnati successivamente. I camion opereranno in dieci sedi DB Schenker in cinque paesi europei. I camion che costituiranno l’ordine DB Schenker saranno costruiti nell’ex-stabilimento austriaco MAN che è stato acquisito da Steyr Automotive. Volta Trucks, che a settembre ha concluso con successo un round di finanziamento necessario a sostenere l’espansione e la capacità manifatturiera, prevede di avviare nel 2022 la produzione del Volta Zero, un mezzo commerciale elettrico da 16 tonnellate: sarà proprio questo il modello utilizzato da DB Schenker.

30 novembre: AUTO21 ha dedicato un articolo intero al doppio investimento dei gruppi Mercedes-Benz e Stellantis nella startup delle batterie Factorial Energy; potete leggerlo qui.

1 dicembre: la startup delle batterie con anodi al litio metallico SES ed Entek Membranes hanno stipulato un contratto di fornitura esclusiva. Entrambe con sede negli Stati Uniti, SES il mese scorso ha presentato Apollo, prototipo di batteria al litio metallico con capacità da 107 Ah che la società sostiene essere la più grande al mondo finora e si rivolge all’industria automobilistica. SES ha progettato le sue celle rivestendo il litio metallico con un rivestimento polimerico e utilizzando un elettrolita super-concentrato per sopprimere la formazione di dendriti. La strategia di SES è quella di dominare il mercato delle batterie al litio metallico commercializzando una tecnologia ibrida che combina un elettrolita liquido e una protezione di rivestimento solida, ritenendola più facile da implementare rispetto a una soluzione completamente solida. Entek utilizza un approccio di produzione con processo a umido unico per produrre i suoi separatori di base in polietilene ad altissimo peso molecolare (UHMWPE) per batterie agli ioni di litio. Entek produce una varietà di separatori rivestiti che includono rivestimenti su un lato, su due lati e multistrato su qualsiasi separatore di base: in PVDF per celle pouch; rivestiti di allumina basati sulla tecnologia brevettata delle nanoparticelle di Entek; a 5 strati con strati funzionali adesivi esterni e separatore a base di poliolefina rivestita di allumina per celle pouch. Per le batterie al litio ha sviluppato un separatore riempito di ceramica: Entek CF. Il riempitivo ceramico è distribuito in tutta la matrice polimerica del separatore, il che si traduce in un’eccellente bagnabilità e conduttività ionica.

1 dicembre: General Motors costruirà una nuova fabbrica in Nord America, pilastro di una nuova joint venture con un produttore sudcoreano, Posco Chemical. La casa auto prevede di concludere presto accordi definitivi, probabilmente entro il primo trimestre del prossimo anno, ha affermato Doug Parks, responsabile in GM per la Global Product Development, Purchasing and Supply Chain. I partner annunceranno un sito per costruire la nuova fabbrica entro il 2024, dove nasceranno i materiali-chiave delle batterie utilizzati nella piattaforma di veicoli elettrici Ultium. Ultium sosterrà e spingerà tutti i futuri veicoli elettrici di GM, a partire dal pickup GMC Hummer EV del 2022 che viene costruito presso la Factory Zero a Detroit. A giugno GM aveva dichiarato che costruirà due nuovi impianti di produzione di celle a batteria negli Stati Uniti entro la metà del decennio nella sua joint-venture Ultium LLC con LG Energy Solution, coreana come Posco Chemical. Dal nuovo stabilimento usciranno materiali attivi per i catodi (CAM) che alimenteranno le celle dei quattro stabilimenti Ultium. Fino alla firma dell’accordo, i vertici GM hanno rifiutato di fornire dettagli su quanti soldi GM investirà nella nuova fabbrica, la sua posizione o il numero esatto di posti di lavoro che creerà quando verrà aperto nel 2024. Attualmente Posco Chemical sta già costruendo una nuova fabbrica di materiali attivi per catodi high-nickel a Gwangyang, in Corea del Sud, con una capacità di 60.000 tonnellate metriche l’anno.

2 dicembre: l’articolo completo sull’investimento di Cummins nel capitale della società delle batterie Sion Power si trova qui.

2 dicembre: la quotazione del primo unicorno nato nel Sud-Est asiatico, la startup della mobilità Grab, ha avuto un benvenuto molto movimentato nella sua prima giornata a Wall Street. Le premesse apparivano favorevoli, considerato che grazie al meccanismo di fusione inversa con la società-veicolo Altimeter Growth Corp, Grab era riuscita a raccogliere $4,5 miliardi ed era stata valutata quasi $40 miliardi, corrispondenti al più grande debutto sul mercato statunitense di un’azienda del sud-est asiatico. Ma il primo giorno sui mercati per la startup con sede a Singapore si è chiuso in calo di quasi il 21% a $8,75 per azione. Affacciandosi al Nasdaq, Grab aveva raccolto fondi da investitori quali Fidelity, BlackRock, T. Rowe Price, il fondo sovrano di Abu Dhabi Mubadala e il braccio di investimento del governo di Singapore Temasek, pertanto tutti sostenitori con le spalle larghe o larghissime. Ma ai co-fondatori Anthony Tan e Hooi Ling Tan, che pure avevano fatto crescere rapidamente l’azienda al punto da acquisire l’attività nel sud-est asiatico della rivale Uber nel 2018 per poi espandersi in altri rami oltre alle corse di taxi privati, tra cui la consegna di cibo, i pagamenti digitali e persino i servizi finanziari, tanto da creare una super-app, il debutto non ha portato fortuna, e non è facile al momento capire se l’accoglienza abbia anche pagato il prezzo di una apparente retromarcia della benevolenza con cui i mercati hanno guardato alle startup asiatiche, dopo che in questi stessi giorni le autorità cinesi hanno praticamente costretto la rivale Didi a dare l’addio a Wall Street dopo meno di un semestre di quotazione per spostarsi ad Hong Kong, più direttamente controllabile da Pechino. La stessa Grab non ha escluso di poter pensare a una quotazione secondaria in Asia.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Grab