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Sulle future elettriche EQA ed EQB celle più sobrie a base ferrosa

A pochi giorni dall’annuncio di Tesla, anche Mercedes-Benz decide che le batterie con catodi LFP andranno benissimo per rispondere alle esigenze della clientela dei modelli elettrici entry-level

Se va bene per Tesla va bene per la stella a tre punte, sembra pensino a Stoccarda. Dopo l’ufficializzazione del passaggio alle celle a base ferrosa per la gamma Standard Range della casa americana, adesso arriva da Ola Källenius la conferma, nel corso di un’intervista concessa in America ad Atlanta, che anche Mercedes-Benz passerà alle batterie LFP per la gamma entry-level.

Si tratta come noto di celle più economiche, con elevato contenuto di ferro e marginali quote di litio e fosfati, adeguate a contenere i prezzi delle batterie, in aumento per alcune materie prime, e quindi la casa automobilistica utilizzerà catodi con chimica LFP per la sua prossima generazione di modelli come EQA ed EQB dal 2024 al 2025.

Questa scelta eviterà l’uso di batterie ad alto contenuto di nichel, più costose, ma che offrono performance ed autonomia più elevata, adeguate a modelli come l’EQS , la versione al 100% elettrica di ammiraglia della casa tedesca.

Källenius, come in precedenza Elon Musk, sembra disposto a scommettere che i clienti accetteranno valori di autonomia più brevi in modelli più economici, se questo servirà a contenere il cartellino del prezzo, come la risposta positiva sul mercato cinese sembra suggerire.

“Pensiamo che ci saranno molti clienti urbani che non avranno bisogno della E63 AMG”, ha tra l’altro dichiarato il manager svedese, riferendosi alla vettura nella declinazione ad alte prestazioni e costo maggiorato della gamma Mercedes-Benz. Per l’entry-level in futuro pertanto i tecnici ed i progettisti stanno esaminando batterie al litio ferro fosfato.

Lo scorso luglio l’amministratore delegato aveva svelato che Mercedes-Benz tra il 2022 ed il 2030 investirà €40 miliardi nello sviluppo e produzione di veicoli al 100% elettrici. I suoi piani includono la costruzione di modelli su tre piattaforme di veicoli full electric dal 2025 e otto siti produttivi per batterie, di cui quattro in Europa e uno in America, gli altri presumibilmente in Asia, in grado insieme di fornire fino a 200 GWh l’anno.

La maggior parte dell’industria automobilistica occidentale finora si è affidata a celle con quote elevate di nichel e cobalto nelle celle agli ioni di litio per aumentare le prestazioni delle auto elettriche. Tuttavia l’approvvigionamento dell’uno e dell’altro materiale pone problemi di varia natura.

Mercedes-Benz per ottenere celle con elettrodi dalla chimica più performante ha già stretto accordi da tempo con la società cinese partecipata Farasis e un altro molto più recente con la joint-venture europea ACC creata da Stellantis e TotalEnergies.

La stessa azienda che approvigiona di celle LFP le Tesla Model 3 made in Shanghai, CATL, fornisce anche le batterie con catodi NMC ad alto contenuto di nichel della EQS. CATL e Mercedes-Benz peraltro dal 2020 hanno un accordo che include batterie LFP che utilizzino l’architettura cell-to-pack di CATL.

Una soluzione che consente di risparmiare peso e costi integrando le celle direttamente in un pacco batteria privo di moduli: per riuscirci è essenziale il contributo di elettrodi di provata sicurezza e resistenza ai rischi di thermal runaway, come sono quelli delle celle a base ferrosa.

Tra joint venture di batterie, contratti a lungo termine sulle materie prime e scommesse su una tecnologia rivoluzionaria, Källenius ha affermato di essere fiducioso che Mercedes-Benz avrà abbastanza batterie per alimentare la sua nuova gamma di auto elettriche.

“Siamo coperti, sì”, ha dichiarato citato dall’agenzia Bloomberg, “ma non è che qui puoi semplicemente rilassarti e dirti: ‘Beh, tutto quanto andrà a posto da solo’. Devi impegnarti attivamente e cercare di gestire la catena di approvvigionamento mentre entriamo nell’era dell’auto elettrica”.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Daimler AG