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Il costo per i fornitori di batterie del richiamo alle Bolt: $1,2 miliardi

Alla divisione LG Energy Solution toccherà il 66% dell’onere e alla “cugina” LG Electronics il rimanente 44%, mentre a GM resterà da coprire un ulteriore costo di $600 milioni per sostituire le batterie di oltre 140.000 veicoli

Quando General Motors ha alzato bandiera bianca inserendo nel richiamo resosi necessario per seri problemi alle batterie l’intera produzione delle sue Bolt, il gruppo diretto da Mary Barra aveva fatto il conto che riportare nelle officine oltre 140.000 veicoli per sostituire in molti casi l’intero pacco batterie e solo per la produzione più recente alcuni moduli avrebbe avuto un costo complessivo di $1,8 miliardi: non il richiamo più costoso della storia del gruppo di Detroit ma comunque uno dei più onerosi.

Da oggi sappiamo che General Motors è effettivamente riuscita anche a far accettare ai fornitori coreani, che sono anche partner nella joint-venture che produrrà in America celle di nuova generazione in Ohio e Tennessee, di accollarsi la quota più rilevante del costo del richiamo: $1,2 miliardi. Un fardello che andrà sulle spalle di LG Chem e di LG Electronics.

La prima, che controlla la divisione LG Energy Solution che produce celle pouch, nei libri contabili inserirà un onere di 620 miliardi di won laddove LG Electronics, che assembla le celle in moduli e pacchi batteria si troverà a dover sopportare un’uscita aggiuntiva di 480 miliardi di won.

Secondo quanto riportato dalla stampa finanziaria le due aziende del conglomerato hanno inserito la maggior parte dei loro 1,4 trilioni di won con cui faranno fronte al costo del richiamo delle Bolt nel trimestre luglio-settembre, anche se una parte era già stata inserita nel secondo trimestre.

Per LG Electronics che proprio oggi ha reso noto i risultati, con ricavi record nel terzo trimestre, questo ha comportato profitti a 540,7 miliardi di won scesi del 49,6% su base annua, essenzialmente proprio per effetto del contributo necessario a compensare il richiamo GM.

I conti di LG Chem non sono ancora noti e non sappiamo l’influenza dell’esborso sui bilanci, ma appare piuttosto chiaro che ai responsabili della finanza della società coreana non tremeranno le vene dei polsi, considerato che accordarsi col partner americano per assicurare la stabilità della collaborazione attuale e futura andrà soprattutto a intaccare il tesoretto ottenuto vincendo il contenzioso con la rivale coreana SK Innovation, solo da pochi giorni ribattezzata SK On, che porterà nelle casse di LG Chem la somma di 2.000 miliardi di won ($1,78 miliardi).

Le azioni di LG Chem e di LG Electronics, dopo che è stato ufficializzato l’accordo sulla spartizione degli oneri con GM hanno chiuso in rialzo rispettivamente del 4,2% e del 3,3%. Come avviene di solito sui mercati azionari, analisti ed investitori sono sempre sollevati quando possono contare su numeri certi, anche quando si tratta di costi, piuttosto che essere in preda all’incertezza.

La definizione dell’accordo inoltre consentirà alla divisione LG Energy Solution di riprendere a lavorare su un progetto di IPO che era probabilmente stato parte del progetto di spin-off fin dall’inizio, e che appariva collocabile in queste settimane, prima che ad agosto fosse congelato a causa della mancanza di chiarezza sul costo definitivo del richiamo delle Bolt.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Chevrolet