AUTOMAZIONE

Citroën con lo Skate svela un «concept» a tempo pieno

Skate è una piattaforma flessibile per veicoli elettrici a guida autonoma, su cui i progettisti Citroën hanno immaginato di fissare gusci di volta in volta adatti al trasporto di persone, beni e servizi in ambito urbano

Quanto volte scrivendo di modelli presentati come concept a Saloni Auto nel recente passato abbiamo in realtà capito subito che si trattava di anteprime della produzione con differenze di dettaglio, motivate dal poter modificare particolari sgraditi a pubblico e critica?

Non è certo questo il caso del concept Skate, a cui Citroën ha collaborato con la catena alberghiera Accor e il gruppo della comunicazione e della pubblicità JCDecaux per creare una proposta rivolta al futuro, con ambizioni non celate di far riflettere sul modo in cui ci muoviamo negli ambienti urbani.

Nel corso di diversi incontri del gruppo di lavoro battezzato The Urban Collëctif, le tre aziende francesi hanno inventato una piattaforma elettrica autonoma, basata sul concetto di skateboard (ovviamente sovradimensionato rispetto agli oggetti-giocattolo e per il tempo libero) e progettata per servire vari scopi semplicemente cambiando la parte alta di questo guscio.

Una flessibilità che è stata al centro di altre proposte di progettisti di gruppi auto globali, ad esempio in modo accentuato negli E-Palette Toyota elettrici ed autonomi svelati al CES di Las Vegas visti in azione in veste di shuttle per atleti e staff nei villaggi Olimpici e Paralimpici la scorsa estate, anche con imprevisti.

Nel caso dello Skate questo significa parimenti che la stessa piattaforma Citroën potrebbe trasportare passeggeri in giro per la città al mattino, con un pod, un guscio finestrato appositamente progettato per questo servizio, prima di eseguire una consegna di frutta e verdura nel pomeriggio, per poi alla notte magari trasformaris in pod sigillato per il trasporto di merci tra un hub logistico di periferia o di aree sub-urbane e un supermercato.

I progettisti transalpini sono convinti che questo approccio potrebbe essere la svolta che rende redditizia la tecnologia di guida autonoma. Piuttosto che adattare la tecnologia alle autovetture convenzionali, che secondo le aziende trascorrono il 95% del loro tempo ferme, un veicolo come lo Skate può essere fatto funzionare tutto il tempo in una varietà di settori di trasporto, contribuendo a compensare rapidamente i costi di sviluppo.

Un approccio che spinge le prospettive più immediate dei sistemi di guida autonoma nel campo delle attività commerciali, come quelle a cui si stanno dedicando le varie Aurora, TuSimple o Embark, piuttosto che quelle dirette all’applicazioni ai veicoli passeggeri cui tanti gruppi auto lavorano.

Per approfondire questa produttività, Citroën e i suoi partner hanno anche progettato una serie di servizi mobili che utilizzano lo Skate come base. Questi aiuteranno a mantenere occupate le piattaforme e a generare più ricavi. Una delle idee è un pod per il fitness che consentirebbe agli occupanti di esercitarsi mentre vengono trasportati in giro per la città.

La piattaforma per il fitness presenta un vogatore su un lato del veicolo e una cyclette dall’altro e Citroën afferma che l’idea potrebbe rendere il pendolarismo più efficiente per i suoi passeggeri, poiché il viaggio verso l’ufficio avrà un duplice scopo. Magari, ci pare, potrebbe avere più successo un pod per lo yoga, che meno facilmente farebbe arrivare gli occupanti sudati a destinazione…

JCDecaux si è anche fatta avanti con un design che prende ispirazione dai suoi vari arredi urbani sparsi per le città del mondo. Si chiama City Provider, e può trasportare fino a cinque passeggeri in un arioso box aperto protetto da un tetto, completo di immncabili prese USB, due schermi interattivi.

Il Citroën Skate ha un ingombro simile a una Smart EQ ForTwo, ma è alta solo 51 centimetri se privo di un guscio sulla parte superiore. I pod avrebbero un’impronta del veicolo analoga a quella di una vettura convenzionale del segmento supermini, sebbene con altezze fino a 2,5 metri per i modelli che trasportano passeggeri.

Come tradizione della casa automobilistica transalpina i pod sono montati su sospensioni idrauliche estremamente confortevoli, per garantire che i passeggeri non sentano tutte le buche e gli scossoni della strada e possono essere sostituiti in meno di 10 secondi.

Lo Skate ha una velocità massima di 25 km/h e dispone di sistema di ricarica induttivo, il che significa che può semplicemente parcheggiarsi su una piattaforma di ricarica per fornire energia alla batteria, senza bisogno di assistenza umana a collegare i cavi: una scelta appropriata per un veicolo che anzitutto pretende di muoversi all’insegna dell’elevata automazione.

Lo Skate si muove su insolite ruote omnidirezionali con gomme progettate da Goodyear, che funzionano un po’ come la trackball di gomma dei vecchi mouse. Ogni ruota ha al suo interno un piccolo motore elettrico, che permette una completa libertà di movimento a 360 gradi. Quindi, lo Skate può camminare e “contorcersi” sul posto, il che secondo Citroen gli permetterà di infilarsi anche nelle strade più strette della città.

Poiché parte anteriore e posteriore del veicolo sono identiche (e la configurazione del telaio di Skate non ha una direzione di marcia prestabilita), il concept Citroën ha due impostazioni per quanto riguarda i gruppi ottici: quello rivolto in avanti è bianco, mentre quello posteriore è retroilluminato di rosso, in modo che gli altri utenti della strada possano riconoscere la direzione in cui sta viaggiando il veicolo.

Per complemento della piattaforma Skate, visibile in basso, i partner Citroën nel progettare il concept hanno immaginato utilizzi alternativi possibili; Accor ha proposto i due ai lati, Sofitel En Voyage e Pullman Power Fitness, mentre al centro c’è la soluzione di JCDecaux City Provider. (credito foto ufficio stampa Citroën Italia)
Credito foto di apertura: ufficio stampa Citroën Italia