BATTERIE

In queste «Gigafactory» indispensabili a Ford ed SK Innovation lavoreranno in 11.000

La casa automobilistica statunitense prevede che fino al 50% dei suoi veicoli globali sarà completamente elettrico entro il 2030 e sceglie Kentucky e Tennessee per le batterie che alimenteranno la nuova produzione

Ieri notte, tardo pomeriggio negli Stati Uniti, Ford Motor Co. ha annunciato il più grande singolo investimento manifatturiero nei suoi 118 anni di storia. Con il suo partner coreano produttore di celle SK Innovation investirà $11,4 miliardi per costruire un impianto di assemblaggio di F-150 Lightning e tre impianti di batterie negli Stati Uniti, accelerando la spinta della casa automobilistica statunitense verso i veicoli elettrici, settore per il quale ha anche alzato le previsioni di vendite globali per il 2030 dal 40% a una quota compresa tra il 40% e il 50%.

Le aziende partner nella joint venture BlueOvalSK intendono creare quasi 11.000 posti di lavoro aprendo entro il 2025 stabilimenti di assemblaggio e di batterie a Stanton, nel Tennessee, e due ulteriori fabbriche di batterie a Glendale, nel Kentucky, progetti che sono parte del piano precedentemente annunciato da Ford di spendere più di $30 miliardi entro il 2030 per l’elettrificazione. Al gruppo nordamericano tocca un fardello economico di $7 miliardi, a SK Innovation la quota restante: $5,8 miliardi saranno necessari per le fabbriche in Kentucky, $5,6 miliardi per il sito in Tennessee.

Il complesso di assemblaggio e batterie del Tennessee sarà circa tre volte più grande del pur massiccio complesso Rouge presso la storica sede di Dearborn, ha dichiarato Lisa Drake, Chief Operating Officer Ford per il Nord America, che ha sottolineato che ci sarà spazio per espandersi anche su quel sito.

Inoltre Ford costruirà nello stato del Sud un mega campus battezzato Blue Oval City, seguendo l’impostazione di altri gruppi auto, che stanno creando poli dedicati alle batterie, come Renault con ElectriCity insieme a AESC Envision e Volkswagen a Salzgitter con più partner.

Presso Blue Oval City lavoreranno 5.800 persone nell’impianto di assemblaggio, alla produzione di celle e presso i fornitori della filiera. In Tennessee nascerà la prossima generazione di pickup elettrico F-150, che sarà realizzata su una piattaforma dedicata e non adattando i pianali nati per veicoli a motore termico. Per il momento non sono state indicate le aspettative sulla produzione annua di veicoli presso la nuova fabbrica.

Per quanto riguarda i coreani, i nuovi siti manifatturieri in Tennessee e Kentucky si aggiungeranno a una carta geografica che ad oggi tra impianti che forniscono batterie a Ford, quelli per il gruppo Hyundai Motor Co., Volkswagen ed altri comprendono Stati Uniti, Ungheria, Cina e ovviamente Corea del Sud.

In America dal 2020 SK Innovation ha avviato due fabbriche in Georgia precedentemente ai piani in comune con Ford, parte di una roadmap che prevedeva una capacità nordamericana di 150 GWh. Ma ormai la capacità attuale globale di 40 GWh con i nuovi progetti supererà i precedenti traguardi: nel 2025 adesso SK Innovation è convinta di poter già disporre di 200 GWh di capacità globale, inclusa quindi quella americana.

Non una sorpresa, considerato che Ford pochi giorni fa ha indicato che l’accoglienza e i pre-ordini rivolti al nuovo pickup elettrico F-150 Lightning la obbligheranno a elevare ad 80.000 unità la produzione iniziale a Rouge. I progetti Ford originari hanno previsto almeno 240 GWh di capacità globale di batterie necessarie a fine decade, tra Nord America, Europa e Cina.

Per Blue Oval City e il campus BlueOvalSK la produzione complessiva combinata a regime dovrebbe essere di 86 GWh totali: si tratta di un volume per ciascun impianto superiore a quello raggiunto attualmente dalla Gigafactory Tesla attiva in Nevada, e poco al di sotto di quello massimo previsto nella nuova fabbrica che la casa americana sta per aprire in Brandeburgo.

A partire dal 2025, nella regione centrale del Kentucky aprirà BlueOvalSK Battery Park: con un organico di 5.000 persone, sarà costituita da due fabbriche gemelle in grado di approvvigionare di celle agli ioni di litio la gamma Ford e Lincoln. I partner riceveranno sostegno dalle istituzioni locali sotto forma di $500 milioni in incentivi dal Tennessee e quasi $300 milioni oltre a più di 1.500 acri di terreno dal Kentucky.

Non è ancora chiaro se i nuovi siti produttivi saranno anche sindacalizzati, come avviene negli stati del Nord con adesione all’United Auto Workers, oppure privi di rappresentanza, come avviene invece per la maggior parte degli impianti negli stati del Sud, ma anche in California e Nevada nell’Ovest, almeno per le fabbriche Tesla.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Ford Motor Co.