7 giorni di business che cambia la mobilità: 20 – 26 settembre 2021
I protagonisti di accordi, investimenti e operazioni: Addison Lee, Ambarella, Aurora, Battery Resources, Dongfeng, Ford, General Motors, Momenta, Redwood Materials, Tesla Energy
20 settembre: settimana di grande movimento per Aurora, che dapprima toglie i veli a un nuovo veicolo, una Toyota Sienna ibrida in cui è stata integrata la piattaforma per la guida autonoma Aurora Driver, progettata per i servizi di ride-hailing, uno sviluppo non sorprendente considerato che Uber è presente nel capitale sociale di Aurora da quando le ha ceduto la divisione Uber ATG. Si tratta del primo prototipo di Sienna Autono-MaaS e dispone di interfacce per lavorare con sistemi di terze parti, a partire dal 2024. I test inizieranno entro sei mesi con flotte dispiegate a Pittsburgh, Dallas, e Baia di San Francisco. Non contenta, Aurora due giorni dopo ha dato il via ai test di collaudo della tecnologia di guida autonoma avanzata per i mezzi commerciali su alcune unità della società della logistica FedEx, con camion prodotti da Paccar che percorrono una tratta dell’I-45 in Texas della lunghezza di 500 miglia, nei due sensi e con supervisori a bordo.
21 settembre: la società londinese Addison Lee ha deciso di trasformare tutta la propria flotta di veicoli da noleggio con conducente con veicoli al 100% elettrici entro il 2023. Sarà basata sulle Volkswagen ID4. La decisione non sarà ininfluente sui dati di elettriche vendite del Regno Unito perché a iniziare dal mese id novembre inserirà circa 200 nuove unità a zero emissioni locali al mese per un investimento di circa £160 milioni (oggi €186 milioni). Man mano il processo di sostituzione procederà, i veicoli esistenti che bruciano carburanti fossili eliminati saranno circa 4.000. Passerà più tempo invece per vedere taxi neri londinesi di ComCab, società controllata da Addison Lee, in versione al 100% elettrica: il modello tipico della metropoli britannica attualmente prescelto è un ibrido costruito da una società inglese che appartiene al gruppo Geely.
21 settembre: Battery Resources annuncia di aver completato un nuovo round di finanziamento da $70 milioni che le servirà per ampliare le attività di riciclo delle batterie agli ioni di litio in due continenti. Il secondo continente, oltre al Nord America in cui la società del Massachusetts è già attiva con un primo impianto che dal prossimo anno sarà in grado di lavorare e trasformare 10.000 tonnellate di batterie l’anno, sarà l’Europa, dove la startup prevede di aprire due nuovi siti per riciclare celle arrivate a fine vita traendone materiali attivi per produrre catodi ed anodi. Battery Resources si concentra in particolare sui materiali provenienti da catodi con chimica NMC nichel, manganese, cobalto, materiali che ripropone purificati ai produttori per nuovi catodi, così come la grafite pronta a tornare in nuovi anodi. Tra i maggiori investitori dell’operazione di finanziamento ci sono i fondi collegati a gruppi industriali come Hitachi e TDK, ma anche InMotion Ventures, il fondo che fa capo al gruppo automobilistico Jaguar Land Rover. Grazie ai nuovi siti europei, di cui per il momento la società non ha rivelato la destinazione, a fine 2022 conta di avere la capacità per riciclare 30.000 tonnellate di celle a fine vita l’anno, mentre il sito per la produzione di materiali critici per i catodi è previsto per il 2023.
22 settembre: continua a dimostrare iperattività Redwood Materials. La società nata nell’economia circolare e che si espanderà alla produzione di materie prime per le celle annuncia una collaborazione con Ford che sarà sia industriale, che di partecipazione al capitale. Grazie all’accordo Ford e il suo partner coreano produttore di celle SK Innovation (insieme al quale la casa di Dearborn ha avviato la joint venture BlueOvalSK per produrre celle) si assicureranno non solo un punto fermo per il riciclo delle celle a fine vita ma una fonte relativamente vicina ai siti produttivi di materiali strategici come litio, nichel, rame, senza bisogno di inseguire i tipici alti e bassi del settore estrattivo e aver a che fare coi trader delle commodities. Il tutto, come ha detto esplicitamente nella nota stampa Lisa Drake, chief operating officer Ford per il Nord America, per creare una filiera stabile e accorciata poco dipendente dalle importazioni. Redwood Materials sarà anche beneficiaria di un investimento Ford da $50 milioni che utilizzerà per i progetti di espansione in corso negli Stati Uniti, dove è già operativo il primo sito in Nevada.
22 settembre: Ambarella continua ad espandere il portafoglio globale di aziende che utilizzano la famiglia di processori CVflow, siglando una partnership con Dongfeng Fengshen (Aeolus) uno dei marchi del gruppo Dongfeng Motor Corporation. Sulla nuova Yixuan Max lanciata in Cina il 1 settembre scorso e ricca di dotazioni di sicurezza, il DMS o Driver Monitoring System utilizzato per identificare segnali di stanchezza e/o distrazione del conducente e quindi ridurre le possibilità di incidenti, sarà basato sul system on chip CV25 AI della società californiana. Quello della società di Santa Clara è uno dei primi esempi di chip ad alte prestazioni e risoluzione di immagine e a basso consumo incorporato in un sistema ADAS di monitoraggio della guida impiegato su un modello prodotto in massa dal gruppo auto cinese. Dongfeng Motor, casa madre di Dongfeng Fengshen, è soprattutto nota in Europa come partner dell’ex-PSA, ora Stellantis, di cui i cinesi in passato erano azionisti. Secondo fonti di stampa per il 2022 il gruppo sta pianificando di esportare fino a 100.000 auto in Europa. Tra le marche su cui punterà ci sarebbe proprio Dongfeng Fenshen, quella creata nel 2020 per veicoli al 100% elettrici Voyah e un nuovo marchio che avrà in gamma SUV elettrici, per ora definita internamente come divisione “M”.
22 settembre: senza alcuna comunicazione ufficiale, ma soltanto grazie a un contributo di utilizzatori di social, si apprende dell’inizio dei lavori di costruzione necessari per la realizzazione di una Megafactory, a Lathrop, località in California. Nella valle di San Joaquin saranno realizzati, come suggerisce il nome, i Megapack che Tesla Energy vende per uso stazionario, probabilmente basati su celle prismatiche CATL a base ferrosa, sicure ed economiche. Finora i Megapack venivano prodotti presso la Gigafactory di Spark in Nevada, gestita in collaborazione con il partner Panasonic. L’apertura di un nuovo sito produttivo implica che il settore dell’accumulo che per Tesla sta registrando un successo crescente sia separato da quello delle celle per i veicoli, rendendo più agile e dedicato il piano industriale relativo a ciascun impianto, in futuro più specializzato di quanto non sia stato finora. La buona salute della divisione Tesla Energy indurrebbe anche a chiedersi se una Megafactory non possa presto trovare spazio anche presso altri mercati: ad esempio destinata ai mercati cinesi o europeo.
23 settembre: General Motors conferma un investimento da $300 milioni in una delle principali startup cinese della guida autonoma avanzata, Momenta. L’operazione dovrebbe servire a portare avanti lo sviluppo di tecnologie di prossima generazione destinate ai futuri modelli della gamma GM in Cina. Di fianco agli investimenti che continuano in Nord America su elettrificazione ed innovazione, il gruppo di Detroit sta rapidamente espandendo le sue capacità di progettazione e ingegneria in Cina, oltre ad aumentare significativamente l’impronta di attività innovative come l’aggiornamento OTA sulla base della sua elettrificazione della piattaforma smart dei veicoli. Inoltre, il gruppo punta presto al debutto in Asia di un prodotto dalla sua piattaforma di veicoli elettrici Ultium. Tutti questi passi servono a sincronizzarsi con un paese che sta adottando l’elettrificazione e la tecnologia avanzata di guida autonoma più velocemente che in qualsiasi altra parte del mondo. Prima di questo investimento di General Motors, il più grande gruppo auto cinese SAIC Motor aveva partecipato al round di finanziamento Serie C di Momenta, dopo esserne diventato il più grande investitore istituzionale della startup a marzo. SAIC Motor è uno dei tradizionali partner industriali del gruppo di Detroit sul primo mercato auto globale.