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Con GV60 anche Genesis sale sulla piattaforma E-GMP

Prime immagini del secondo modello al 100% elettrico della casa premium coreana: lo stile e le linee della GV60, che arriverà anche in Europa, hanno una notevole aria di famiglia con le “cugine” Kia EV6 e Ioniq 5

Genesis, la marca premium del gruppo Hyundai ha diffuso le prime immagini della seconda vettura al 100% elettrica prodotta dopo la G80: al contrario di quest’ultima la nuova GV60 sarà la prima basata sulla piattaforma specifica per veicoli a zero emissioni locali varata dal gruppo coreano e battezzata E-GMP.

Con le immagini non è stata però pubblicata una scheda tecnica dettagliata, per il momento, preferendo esprimersi sul design e lo stile. Pertanto resta un livello di incertezza riguardo a diverse caratteristiche della GV60: di certo, trattandosi di un modello di una casa che si sforza di partecipare alla competizione con rivali premium, avrà un impianto elettrico a 800V in grado di favorire ricariche più veloci fino a 240 kW e di ricaricare all’80% in 18 minuti, nonché pesare meno nella massa totale.

Ma se si passa a capacità della batteria, autonomia o potenza massima le cose sono molto meno chiare. La EV6 presentata da Kia forse è il riferimento più verosimile per la GV60: dispone di batterie tra 72,6 e 77,4 kWh che qui appaiono più probabili delle entry-level 58 kWh viste in modelli a marchio Hyundai.

Una alternativa tra trazione integrale e posteriore potrebbe anche non essere prevista per la nuova Genesis, visto che per una fascia più alta due motori potrebbero essere una soluzione standard: inoltre considerato che la clientela Genesis americana e asiatica almeno finora tiene più al luxury che alla sportività non sembra certo che questo genere di modello debba rivaleggiare per forza con la versione EV6 GT da 430 kW di potenza massima o con il suo 0-100 km/h in 3,5 secondi.

Della tipica cifra stilistica di questa casa finora solo sentita nominare in Italia, la GV60 conserva le luci anteriori e posteriori sottili e separate, molto riconoscibili. Le maniglie sulle portiere invece richiamano le soluzioni adottate sulle Ioniq 5 e sulla Kia EV6, così come hanno un’aria di famiglia la linea di cintura che si alza man mano si procede all’indietro restringendo rapidamente la superficie vetrata delle porte posteriori.

Una differenza si nota nella presa per la ricarica dei pacchi batterie: sulla Genesis GV60 sarà collocata dove ci si aspetterebbe il tappo del serbatoio in una vettura normale, sopra la ruota posteriore, in questo caso dal lato passeggero. Invece Ioniq 5 e Kia EV6 hanno come riferimento per la presa un punto periferico e a lato della ruota, ovvero l’angolo posteriore destro della sagoma del veicolo, in pratica accanto alla luce posteriore.

Negli interni della Genesis GV60 si notano gli schermi laterali per le telecamere digitali che sostituiscono gli specchietti: più alti e grandi di modelli SUV elettrici concorrenti. (credito foto: ufficio stampa Hyundai Motor Group)

Quanto agli interni, la GV60 ripete lo schema visto nella Kia EV6 più che in quello Ioniq 5: non si tratta di uno spazio minimalista, visto che c’è dovizia di comandi convenzionali e anche la separazione guidatore/passeggero è conservata con una console centrale. Inoltre lo sterzo ha due razze, e ci sono due grandi schermi uno dietro al volante e uno centrale che rispettivamente sono destinati a raccogliere le informazioni necessarie sul cruscotto e a racchiudere le attività di infotainment. Per altre attività come navigatore, radio, climatizzazione, invece che passare per uno schermo il cliente della GV60 troverà una barra con tradizionali pulsanti facilmente accessibili.

Oltre alla scheda tecnica, alle prime immagini della Genesis GV60 mancano informazioni sui prezzi e il lancio in Europa. La scorsa primavera il gruppo Hyundai aveva ufficializzato il debutto della sua marca premium anche sui mercati del vecchio continente, e oltre alla berlina G80 aveva anticipato l’arrivo di due elettriche, una delle quali può essere ormai identificata con la GV60, in attesa di saperne di più anche sul terzo arrivo.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Hyundai Motor Group