Le “NIO medie” capovolgono la genealogia di case auto generaliste e premium
Il fondatore e presidente di NIO ha confermato che c’è già un team al lavoro per lanciare una nuova casa (ancora senza nome) che venderà elettriche “medie” per fascia ma ad alto contenuto tecnologico
William Li non si accontenta dei risultati lusinghieri ottenuti dai modelli NIO e inizia a preparare una espansione. Quella che impersona quasi la startup dell’auto elettrica cinese, sta infatti già creando una squadra di tecnici, ingegneri, manager destinati ad occuparsi del prossimo passo: ovvero l’avvio di una casa completamente nuova in grado di produrre modelli a prezzi inferiori a quelli premium che caratterizzano la linea NIO.
Confermando il progetto durante un incontro con gli investitori per la presentazione dell’ultima trimestrale della sua azienda, l’amministratore delegato e fondatore di NIO ha sottolineato come il rapporto tra case generaliste e premium abbia fornito più esempi in grado di supportare le ambizioni di ripetere quei successi: da Volkswagen e Audi a Toyota e Lexus.
Anche in Cina è molto frequente che gruppi auto consolidati, pubblici e privati, scelgano di proporre nuovi marchi alla ricerca di nuove fasce di mercato e nicchie. In effetti però, quello che Li non ha rimarcato, è come in tutti quei casi il rapporto sia disceso dal gruppo generalista alla casa premium e non viceversa, come vorrebbe invece fare Li, creando una novità nel mondo automotive.
Se NIO si colloca coi suoi tre SUV in offerta (e altri tre modelli non tutti SUV stanno arrivando entro il 2022) in concorrenza con appunto Lexus, Audi e BMW (o Tesla), con prezzi base che partono dall’equivalente di €40.000 in su, Li vorrebbe ora un prodotto di massa: delle medie migliori di quelle Tesla, che resta riferimento nella produzione elettrica, ma ad un prezzo inferiore.
Se a fine luglio sono stati prodotte le primissime unità destinate all’export, NIO nel secondo trimestre del 2021 ha consegnato 21.789 auto, con una crescita doppia rispetto alle immatricolazioni del 2020. I dati pubblicati ieri, quando Li ha svelato i nuovi piani, riferiscono di perdite aziendali che a fine giugno erano scese del 45,4% a 659 milioni di yuan, corrispondenti a circa €87 milioni.
Un aspetto interessante del rapporto tra marca premium e generalista che è di attualità nel 21° secolo, ma non lo era quando Wolfsburg ha iniziato il rilancio Audi o Toyota ha fatto partire la divisione Lexus, è che una gamma molto più ampia potrebbe aiutare ad assorbire meglio l’impegno economico e di ricerca e sviluppo richiesto dal settore dell’automazione. Per l’intero 2021, ha detto Li, le spese in ricerca e sviluppo sono previste a 5 miliardi di yuan, circa €657 milioni.
Sulle sue vetture elettriche nell’80% dei casi la clientela cinese opta per acquistare il NIO Pilot il sistema di assistenza alla guida avanzata basato sulla piattaforma NIO Autonomous Driving a cui lavorano attualmente 500 specialisti, ma che saliranno a 800 entro fine 2021. I veicoli coi NIO Pilot inseriti hanno percorso fin qui oltre 200 milioni di chilometri.
Anzitutto sul mercato domestico in Cina, dove una clientela spesso alla prima generazione da guidatore gradisce molto gli aiuti nel traffico, sistemi come il NIO Pilot potrebbero aiutare nuove auto medie per prezzo e collocazione a imporsi, contribuendo a spalmare così su una scala maggiore l’ammortamento delle risorse necessarie ai continui aggiornamenti delle nuove generazioni di sistemi di guida autonoma.