Corrono le colonnine e i noleggi “verdi” Shell
Un gruppo sinonimo di petrolio e benzina si dà sempre più da fare per aprire a nuovi settori e, dopo la rete di ricarica, Shell Recharge alla clientela proporrà anche “abbonamenti” all’auto elettrica
Avete presente quel momento in cui i gestori telefonici avevano iniziato a svendere gli umili telefonini per aumentare il parco clienti della telefonia mobile, poco prima dell’esplosione degli smartphone? È quello che viene in mente vedendo come sta cambiando il business plan di una delle ex-sette sorelle, Shell, nell’applicarsi a nuovi settori che la mobilità elettrica sta rendendo familiari.
Per renderli ancora più familiari, Shell sta espandendo la propria rete di ricarica ad alta potenza HPC, prendendo in mano direttamente le operazioni tramite un contractor, invece che affidandosi a un accordo con una società specializzata come era avvenuto inizialmente col partner tedesco EnBW.
In Germania saranno 50 le nuove postazioni installate da inizio 2022, equipaggiate con charger ad alta potenza ABB Terra HP; il che sembra una ulteriore buona notizia considerato che, se non è cambiato qualcosa nella manifattura della società elvetico-svedese, vengono prodotte in Toscana, a Terranuova Bracciolini, come richiama il nome del prodotto.
Ma Shell sta anche lanciando una nuova formula di abbonamento all’auto elettrica: inserito nelle proposte di Shell Recharge, apparentemente anche per familiarizzare il pubblico con la sua rete, grazie a un accordo con Fleetpool una società specializzata nell’offrire noleggi che spaziano dalla 500 elettrica (a €289 al mese) alla Porsche Taycan (a €1.690 al mese) con contratti che vanno da sei a 12 a 24 mesi.
Nei contratti sono inclusi l’immatricolazione, assicurazione, bollo, affitto batteria se previsto, alternativa gomme invernali e/o estive con fuori eventualmente i tagliandi e certamente il consumo di elettricità alla colonnina.
Oltre alla rete proprietaria HPC già presente nel Nord del continente Shell è in grado di offrire una rete europea che consente di appoggiarsi ad oltre 200.000 postazioni di ricarica, grazie all’accordo commerciale che ha visto entrare nel gruppo anglo-olandese la startup NewMotion nel 2018.
Nel prossimo futuro Shell Recharge e Fleetpool promettono altri vantaggi, ma per il momento non hanno voluto svelarli ai colleghi tedeschi della testata Auto Motor und Sport, che all’argomento hanno dedicato un ampio servizio.
La rete di ricarica ad alta potenza, nata con 150 kW, coi nuovi apparati ABB salirà fino a 350 kW e la casa intende arrivare a operare entro il 2030 circa 3.000 postazioni per veicoli distribuite in un migliaio di siti strategici in Europa. E in tutti sarà garantito che l’energia elettrica erogata alle celle dei pacchi batteria dei clienti sarà proveniente da fonti rinnovabili.