INFRASTRUTTURA

Una joint venture per mettere il turbo all’infrastruttura per i veicoli commerciali

Secondo l’ACEA serviranno 15.000 postazioni dedicate a camion e autobus entro il 2025 per farne decollare la diffusione in Europa: Daimler, Traton e Volvo si muovono insieme

Sembra aver fatto scuola l’approccio Ionity, il consorzio europeo di colonnine ad alta potenza che potrebbe vedere presto l’ingresso dei nuovi partner Renault e Shell: stamattina i gruppi Daimler, Traton e Volvo ci hanno informato che si sono accordati per avviare una infrastruttura di ricarica appropriata a sostenere una flotta di veicoli commerciali elettrici sulle lunghe distanze, il punto debole di settore per la diffusione, considerato che la clientela professionale difficilmente avrà problemi sulla ricarica notturna nei depositi e garage.

I tra gruppi creeranno una joint venture a questo scopo e investiranno mezzo miliardo di euro collettivamente, denaro fresco che sosterrà un ambizioso piano che prevede di installare almeno 1.700 postazioni ad alta potenza nel corso dei prossimi cinque anni di attività della nuova società.

Ad oggi di punti di appoggio dedicati di tal genere nell’infrastruttura autostradale in grado di rispondere alle esigenze di veicoli commerciali elettrici ne esistono solo una decina, non proprio un pilastro concettuale per far decidere al settore della logistica di rottamare domattina tutti i diesel per cambiarli con mezzi spinti da batterie di trazione.

Una esitazione che ha colpito non solo la domanda ma anche l’offerta, se si considera che proprio Daimler, Traton e Volvo non avevano nei mesi scorsi definito strategie univoche per la transizione alla sostenibilità: Traton ha poi deciso di puntare effettivamente sulle batterie, mentre Daimler e Volvo si tengono aperta la porta della tecnologia dell’idrogeno.

Ma le normative e le istituzioni europee sono chiaramente orientate a penalizzare i veicoli convenzionali, pertanto anche i meno convinti stanno gradualmente adattando i piani ed ecco che anche Daimler e Volvo, che già collaborano a ricerca e sviluppo nel settore fuel cell, estenderanno la cooperazione anche all’infrastruttura dei veicoli commerciali, insieme a Traton.

Come già nel caso di Ionity, anche la nuova joint venture, di cui non è ancora noto il nome ma solo la futura sede (che sarà ad Amsterdam) sarà aperta ad altri partner interessati a far accedere i propri clienti a una rete che vuol essere strategica.

Secondo la lobby istituzionale europea dei veicoli passeggeri e commerciali ACEA, la necessità del settore per il 2025 equivarrà a 15.000 postazioni di ricarica per camion ed autobus, non tutti sui grandi assi viari presumibilmente.

Ma entro la fine della decade il totale necessario secondo ACEA sarà di 50.000 hub infrastrutturali, il che fa ritenere che in particolare il secondo obiettivo sia assolutamente fuori portata senza qualche formula di supporto o sussidio da parte di governi nazionali o sovranazionali per arrivare a rispondere alle necessità. Il che contribuirà a tenere viva la dialettica tra istituzioni e settore per un bel po’ di anni.

credito foto di apertura: ufficio stampa Daimler AG