Perché Volvo Cars punta ai dati reali, più che alle simulazioni
La dotazione di sensori, chip e software delle future Volvo sarà ancora più utile e meglio sfruttata, ritiene la casa svedese, se i clienti condivideranno i dati del traffico mettendo un “turbo” alla sicurezza per tutti
La prossima generazione di vetture Volvo è destinata ad essere la più sicura di sempre grazie all’impiego di soluzioni software e hardware all’avanguardia che si affiancheranno a continui e più tempestivi miglioramenti delle dotazioni di sicurezza basati sull’uso dei dati in tempo reale, hanno dichiarato manager e tecnici della casa scandinava durante il Volvo Cars Tech Moment.
Malgrado il crescente impatto della ricerca sulle simulazioni incentrata sulla guida ad elevata automazione, in Svezia preferiscono insistere sull’approccio alla sicurezza basato sì sui dati, ma avvalendosi di informazioni sul traffico riferite a situazioni reali.
Per la sua prossima generazione di veicoli, Volvo Cars sta ora considerando la possibilità di elaborare i dati provenienti dalle auto dei clienti in tempo reale, purché i clienti accettino di condividerli e di aiutare la casa ad accrescere la sicurezza delle proprie automobili.
Permettendo ai clienti di scegliere e di partecipare in questo modo all’innalzamento dei livelli di sicurezza delle vetture e del traffico, Volvo Cars potrà apportare miglioramenti continui e molto più rapidi alle auto che produce, migliorandone costantemente la sicurezza.
Questi dati includerebbero informazioni continue relative all’ambiente dell’auto che vengono fornite da sensori come il LiDAR ad alta risoluzione prodotto dalla società tecnologica Luminar che da tempo ha stretto un partenariato con gli svedesi.
Gli ingegneri di Volvo Cars sarebbero in grado di convalidare e verificare più velocemente le funzionalità di guida autonoma, per promuovere una diffusione sicura della tecnologia di guida autonoma avanzata.
I tecnici preferiscono non riferirsi ai Livelli della tassonomia SAE (sarebbero i livelli 4 e 5 in questo caso) ma piuttosto all’espressione di guida “senza supervisione” (un-supervised), in contrapposizione a quella con supervisione umana, che include anche contributi parziali della tecnologia, come ad esempio il diffuso ACC.
Grazie ai dati generati nei milioni di chilometri percorsi da decine di migliaia di guidatori Volvo in tutto il mondo, gli ingegneri riuscirebbero ad approvare le funzioni di guida autonoma per luoghi geografici specifici più rapidamente di quanto sarebbe possibile con un numero limitato di vetture su una pista di prova.
In questo modo sarebbe possibile effettuare rapidamente aggiornamenti certificati dei sistemi esistenti e introdurre nuove funzioni tramite aggiornamenti via etere, aumentando progressivamente la sicurezza dei modelli Volvo. La prima auto a beneficiare di questo nuovo approccio all’evoluzione della sicurezza è il primo SUV prodotto da Volvo Cars su una base tecnologica completamente nuova e solo elettrica.
“Con l’aiuto dei dati reali siamo in grado di accelerare i nostri processi di sviluppo, riducendone la durata da anni a giorni”, ha dichiarato Ödgärd Andersson, amministratore delegato di Zenseact, la società di Volvo Cars che si occupa di sviluppo del software per la guida autonoma.
“Poiché la raccolta in tempo reale genera molti più dati”, ha proseguito, “possiamo creare set di dati migliori e di qualità superiore che ci permettono di prendere decisioni più efficaci e tempestive in relazione alle prossime innovazioni in materia di sicurezza. Stiamo facendo un passo da gigante per aumentare la sicurezza dentro e intorno alle nostre auto”.
Per elaborare i dati sul traffico in tempo reale che raccoglieranno, Volvo Cars e Zenseact stanno investendo in una data factory che arriverà a contenere oltre 200 PebiByte (225 milioni di gigabyte) di dati nei prossimi anni.
Utilizzando le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale, i dati potranno essere analizzati in tempi record. I clienti potranno scegliere se autorizzare la raccolta di tali dati prodotti dalle loro vetture e tutti i dati raccolti saranno aggregati con adeguate tutele per la privacy dei clienti.
“La sicurezza fa parte del nostro patrimonio ed è la spina dorsale della nostra Casa automobilistica, ma il software costituisce una parte cruciale del nostro attuale DNA”, ha dichiarato nella nota ufficiale Mats Moberg, responsabile della ricerca e sviluppo di Volvo Cars. “Quindi, pur continuando a basarci sui 50 anni di esperienza del team di ricerca sugli incidenti di Volvo Cars, leader nel settore, ora possiamo anche contare sull’AI come nuovo ‘team virtuale’ di ricerca sugli incidenti”.
Il ricorso ai dati in tempo reale fa parte della visione a lungo termine di Volvo Cars di un futuro in cui le collisioni non avverranno semplicemente più, grazie al fatto che le nuove Volvo sono e saranno dotate di alcuni dei migliori sensori oggi disponibili e di sistemi di sicurezza e di guida autonoma avanzati e in continuo miglioramento.
Il prossimo SUV svedese al 100% elettrico appena presentato come concept sarà equipaggiato, di serie, con una tecnologia di sicurezza leader nel settore; in questo modo la casa potrà migliorare ancora il proprio contributo all’evitamento di incidenti che costano vite umane, per confermarsi come è nei piani metro di riferimento per la sicurezza automobilistica globale.
Il nuovo modello includerà nella dotazione standard sensori all’avanguardia, tra cui un LiDAR sviluppato da Luminar, e un computer per la guida autonoma avanzata basato sul nuovo system-on-chip Orin di Nvidia.
Abbinando questo hardware all’avanguardia con il software di Volvo, Zenseact e Luminar per sviluppare la prossima generazione della propria consolidata tecnologia di prevenzione delle collisioni, Volvo Cars punta a ridurre complessivamente il numero di incidenti automobilistici e di vittime grazie al suo nuovo pacchetto di sicurezza.