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La nuova Mercedes EQS promossa dal P3 Charging Index

Gli esperti di P3 Automotive hanno rimesso mano alla loro classifica delle auto elettriche più adatte all’utilizzo autostradale per i loro bassi consumi ed alta efficienza nella ricarica ultra-veloce

La società di consulenza tedesca P3 Automotive si è fatta da tempo conoscere nel settore dell’auto elettrica. Recentemente sembrava anche candidata ad un ruolo nella joint-venture Cellforce Group con Porsche per una fabbrica di batterie ad alte prestazioni; questo prima che la casa di Stoccarda si orientasse negli ultimi giorni verso un proprio impianto, da realizzare nella città universitaria di Tubinga.

Ma a P3 Automotive non mancano le cose da fare: proprio in queste ore ha aggiornato il suo Charging Index, una guida compilata dai tre esperti di settore Christian Daake, Christian Gehring e Markus Hackmann che si prefigge di fornire indicazioni alla clientela dell’auto elettrica che ha bisogno di rapidità nell’uso delle ricariche.

Nel primo studio, che risale all’autunno 2019, gli autori avevano indicato come miglior auto per ricaricare rapidamente Porsche Taycan con 139 chilometri recuperati in 10 minuti, davanti alle rivali Tesla Model 3 (126 chilometri) e Volkswagen ID3 (116 chilometri).

È passato del tempo e il nuovo studio, reso pubblico anche in lingua inglese, ha creato una nuova classifica che ha sempre un’auto di Stoccarda ai vertici: stavolta però si tratta della Mercedes-Benz EQS presentata pochi giorni fa. Come avveniva nella prima puntata del Charging Index seconda è ancora Tesla Model 3 in versione Long Range, davanti alla Volkswagen ID3 con batteria di capacità 77 kWh.

Partendo dal principio che l’utilizzabilità di un’auto elettrica in autostrada (l’autobahn in Germania è un vero punto di riferimento per l’automobilista e pochi sono disposti a comprare un’auto solo per la praticità urbana) si basa sul mix di rapidità di ricarica e bassi consumi, gli esperti di P3 Automotive hanno deciso di aggiornare i parametri rispetto al primo paper. Non si valuta più l’efficienza su 10 minuti di sosta ma su 20 minuti, il massimo per conciliare pausa di relax, visita all’autogrill, magari un’occhiata allo smartphone e durata del viaggio.

Pertanto Daake, Gehring e Hackmann hanno rimodulato il requisito di un’auto elettrica ideale per l’autostrada come una in grado di fornire alle celle l’energia per percorrere 300 chilometri in 20 minuti, e a questo hanno attribuito un indice di valore 1 e incluso nella loro lista solo i modelli che arrivano almeno a 0,50 (il che esclude dalla classifica anche l’auto più venduta in Germania nel 2020, Renault Zoe): la Mercedes EQS è arrivata al valore di 0,88.

Raggiungere un valore di 1 nella classifica del P3 Charging Index, in pratica equivarrebbe per un modello a ricaricare l’energia che serve per percorrere 300 chilometri in appena 20 minuti. Con una batteria piena a inizio viaggio, un tale veicolo potrebbe coprire una distanza fino a 600 chilometri con una sola sosta di 20 minuti: un risultato realistico, considerato che una tappa dopo 250-300 chilometri è in genere consigliata per ogni genere di viaggio.

La tabella compilata dagli esperti di P3 Automotive indica in blu scuro i chilometri aggiunti da una ricarica di 10 minuti e in azzurro l’autonomia di marcia assicurata da una ricarica da 20 minuti. (credito immagine: P3 automotive GmbH)

Nelle tabelle si trovano quindi evidenziati i chilometri aggiunti dalla colonnina ultra-veloce ricaricando dal 10% all’80% della capacità delle celle dopo 10 minuti e dopo 20 minuti, che determinano la classifica finale. Al potenziale cliente dell’auto quello che forse apparirà più interessante è che l’indicazione della ricarica dopo 10 e 20 minuti suggerisce la maggiore o minore stabilità del flusso di energia verso le celle.

Ad esempio confrontando modelli Tesla tra loro: Model S e Model X tendono ad essere più uniformi a inizio e fine ricarica, mentre Model 3 appare particolarmente efficace nei primi 10 minuti, ma decade nella seconda metà dell’operazione, fase in cui le sorelle maggiori invece ricaricano quasi alla stessa potenza dei primi istanti.

Il successo di Mercedes EQS in questa graduatoria ha due spiegazioni principali: da un lato la grande capacità fino a 107,8 kWh fa sì che in soli 20 minuti ci siano ancora molti kWh di celle ancora non toccate dalla ricarica e che quindi possono contribuire a smaltire lo stress dell’operazione restando a temperature più basse di quelle vicine.

Inoltre dal lato dei consumi a tenerlo basso ci sono valori molto buoni di aerodinamica, sia di Cx sia di sezione frontale, migliori anche della cugina convenzionale Classe S che sono un pilastro dei buoni risultati che dopo gli addetti ai lavori di P3 Automotive potrà scoprire la clientela interessata ad auto con un’impronta di emissioni molto ragionevole ma anche utilizzabile senza sacrifici, anche su una autobahn.

Per chi è appassionato di tecnica, il P3 Charging Index ha pubblicato anche il grafico delle curve di ricarica dei modelli entrati in classifica (non sono stati inseriti modelli di auto elettriche al di sotto del valore 0,50). (credito grafico: P3 automotive GMBH)
Credito foto di apertura: ufficio stampa Daimler AG