BUSINESS

7 giorni di business che cambiano la mobilità del futuro: 21 – 27 marzo 2021

Il briefing della settimana: i nuovi accordi, investimenti e operazioni con protagonisti American Manganese, BMW, Eaton, Evergrande, Green Motion, Hino, Hyundai, Isuzu, Italvolt, Nuro, PG&E, Toyota, Vitesco

22 marzo: Green Motion viene acquisita dal gruppo industriale Eaton, che nella propria offerta di prodotto ha già stoccaggio e distribuzione di energia. L’azienda elvetica produce sistemi per la ricarica elettrica, incluso per i veicoli, ed è attiva dal 2009: con la transazione entrerà a far parte del portafoglio di aziende della società irlandese come divisione specializzata. Il management, incluso l’attuale amministratore delegato François Ranin resterà ai propri posti sotto l’ombrello Eaton e per le sedi svizzere è previsto un rafforzamento di organico considerate le prospettive di crescita del settore. Green Motion ha già nel parco clienti dei propri impianti gruppi dell’energia come Tamoil ed Avia, e partecipata al network di ricarica EVPass dal 2016, un servizio diffuso in Svizzera e altri paesi di lingua tedesca.

22 marzo: l’utility californiana PG&E e il gruppo BMW collaboreranno per approfondire il potenziale contributo delle auto con la presa alla stabilizzazione delle reti elettriche quando ci sono situazioni di emergenza o l’energia disponibile non è sufficiente a corrispondere alla domanda. In pratica agli esperti di PG&E e BMW toccherà accertare le opportunità di far lavorare le celle dei veicoli elettrificati della casa bavarese come una virtual power plant. La collaborazione fra i due gruppi finora si era concentrata sulle quote di energia rinnovabile da utilizzare per le auto e SUV, utilizzando lo smart charging per caricare i veicoli durante i picchi della produzione di solare o eolico. Da pochissimo clienti americani possono a loro volta partecipare a un programma-pilota nel quale avere incentivi a seguire orari privilegiati. Per ora le auto non restituiranno energia alla rete, ma il progetto è considerato una premessa a un successivo stadio di tecnologia V2G il cui studio è in corso.

23 marzo: American Manganese Inc. annuncia la firma di un accordo di programma con Italvolt per avviare un impianto per il riciclo commerciale delle batterie accanto al sito designato di Scarmagno per la progettata Gigafactory italiana. Presso l’area un tempo occupata dall’Olivetti, i due partner intendono quindi mettere in piedi un sito produttivo in grado di ricavare materie prime dalla tecnologia RecycLiCo brevettata dalla società canadese e specificamente mirata al recupero dei materiali dei catodi di batterie arrivate a fine vita, che includono litio, cobalto, nichel, manganese ed alluminio. Basandosi sui risultati positivi ottenuti da American Manganese nei test i partner ritengono che l’accordo possa essere un contributo ad una risposta commercialmente percorribile delle proposte lanciate a livello di Commissione Europea lo scorso 10 dicembre per assicurare che la filiera delle celle sia sostenibile e integrata in meccanismi di economia circolare per minimizzarne l’impronta ambientale.

24 marzo: già legati da precedenti joint venture, Toyota, Hino Motors e Isuzu ne fonderanno una nuova chiamata Commercial Japan Partnership Technologies Corp. per promuovere tecnologie e servizi riguardanti l’elettrificazione, l’idrogeno, le tecnologie di automazione e di guida autonoma. L’80% del capitale sarà controllato da Toyota ed il 10% ciascuna da Hino e Isuzu. Il piano prevede anche una componente che riguarda il capitale: il primo gruppo globale per vendite di veicoli passeggeri acquisterà il 4,6% di Isuzu e a questo corrisponderà una reciprocità da parte del partner. I 39 milioni di azioni ordinarie Isuzu che Toyota acquista valgono 42,8 miliardi di yen, circa $400 milioni, e lo stesso importo rastrellerà da parte sua Toyota.

24 marzo: a pochi giorni dall’approvazione dello spinoff da parte del Consiglio di Sorveglianza del gruppo Continental, Vitesco Technologies ribadisce la vivacità del settore in cui è impegnata questa divisione destinata ad essere indipendente. Vitesco ha ricevuto un importante ordine dal gruppo Hyundai per componentistica fondamentale per i nuovi sistemi elettrici a 800 volt che saranno montati sui nuovi modelli della gamma coreana basata sulla piattaforma E-GMP: a cominciare da Ioniq 5 e Kia EV6. In particolare il responsabile di settore Thomas Stierle si è detto fiero del successo della famiglia di inverter basati su MOSFET a carburo di silicio con frequenza di switch ad alte prestazioni (nella foto di apertura). In passato Hyundai e Vitesco avevano già perfezionato accordi di fornitura che riguardavano powertrain elettrici, a cominciare da uno partito nel 2019 per il mercato cinese e che aveva dato vita a una joint venture locale.

25 marzo: Woven Capital è il fondo di investimento Toyota destinato a sostenere progetti e startup innovative, chiamato non a caso come la città del futuro che Akio Toyoda vuole edificare in Giappone alle pendici del Monte Fuji. Il primo bersaglio a beneficiare della generosità di George Kellerman e dei suoi manager è Nuro, la startup che costruisce piccoli droni elettrici con le ruote per le consegne dell’ultimo miglio di pasti e buste della spesa. Toyota non è solo interessata alle possibilità del settore, ma anche alle informazioni raccolte in ambienti urbani di coesistenza con pedoni e ciclisti, specie sulla sicurezza, che potrebbero essere un giorno riversate nei piani per Woven City. Quello a cui partecipa Toyota per Nuro è un round Serie C, con un obiettivo di mezzo miliardo di dollari: tra gli investitori figurano anche la catena di fast food Chipotle, i fondi Fidelity, Baillie Gifford e T.Rowe Price.

25 marzo: chi ha interesse a misurare l’entità degli investimenti richiesti dall’ingresso nel settore dell’auto elettrica può farsi un’idea di quanto pesino sui conti verificando quelli di uno dei progetti più ambiziosi. L’indebitatissimo gruppo cinese Evergrande è nato come colosso immobiliare ma dal 2018 insegue la sua idea di creare una ampia gamma di modelli elettrici, che in Cina chiamano NEV, continua a riversare risorse nell’edificazione della divisione auto e la perdita netta annunciata è salita a 7,7 miliardi di yuan (circa $1,2 miliardi) rispetto ai 4,9 miliardi di yuan del 2019, si legge nel report annuale. Finora Evergrande NEV ha speso 47,4 miliardi di yuan per edificare il programma, inclusi circa 25 miliardi di yuan in tecnologia, di cui 1,7 in ricerca e sviluppo nel solo 2020 per iniziare a produrre non solo auto ma anche batterie, nella seconda metà del 2021.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Vitesco Technologies