Per Enyaq in arrivo anche una versione coupé
L’amministratore delegato Skoda Thomas Schäfer conferma l’arrivo di altri modelli nati sulla piattaforma MEB, aspira a lanciare una versione ceca di Volkswagen ID3 e spera in una delle sei Gigafactory di batterie
Alla conferenza stampa annuale il CEO Thomas Schäfer ha tracciato il quadro sul 2020 alle spalle e sui progetti imminenti che riguardano Skoda: l’azienda ha precisato che possiamo attenderci presto anche una versione coupé di Enyaq IV, novità al cui riguardo non sono state peraltro diffuse immagini o teaser.
Skoda aggiungerà nuove versioni e allestimenti entry level per numerosi modelli, inclusa la Fabia in arrivo a maggio. Malgrado il vento favorevole però il nuovo arrivo non avrà né una versione elettrica né una elettrificata. In questo caso quindi saranno sacrificati i valori di emissioni alla accessibilità di prezzo di questa specifica gamma, non troppo diversamente da quanto ha deciso Toyota con la piccola Aygo.
Ma Skoda non sembra voler farsi trovare impreparata alla quota crescente di mercato dei modelli elettrici, per cui la piattaforma modulare MEB non sarà limitata al solo Enyaq IV (o alla sua declinazione coupé) il primo esemplare elettrico del gruppo di Wolfsburg costruito al di fuori dalla Germania.
A Mlada Boleslav sperano di poter avere il via libera a un veicolo che corrisponda in formato e posizionamento alla Volkswagen ID3, da presentare con l’abituale impostazione della marca ceca di un sobrio approccio value for money.
Dove invece sembra che Schäfer e i suoi manager dovranno cedere il passo è in un possibile successore di Citigo-e IV: il marchio “cugino” SEAT ha ormai potuto comunicare ufficialmente che dal 2025 la piattaforma MEB Lite avrà come fulcro l’impianto di Martorell, al quale dovrebbe spettare anche la realizzazione di piccole citycar elettriche a prezzo abbordabile per altri marchi, quali dovrebbero essere appunto Volkswagen e Skoda.
Ma quanto ad impianti Skoda non si accontenterà solo di renderli sempre più sostenibili, come è successo con quello di Vrchlabi appena aggiornato a carbon neutral. Schäfer al quotidiano finanziario Handelsblatt ha sottolineato che è indispensabile una Gigafactory in Repubblica Ceca, come passo necessario per trasformare il paese in hub futuro per la mobilità elettrica.
La nazione centro europea è anche interessata all’attività estrattiva collegata alle batterie, visto che c’è una presenza di litio nell’Erzgebirge che separa Germania e Repubblica Ceca.
Al Power Day come noto il numero uno di Wolfsburg Herbert Diess aveva confermato la necessità del gruppo di disporre di sei impianti di celle con capacità annuale di 40 GWh ciascuno. Per la quarta era stata indicato un sito in Europa Orientale e Skoda preme perché proprio in Repubblica Ceca vada a collocarsi questo impianto.
Una fabbrica per la quale Schäfer, proprio come il suo omologo Wayne Griffiths per la Gigafactory iberica, conta di ottenere doppio supporto economico dal paese ospite e dall’Europa nel quadro del Next Generation EU.