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Quotazione bis a Hong Kong per le startup cinesi dell’auto

Wall Street non è più l’unico faro per raccogliere capitali secondo Li Auto, NIO ed Xpeng: progettano l’ingresso anche ad Hong Kong, attratte dal clima meno ostile e volatile

Tre delle più note startup cinesi dell’auto elettrica attualmente quotate in America, potrebbero presto giocare la carta della presenza nel listino di Hong Kong, scrive stamattina l’agenzia Reuters. Le società sono Li Auto, NIO ed Xpeng, e potrebbero aggiungersi a WM Motor, che ha in programma da tempo un IPO presso la borsa dell’ex-colonia britannica, senza aver mai optato per una quotazione americana.

Secondo le fonti ciascuna avrebbe in programma di vendere almeno il 5% di una base azionaria allargata, per ottenere denaro fresco per l’equivalente di circa $5 miliardi. Li Auto, NIO ed Xpeng finora hanno raccolto circa $14,7 miliardi sui mercati occidentali. Insieme alle banche d’affari e agli studi legali che forniscono le consulenze del caso, la prima a quotarsi potrebbe riuscirci verso la metà del 2021.

Il capitale aggiuntivo per ciascuna delle startup sarebbe soprattutto destinato ad espansione della rete commerciale e della gamma esistente, in una fase in cui le previsioni delle associazioni dell’industria auto CPCA e CAAM ritengono che il rimbalzo rispetto all’anno della crisi sanitaria possa spingere le vendite di veicoli elettrici a 1,8 milioni di unità.

A conferma della ripresa in corso, i dati sul mese passato, malgrado la settimana di vacanza collegata al Capodanno Lunare, indicano che il mercato auto in Cina è cresciuto di quattro volte rispetto al 2020, ritornando quasi al livello del febbraio 2019, con circa 97.000 auto elettrificate immatricolate.

Nel corso dell’anno precedente NIO ha consegnato 43.728 SUV elettrici in Cina, contro 32.624 ibride plug-in di Li Auto e 27.041 berline e crossover elettrici di Xpeng Motors. Nel complesso le Tesla vendute dalla maggiore rivale nel settore hanno totalizzato 147.445 unità.

Non è da sottovalutare che la quotazione a Hong Kong di fatto potrà rappresentare uno scudo all’eventualità di sorprese nel caso del rinnovarsi di tensioni sino-americane: alcuni senatori e deputati americani nel recente passato avevano accarezzato l’idea di estromettere società cinesi dai mercati di capitali di New York, all’apice delle diatribe del recente passato, sotto la precedente amministrazione.

Poiché la presenza a New York di Li Auto ed Xpeng ammonta a meno di un anno e quella di NIO non ha ancora raggiunto i due, le norme richiederebbero alle startup di quotarsi ad Hong Kong con una quotazione primarie che prevede la piena corrispondenza ai requisiti fissati per un primo ingresso.

Credito foto di apertura: sito web Xpeng Motors