BATTERIE

Si fa in salita la strada della fabbrica americana SK Innovation

Il caso legale tra LG Energy Solution e SK Innovation chiuso a favore della prima: assicurata la fornitura iniziale di batterie a Ford e Volkswagen, ora chi ha perso dovrà venire a patti per salvare gli impianti in Georgia

Un collegio giudicante della ITC (International Trade Commission) ha confermato la scorsa notte il parere preliminare espresso a febbraio 2020 a favore di LG Energy Solution Ltd. nel contenzioso legale sui segreti industriali in corso a carico di SK Innovation Co.

La ITC ha quindi ritenuto che fossero fondate le accuse di LG che affermavano che la concorrente avesse utilizzato la sua proprietà intellettuale nello sviluppare le proprie batterie per veicoli elettrici. A seguito della sentenza la commissione americana ha emesso un ordine decennale di esclusione limitata.

Il provvedimento comporta che per 10 anni SK Innovation non possa importare batterie e componenti la cui progettazione e produzione coinvolga i segreti industriali violati. Ma, considerando il pubblico interesse, ha ugualmente deciso che sarà permessa la consegna di componenti che siano indispensabili alla attuazione dei contratti in essere con Ford Motor Co. per i prossimi quattro anni e con Volkswagen per i prossimi due anni.

In pratica la commissione consentirà il regolare avvio della produzione di modelli come il pickup F-150 elettrico ed il crossover ID4, dando alle due case che potevano essere penalizzate dagli effetti del provvedimento il tempo per cercare forniture alternative. Inoltre SK Innovation potrà riparare e sostituire le batterie delle auto elettriche Kia già attualmente in mano della clientela americana.

Con la posizione di Ford e Volkswagen in buona sostanza messa in sicurezza a correre i maggiori rischi sarà ora il sito produttivo SK Innovation in Georgia, dove la casa coreana sta realizzando due fabbriche gemelle, la prima delle quali dovrebbe iniziare a produrre celle per auto elettriche già nel 2022.

Bloccare una quota importante di produzione una volta scaduta la moratoria con Volkswagen e quella totale fra cinque anni renderebbe non gestibili fabbriche che rappresentano il maggior investimento estero di sempre nello stato americano e che a regime dovrebbero avere un organico di 2.600 persone.

Questo fa ritenere che al di là della sentenza dell’ITC SK Innovation per poter operare negli Stati Uniti sarà di fatto costretta a trovare un accordo negoziato con LG Energy Solution. In una nota ufficiale Kim Jong-hyun, CEO della divisione LG, ha detto che il totale disinteresse di SK Innovation per i loro ammonimenti e per i diritti di proprietà intellettuale non ha lasciato all’azienda alternativa al ricorso al giudizio della commissione.

Ma un funzionario LG Energy Solution all’agenzia Reuters ha confidato che l’azienda non è contraria a trovare una composizione con la rivale, un risultato che è stato più volte auspicato anche dall’esecutivo della Corea del Sud.

Sarebbe stata una giornata trionfale il 10 febbraio per il secondo produttore globale di batterie (con 33,5 GWh di capacità nel 2020) per veicoli elettrici, se non fosse che all’alba della stessa giornata è emerso che l’istituto di ricerca Namyang, che fa capo a Hyundai Motor, avrebbe identificato il problema che ha afflitto numerose Kona elettriche prodotte fino a marzo 2020, portando a un pubblicizzato richiamo, e che a essere messe sotto accusa sono le celle LG Energy Solution (la maggior parte delle quali prodotte con la vecchia ragione sociale LG Chem).

Fonti di stampa coreane suggeriscono che il difetto non meglio precisato sia stato trovato nelle celle, e che ad esperti di LG Energy Solution l’istituto Namyang abbia già presentato la scoperta. Le reazioni di funzionari LG interpellati variano dal respingere le accuse all’ipotesi di rivalsa su fornitori: tra le ipotesi c’è che il problema sia stato creato dai separatori che dividono i due elettrodi nella cella.

Hyundai Motor nel frattempo, nonostante abbia apparentemente risultati in mano, sembra cautamente preferire che a diventare pubblici per primi siano i risultati dell’indagine avviata sulle Kona che hanno avuto principi di incendio dal ministero coreano del Territorio, Infrastruttura e Trasporti.

Gli ispettori si muovono con molta circospezione perché il loro giudizio, come nel caso del contenzioso americano, è destinato ad avere conseguenze in un settore nel quale l’industria nazionale lo scorso anno si è assicurato una quota del 34,7% del mercato globale e non intende muoversi per peggiorare i loro risultati. Inoltre un report negativo sulla tecnologia delle celle LG Energy Solution potrebbe influenzare negativamente le prospettive di un IPO a cui l’azienda sembrava destinata entro fine 2021.

credito foto di apertura: sito web Clay Corp.