IDROGENO

General Motors prepara le «fuel cell» per Navistar

Il gruppo dell’Illinois acquisterà fino a 2.000 sistemi Hydrotec necessari per equipaggiare una flotta di veicoli commerciali a zero emissioni locali in vendita a partire dal 2023

General Motors potrebbe non essere il primo gruppo che viene alla mente quando si parla di idrogeno, ma negli ultimi mesi si stanno accumulando sempre più notizie su accordi e contratti in grado di cambiare in fretta lo scenario e i nomi dei protagonisti.

Oggi il gruppo dei veicoli commerciali Navistar International Corp ha confermato che collaborerà proprio con l’azienda guidata da Mary Barra, per un programma che prevederà la fornitura di sistemi fuel cell e il supporto di una rete di ricarica della leggerissima molecola.

Anche Navistar in effetti si sta attrezzando come gruppi storici dei camion quali Daimler e Volvo per approntare modelli a zero emissioni in grado di respingere la concorrenza di (ormai) colossi come Tesla o di (aspiranti) protagonisti come Nikola Corp.

Tuttavia più come Nikola che come Tesla, Navistar ha deciso di puntare sulla tecnologia fuel cell Hydrotec a cui gli americani lavorano da tempo con Honda quale partner strategico, per montare due o più unità con 300 pile a combustibile ciascuna sui suoi camion International RH Series (che si rivolge a chi ha necessità di una gamma da medio raggio) a partire dalla versione model year 2024, il che significa che usciranno a partire dall’anno 2023.

Obiettivo del gruppo dei veicoli commerciali è avere un mezzo con 800 chilometri di autonomia grazie all’idrogeno e rifornimenti possibili in 15 minuti o meno. Navistar e General Motors non hanno rivelato i termini economici del nuovo rapporto commerciale. Si sa invece che la società dell’Illinois prenderà una quota anche nella società specializzata nell’idrogeno OneH2, in modo da facilitare la transizione alla nuova tecnologia e in particolare alla realizzazione dell’infrastruttura di rifornimento per fino a 2.000 mezzi.

Navistar arriverà pertanto un po’ più tardi al traguardo di uno spazio commerciale per mezzi che consumano idrogeno rispetto ad esempio a Hyundai, che ha iniziato a consegnare lo scorso anno i primi modelli H2 Xcient spinti da sistemi fuel cell previsti dal corposo contratto stipulato in Svizzera.

In compenso anche Navistar ha trovato il primo cliente per questi nuovi mezzi a zero emissioni locali nella società J.B. Hunt Transport Services che, a partire dal prossimo anno, collaborerà allo sviluppo della tecnologia utilizzando un piccolo gruppo di camion per un progetto-pilota.

Lo scorso novembre la società attualmente diretta da Persio Lisboa aveva siglato un altro accordo riguardante la fornitura di sistemi fuel cell con Cummins, la società un tempo famosa per i motori diesel, riguardante un progetto che riguarda veicoli della Classe 8, i mezzi commerciali americani più pesanti e di maggiore capacità di carico.

Credito foto di apertura: ufficio stampa General Motors