INFRASTRUTTURA

La ricarica “smart” e connessa per ottimizzare le prestazioni della rete

A Chemnitz, Audi e partner al lavoro per scongiurare i blackout e ottimizzare i costi energetici, sforzo reso possibile dai protocolli EEBUS che fanno dialogare auto, rete e utility

Quante volte avete sentito chiedere a chi è intimorito dall’auto elettrica: cosa succede se tutti vogliono ricaricarla insieme? L’eccesso di domanda è un fattore di squilibrio in ogni campo: in effetti anche le auto convenzionali, se tutti vogliono rifornirle nello stesso momento come è accaduto spesso nelle giornate che hanno preceduto uno sciopero dei distributori, non sono esenti da questi colli di bottiglia, con lunghe attese e qualcuno che ha trovato la pompa vuota.

Ma proprio come le case petrolifere hanno studiato la distribuzione ideale della rete di rifornimento anche le case auto e chi si occupa di gestire la rete elettrica sta da tempo studiando le possibili situazione critiche e i loro rimedi. Nel caso specifico Audi nella città tedesca di Chemnitz insieme all’azienda GISA GmbH ha completato un modello che sviluppa la ricarica intelligente e integrata in rete.

La soluzione ottimizza il carico della rete per evitare il genere di inconvenienti che teme chi della mobilità elettrica non si fida. I modelli della gamma Audi E-tron dotati di sistema di ricarica Audi e-tron charging system connect hanno consentito di analizzare un ipotetico scenario di sovraccarico della rete: quando in uno stesso quartiere le cui utenze sono servite da un trasformatore locale, molteplici auto elettriche effettuano contemporaneamente la ricarica alla massima potenza.

Una condizione potenzialmente in grado di provocare un blackout. Per scongiurare una simile eventualità, la soluzione consiste nella ricarica adattiva e connessa. La gestione intelligente dei processi di ricarica evita il sovraccarico del network. La comunicazione in tempo reale tra auto elettriche e fornitori d’energia consente di controllare in modo adattivo il processo di rifornimento.

Obiettivi che si traducono, sotto il profilo pratico, nel differimento della ricarica a un momento successivo e nella modulazione della richiesta d’energia, tenendo conto dell’orario di partenza desiderato e del carico effettivo della rete.

È forse il caso di ricordare ai soli neofiti dell’auto elettrica, che la fornitura di energia alla colonnina pubblica non funziona come un tassametro: quindi il differimento non comporta un costo aggiuntivo. È sì vero che molti fornitori di energia (come Enel X) ormai tendono a far pagare il tempo alla colonnina, ma solo dopo che l’erogazione di energia è terminata, con il fine di favorire la rotazione tra i clienti.

Le soluzioni approntate da Audi garantiscono molteplici vantaggi: da un lato, le vetture elettriche pure sfruttano i tempi di sosta per il rifornimento adattando la potenza di ricarica e contribuendo ad alleggerire il carico della rete, dall’altro il cliente non subisce alcuna limitazione alle proprie esigenze di mobilità.

Una condizione win-win resa possibile da innovazioni tecniche che consentono all’abitazione, all’auto elettrica e all’infrastruttura di parlare lo stesso linguaggio: quello del protocollo del progetto EEBUS grazie al quale possono dialogare impianti fotovoltaici, l’infrastruttura di ricarica, auto elettriche e i sistemi di climatizzazione domestica senza interferenze.

L’elemento cardine per l’integrazione intelligente della ricarica delle vetture nella rete elettrica è lo Smart Meter Gateway, un dispositivo che fornisce informazioni dettagliate sui consumi energetici e connette l’ambito domestico col fornitore di energia, tutti intenti a dialogare in “lingua EEBUS”.

Tutti gli input e i rilevamenti vengono trasmessi all’Home Energy Management System e al sistema di ricarica Audi e-tron charging system connect, così da leggere il fabbisogno energetico delle utenze e adeguare il rifornimento in funzione della potenza residua, evitando il sovraccarico alla rete. Ciò significa che la potenza di ricarica dei SUV di Ingolstadt (fino a 22 kW in corrente alternata è lo standard attuale nelle colonnine di quartiere in Italia ed Europa) può essere ridotta in base alle necessità.

La connessione in rete smart consentirà di adattare capacità, programmazione e durata delle ricariche di ciascuna auto, schiudendo al contempo prospettive di praticità da non trascurare. Un cliente in grado di rifornire la propria Audi E-Tron sul luogo di lavoro, ad esempio, potrà accettare delle limitazioni alla ricarica domestica, ottenendo in cambio delle tariffe agevolate da parte della sua utility.

Il gruppo Volkswagen ha inoltre iniziato anche a sondare le opportunità della ricarica bi-direzionale, ma invece che tentare come Renault o Nissan direttamente la via dell’integrazione nella rete V2G, preferisce partire dal passo della connessione tra abitazioni o siti industriali e veicoli.

La stessa Audi sta studiando la tecnologia V2H ovvero vehicle-to-home che è più semplice di quella che coinvolge la rete ma per i clienti può essere altrettanto interessante, se si tratta di singoli che dispongono di pannelli fotovoltaici, in grado di effettuare un redditizio auto-consumo che da pochi mesi le normative autorizzano anche in Italia.

Credito foto di apertura: ufficio stampa marca Audi/VW Group Italia