TRASPORTI

GM ha una nuova divisione per i veicoli commerciali elettrici: BrightDrop

Con il primo ordine per FedEx, che avrà a fine anno i primi 500 furgoni elettrici prodotti, per GM si apre un nuovo filone tutto orientato sui bisogni dei protagonisti della logistica

Dopo avere risuscitato il defunto marchio Hummer, diventato un modello tutto elettrico della gamma GMC, a Detroit hanno deciso di avere bisogno di un altro marchio: BrightDrop, che si occuperà di veicoli elettrici e consegne, quasi a rispecchiare il potenziale di un settore che non sta mai fermo.

E aspettare a cercare di prenderne quote e utili può essere rischioso: è di pochi giorni fa la notizia che la startup canadese Lion Electric ha da parte ordini per 2.500 furgoni al 100% elettrici da Amazon. La neonata divisione Genral Motors che sarà diretta da Travis Katz diventerà il punto di riferimento per quanto riguarda le consegne, che siano quelle del primo o dell’ultimo miglio.

E in effetti il primo modello presentato, il BrightDrop EP1 potrebbe essere uno dei concept che le rivali giapponesi come Toyota o Honda amano presentare al Salone Auto di Tokyo o ai CES di Las Vegas. Si tratta di una sorta di drone a ruote che segue come un cane a bassissima velocità l’incaricato portando dietro la merce, fino a circa 90 chili. Un amico fedele del postino, insomma e dei padroncini che smistano e consegnano tutto quello che arriva dall’online.

Molto meno avveniristico il futuro EV600: non ci vuol molto a immaginarselo come un possibile rivale dei modelli delle startup come Rivian o Arrival. Ma anche di modelli convenzionali come il Volkswagen Crafter o il Ford Transit: a quasi 20 m3 di volume di carico li batte entrambi. Anche l’autonomia è da primato nel settore dei veicoli commerciali elettrici: circa 400 chilometri, che se indicati con standard EPA come probabile potrebbero corrispondere a oltre 450 WLTP, anche se questo non implica che lo si debba trovare in vendita in Europa o altrove (anche se questa eventualità potrebbe passare per l’alleata Honda).

Rispetto alle startup inoltre GM ha la caratteristica di sviluppare in proprio le batterie da inserire nella piattaforma Ultium. Ieri il responsabile di prodotto GM Doug Parks ha detto durante una conferenza della banca Morgan Stanley che dalla prima piattaforma Ultium realizzata in collaborazione coi coreani di LG e che debutterà sul GMC Hummer il gruppo di Detroit potrà ricavare un taglio dei costi del 30% rispetto a quelli dell’elettrica Chevy Bolt. Potrebbe essere il genere di leva su cui GM conta per proporre un prodotto più concorrenziale nel grande ecosistema del delivery.

I primi EV600 prodotti da BrightDrop, probabilmente nella celebratissima Factory Zero che GM ha ristrutturato a Poletown nei dintorni di Detroit, saranno consegnati a fine 2021 e 500 finiranno nella flotta FedEx, che ha contribuito a definire le specifiche del veicolo. Dal 2022 i furgoni elettrici BrightDrop saranno a disposizione anche del resto della clientela.

Proprio come i rivali diretti del Michigan faranno col nuovo E-Transit, anche BrightDrop si proporrà di offrire servizi e supporto alle flotte ed alle aziende della logistica contando anche su servizi come OnStar che sono già predisposti per tracciare veicoli e condividere dati.

Perché vendere i servizi e i mezzi BrightDrop di una divisione indipendente invece che come fa Ford con il solito marchio per l’E-Transit? Forse sulla scia di quanto sta facendo Tesla, GM vuole evitare di dover passare dalla rete convenzionale di concessionarie nei cinquanta stati, non sempre entusiaste quando si parla di veicoli elettrici in America…

Di certo dovrà comunque appoggiarsi ad almeno una parte di officine per l’assistenza, a meno che almeno per le grandi flotte non intenda farne a meno creando punti di appoggio direttamente presso i grandi terminali della logistica.

Credito foto di apertura: ufficio stampa General Motors